La sua coda è un ventaglio nero, mentre gli occhi, grazie al caratteristico segno rosso che li risalta, sono in grado di spaventare avversari anche molto più grandi di loro. Il maschio è molto più grande della femmina, ma non supera i 5 chili di peso. L’apertura alare può arrivare a 1,3 metri, ed è anche grazie alle sue dimensioni che riesce a spaventare gli escursionisti.
Oreste Forno, documentarista, esperto alpinista e scrittore di molti libri di montagna, ha avuto la fortuna, durante una passeggiata, di incontrare un meraviglioso esemplare di gallo cedrone (Tetrao urogallus), un timido abitante dei boschi delle Alpi. L’animale vive tra i rami e le radure dei boschi più incontaminati e non ama la nostra visita, da cui si protegge con coraggio, come raccontano le meravigliose immagini riprese e condivise dal videomaker, il quale ci racconta stupito l’esperienza.
L’habitat del gallo cedrone coincide con le zone fredde d’Europa, comprese le nostre Alpi centro-orientali dove, nascondendosi nei boschi di aghifoglie, non si sposta mai troppo dalla sua zona.
Quando difendono il loro delicato territorio, diventano irritabili e aggressivi. Prendono la rincorsa e affrontano i nemici gonfiando il collo e producendo suoni sordi. Molte persone raccontano infatti di aver vissuto momenti di timore di fronte a questo testardo gallinaceo e ne parlano con rispetto, dopo aver desistito di fronte alla sua determinazione.
Il gallo cedrone è sicuro di sé
«L’ho visto piombare dal cielo e ho pensato mi saltasse sulla testa, poi si è avvicinato, ed è proprio questo il momento in cui diventa spaventoso – racconta l’autore del video – perché accelera e ti corre incontro fino a raggiungerti, assesta un colpo con le ali all’altezza delle ginocchia e provoca un forte, e inaspettato, dolore».
Gallo cedrone all'attacco dell'uomo. © Oreste Forno
Le immagini che raccontano l’incontro mostrano chiaramente l’attitudine dell’animale a non desistere e continuare con determinazione nel suo intento di allontanare gli avventori.
«L’ho incontrato nel mese di maggio – spiega il videomaker – molto probabilmente stava proteggendo la femmina con i piccoli in qualche luogo vicino al sentiero, per questo motivo non apprezzava la nostra presenza».
L’atteggiamento del gallo, inoltre, è costante «A seguito dell’incontro – conclude Oreste Forno con un accenno di sorriso – sono tornato nello stesso luogo una seconda volta e l’esperienza si è ripetuta. Devo ammetterlo, non sono mai riuscito ad andare oltre. L’animale mi ha costretto entrambe le volte a tornare sui miei passi».
Come e dove vive il gallo cedrone
L’ambiente di vita ideale di questo animale è rappresentato dalle foreste di conifere tra i 1000 e i 1600m di altitudine, meglio se lontane dall’azione umana. Il suo habitat è delicato e necessita di una combinazione di diversi fattori legati all’estensione, alla densità degli arbusti e alla presenza di radure dove trascorrere il periodo del corteggiamento. Il più importante dei dettagli però, è legato alla robustezza dei rami degli alberi che devono poter reggere il suo peso.
Recenti studi hanno scoperto le immense esigenze spaziali della specie, variabili da 132 a più di 1000 ettari, dimostrando ulteriormente quanto sia importante per il gallo non ricevere disturbi da parte dell’uomo che nelle Alpi orientali rappresenta una presenza importante.
Quando la temperatura è bassa e arriva il rigido inverno, il gallo spicca il volo e si rifugia sulle conifere nutrendosi degli aghi di questi solidi alberi. Quando la neve torna a sciogliersi invece, scende e resta spesso a terra nutrendosi di mirtilli, ribes e germogli del sottobosco. Proprio in questo periodo l’aggressività del maschio aumenta rapidamente e comincia a manifestare intolleranze anche verso i suoi simili, che di lì a poco diventeranno i suoi rivali in amore. La primavera infatti, è il periodo in cui avvengono gli i rituali di corteggiamento e accoppiamento.
Quando torna l’autunno invece, si placa e torna a vivere in maniera solitaria e sedentaria, scorda per qualche mese le tensioni che lo contraddistinguono durante i mesi più caldi e ricomincia a nascondersi sugli alberi.
Il guardiano testardo ha ragione
Il sorriso che appare spontaneo pensando al grande gallo coraggioso di montagna, lascia però l’amaro in bocca quando si scopre che il suo habitat è a rischio.
Le sue estese esigenze spaziali diventano sempre più difficili da difendere a causa della frammentazione delle foreste. Molte popolazioni di gallo cedrone, rimaste isolate da altre, subiscono una perdita di variabilità genetica che indebolisce gli individui.
Il suo habitat alpino è inoltre vittima del turismo dedicato ad attività ricreative sempre più invadenti per gli ecosistemi. Mountain-bike, sci di fondo, sci alpinismo sono solo alcuni degli sport che vengono svolti nell’areale del grande gallo.
Il turismo escursionistico rischia di “espellere” la specie dal suo habitat anche senza distruggerlo, ma disturbando le stagioni degli accoppiamenti e delle covate. A peggiorare la condizione di sopravvivenza del gallinaceo più grande d’Europa, va sommato anche l’influsso del cambiamento climatico con le conseguenti stagioni imprevedibili e le precipitazioni intense e poco distribuite.
Di fronte a tutti i cambiamenti che stanno affrontando gli animali dei boschi alpini, il gallo cedrone alza la voce e sembra volerci ricordare, ad ogni incontro, che il sentiero su cui passeggiamo è ancora il suo territorio, le bacche che raccogliamo sono il cibo dei suoi piccoli, gli alberi che tagliamo sono indispensabili per il suo sostentamento. E allora, questo testardo guardiano ha davvero ragione a farci indietreggiare, soprattutto se attraversiamo il bosco senza la consapevolezza del prezioso equilibrio che contiene.