Niente da fare, nonostante l'impegno delle associazioni animaliste il tradizionale inchino dei buoi e la processione con i carri per la Madonna della Pace si è regolarmente svolta a Giugliano in Campania, provincia di Napoli.
Dopo due anni di stop dovuti alla pandemia, la Congrega della Madonna della Pace è tornata con la sua processione per le vie cittadine. Per l'occasione, i fedeli hanno potuto seguire via internet ogni momento della processione durante la quale un gruppo di buoi ha trainato un carro con una raffigurazione della divinità cattolica per le strade della città.
Si tratta di una pratica lesiva del benessere degli animali sia per la spettacolarizzazione degli stessi, per l'occasione bardati di festoni e altri ornamenti, sia per lo stress fisico al quale vengono sottoposti nelle calde giornate di giugno.
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Ad opporsi sono state le associazioni animaliste locali: Ampa, Oipa Napoli, Ceda Campania, Noetaa e Anta. Insieme hanno inviato una lettera di protesta al sindaco di Giugliano in Campania, Nicola Pirozzi: «Se è vero che sia stata autorizzata dalla Regione Campania e che non può essere vietata – hanno spiegato i volontari – l’uso degli animali in feste e sagre popolari può di sicuro essere attentamente regolamentata. Se è certo che tutto scorre e nulla resta uguale, il cambiamento è insito nella natura delle cose. L’impiego di animali in manifestazioni di vario genere ha una sua antica genesi in specifici contesti. Ma la realtà si sta strutturando verso una diversa sensibilità ed è dovere delle istituzioni andare verso questa direzione».
Gli animalisti hanno stigmatizzato anche l'incoerenza di un'amministrazione comunale apparentemente attenta ai diritti degli animali che però nulla dice riguardo lo sfruttamento dei buoi: «Un atteggiamento poco coerente con i provvedimenti messi in campo dall’amministrazione che con delibera n. 80 del 3 giugno 2021 ha istituito uno sportello per il benessere degli animali con la precipua finalità di sensibilizzare i cittadini alla tutela degli stessi». Le associazioni sono rimaste sbigottite perché «accanto alle azioni di controllo sulla vendita di pesciolini, pulcini e altri animali da acquaterraio, nulla sia stato annunciato in merito all’uso dei buoi per il traino del carro».
La tradizione che vede i buoi alla testa della processione, secondo la Congrega che promuove la manifestazione religiosa affonda le sue radici nel VIII secolo quando «durante la persecuzione iconoclasta, sotto Leone Isaurico, quando tutte le immagini sacre furono distrutte o gettate in mare». A salvarsi, secondo i cattolici, fu solo una statuetta raffigurante la Pietà: «Furono dei contadini a trovarla mentre aravano la terra – hanno spiegato i religiosi – Caricarono la statuetta su un carro di buoi e la trasportarono a Giugliano. I buoi si fermarono nel posto dove attualmente sorge la Chiesa dell’Annunziata».
Il Comune però ha scelto di tacere, preso tra il fuoco della Congrega e quello della crescente sensibilità animalista. «Sarà dovere da parte del Sindaco o del suo Assessore competente fornire una risposta precisa – hanno chiesto le associazioni – e documentata da tutti i pareri e provvedimenti assunti per garantire la tutela degli animali e della pubblica incolumità a tutti i cittadini risentiti e preoccupati che tutto si sia svolto nell’indifferenza totale delle istituzioni».