Gli stagni e i laghetti dei nostri parchi e dei nostri giardini urbani ospitano un gran numero di anatre, oche, cigni e altri uccelli acquatici. Molti di questi uccelli sono di origine domestica o fuggiti dalla cattività, come per esempio l'oca del Canada, specie di origine nordamericana che però si è ormai insediata e acclimatata piuttosto bene in diverse città europee da anni. Al di là dell'invasività, però, nessuno aveva mai provato a studiare l'eventuale ruolo che questi uccelli svolgono all'interno degli ecosistemi urbani.
Un nuovo studio, recentemente pubblicato sulla rivista Ecology and Evolution, ha però dimostrato che anatre e oche possono ricoprire un ruolo molto importante nella dispersione dei semi negli ambienti urbani, un servizio ecosistemico che può quindi influenzare il mondo in cui piante autoctone o alloctone si diffondono o si spostano in questi ecosistemi. Un fenomeno tra l'altro di estrema importanza in tempi di grandi stravolgimenti ambientali legati ai cambiamenti climatici e alla diffusione delle specie aliene.
Per scoprirlo, un gruppo numeroso di ricercatori provenienti da Ungheria, Spagna e Regno Unito, ha analizzato e confrontato tra loro i semi delle piante dispersi in giro dai germani reali e dalle oche del Canada che vivono in diciotto diverse zone umide urbane e rurali distribuite nel nord-ovest dell'Inghilterra. Più nel dettaglio, gli scienziati hanno raccolto un totale di bene 507 escrementi, esaminandoli in laboratorio per scovare la presenza di semi. Nel complesso, hanno trovato ben 900 semi intatti, molti dei quali sono stati poi fatti germinare in laboratorio per dimostrare che erano effettivamente vitali.
Grazie a questi semi sono state identificate ben 39 tipologie differenti di piante, di cui 28 specie terrestri (anche arboree), cinque acquatiche e solo quattro invece aliene. Inoltre, i ricercatori hanno scoperto che le anatre e le oche hanno ruoli più o meno complementari. I germani reali disperdono in giro soprattutto piante acquatiche e quelle con semi più grandi, mentre le oche del Canada prevalentemente piante terrestri. Per di più, entrambe le specie disseminavano soprattutto piante che non hanno un frutto carnoso e che si pensava quindi non venissero affatto mangiate e portate in giro dagli animali.
Grazie all'aiuto degli uccelli, che tra l'altro possono volare anche su grandi distanze, queste piante da sempre considerate con scarse o nulle capacità di diffondersi in nuovi territori, possono così raggiungere nuovi habitat e mantenere la connettività tra popolazioni vegetali isolate, comprese comprese quelle dei diversi parchi urbani. Inoltre, quando per esempio i germani migrano in primavera possono spostare i semi verso nord, il che può aiutare le piante ad adattare la loro distribuzione anche in risposta ai cambiamenti climatici.
In conclusione, questo studio aggiunge nuovi e fino ad ora inediti elementi che dimostrano come il ruolo nella dispersione dei semi da parte degli uccelli è stato a lungo sottovalutato. Un fenomeno che potrebbe quindi essere ancora più grande e non limitato esclusivamente ad oche e anatre urbane. Secondo gli autori, dovremmo quindi prestare molta più attenzione sui preziosi servizi ecosistemici che ci offrono gli uccelli negli ambienti urbani e non. Persino le tanto bistrattate e perseguitate oche e anatre aliene possono fornire quindi un servizio importante aiutando la dispersione delle piante autoctone.