Negli ultimi anni, lo sciacallo dorato ha esteso il suo areale europeo in modo a dir poco sorprendente, arrivando a colonizzare ambienti nuovi e spingendosi fino alle latitudini più estreme e inaspettate. Questo canide, originario dell'Asia e del sud-est Europa, si è infatti spinto molto più a nord e a ovest di quanto si potesse immaginare, raggiungendo persino le regioni artiche in Finlandia e Norvegia, oltre che la Penisola Iberica, e sembra non volersi più fermare.
Lo sciacallo dorato (Canis aureus) è più grande di una volpe, ma molto più piccolo di un lupo, ed è noto per la sua straordinaria capacità di adattamento. È una specie onnivora e si nutre principalmente di piccoli mammiferi, uccelli, piante e resti di animali, approfittando spesso delle risorse alimentari lasciate dagli esseri umani. La sua capacità di adattarsi a diversi tipi di habitat e climi sta giocando un ruolo chiave nella sua inarrestabile espansione.
Recenti studi, hanno confermato che gli sciacalli dorati hanno percorso migliaia di chilometri per stabilirsi in nuove aree, spesso attraversando territori molto distanti dal loro habitat originario. Un esempio impressionante riguarda il ritrovamento di un individuo in Finlandia, che ha percorso circa 2.500 chilometri dalla regione del Pannonia occidentale (comprendente Austria, Ungheria e Croazia) per arrivare a Sodankylä, ben oltre il Circolo Polare Artico.
Altri sciacalli sono stati trovati anche in Norvegia, dopo aver viaggiato a partire da popolazioni originarie invece dei Balcani o del Caucaso, e persino in Penisola Iberica. Anche qui in Italia la presenza dello sciacallo dorato è in costante aumento. A partire dagli anni 80, la specie ha cominciato a spingersi verso il nord-est del paese, dove è oggi stabilmente insediata e da dove continua a partire per conquistare nuovi territori verso sud e a ovest.
Nelle regioni come il Friuli Venezia Giulia e il Veneto, la specie si è adattata alla perfezione e sembra trovare abbondanti risorse alimentari, tanto da aver creato popolazioni ormai stabili. Tuttavia, giovani individui in espansione e alla ricerca di nuovi territori sono stati avvistati anche in altre regioni, come Toscana e persino nel Lazio. La conquista dell'Europa da parte dello sciacallo continua e sembra ormai inarrestabile.
Buona parte del merito va alle straordinarie capacità di adattarsi alle condizioni climatiche più disparate, inclusa la neve, è all'innata predisposizione dello sciacallo dorato alla dispersione verso territori lontani da quelli di nascita. Alcuni ricercatori credono che anche cambiamenti climatici possano aver giocato un ruolo, ma è altrettanto probabile che anche la disponibilità di risorse alimentari, spesso associate alle attività umane, abbia facilitato questa avanzata.
Lo sciacallo dorato occupa infatti una nicchia alimentare più o meno intermedia tra la volpe e il lupo, competendo talvolta con questi ultimi e con altre specie di carnivori di medie dimensioni per il cibo e il territorio. La sua espansione porta quindi con sé anche nuove dinamiche naturali all'interno degli ecosistemi europei, che saranno certamente oggetto di futuri studi e che abbiamo, come raramente accade, la fortuna di poter osservare in presa diretta.