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28 Settembre 2023
17:09

L’importanza dei lombrichi nella coltivazione dei cereali in tutto il mondo

I lombrichi si stanno dimostrando molto più importanti di quanto pensassimo per le coltivazioni di cereali. Secondo gli scienziati, il loro contributo è così elevato in termini economici, che oggi gran parte del commercio globale di cereali è possibile grazie a loro.

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I lombrichi sono da sempre stati considerati molto importanti per l'agricoltura visto che smuovono il terreno, rendendolo più morbido, forniscono importanti nutrienti e lo mantengono più arieggiato. Nessuno, però, finora aveva studiato il loro impatto sulle culture di cereali, finché un team di agronomi e scienziati della Colorado State University (CSU) ha studiato i danni alle coltivazioni provocati dai pesticidi che uccidono proprio questi oligocheti.

Secondo Steven J. Fonte, Marian Hsieh e Nathaniel D. Mueller, i tre ricercatori che hanno svolto questo studio, i danni provocati da questi pesticidi sono gravi perché i lombrichi fanno parte di quella tipologia di fauna che migliorano le proprietà agronomiche del suolo, rendendolo più predisposto alla coltivazione.

Leggendo l'articolo pubblicato su Nature communications ci si rende conto di quanto  i lombrichi siano importanti sia per l'economia globale che per un'alimentazione sana dell'intera popolazione mondiale. Questi animali, infatti, contribuiscono alla produzione alimentare di circa 140 milioni di tonnellate di cereali all’anno, aumentando la resa produttiva dei campi coltivati con grano, mais, farro, orzo, avena, sorgo e segale di circa il 6,5% ogni anno e del 2,3% parlando invece dei campi coltivati con i legumi. Si sta parlando di una montagna enorme di cibo, che contribuisce enormemente al fabbisogno non solo della nostra specie ma anche di tanti altri animali allevati.

I ricercatori statunitensi hanno inoltre considerato altre ricerche che dimostrano come i lombrichi migliorino la condizione di crescita di molte piante, favorendo la produzione di ormoni che permettono alle radici di proteggersi dai comuni agenti patogeni presenti nel suolo. Quindi gli scienziati hanno effettuato ulteriori stime che hanno permesso di vedere quanto questi animali siano in grado di aumentare complessivamente la produttività di tutte le piante. Il risultato è stato impressionante: in tutto il mondo ogni anno grazie agli oligocheti le piante producono circa il 25% di frutta, semi e verdura in più rispetto a quanto produrrebbero senza il loro contributo.

«Questa è la prima volta in cui ci sforziamo per definire il reale valore di questi animali per l'agricoltura e per l'economia», ha affermato Steven Fonte, professore associato in Ecologia degli agroecosistemi presso il Dipartimento di Scienze del Suolo e delle Colture della CSU.

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I lombrichi sono tra i principali e più importanti detritivori

Esistono in particolare delle regioni sulla Terra in cui il ruolo di questi animali risulta ancora più importante: ad esempio, l’analisi ha indicato che i lombrichi hanno avuto un impatto ancora più significativo del solito nella produzione di grano in Africa subsahariana e l'America Latina, dove la resa cerealicola dei campi coltivati è migliore rispettivamente del 10% e dell’8% quando il suolo viene "lavorato" dai lombrichi.

Queste informazioni, chiariscono gli scienziati, potrebbero anche avere applicazioni utile per quanto riguarda la lotta alla siccità e all’erosione nelle aree desertiche perché in generale gli oligocheti, e in particolar modo i lombrichi, possono migliorare la porosità e l'umidità del suolo, favorendo così una maggiore ritenzione idrica degli strati più profondi.

Come riescono questi animali ad avere un effetto così importante sulle produzioni?  Le ragioni di questo successo, spiegano i ricercatori, sono incredibilmente semplici: i lombrichi si nutrono di particelle di suolo nel tentativo di estrarre alcune sostanze nutritive e i minerali che aderiscono sulla loro superficie. Così facendo si fanno strada nel sottosuolo, scavando dei veri e propri tunnel e, defecando il cibo digerito, vanno ad arricchire il suolo di molti elementi che altrimenti rimarrebbero attaccati alla superficie delle particelle di terreno.

In breve, mangiando, defecando e spostandosi da una zolla di terreno ad un altra rendono il suolo più abitabile per gli altri organismi, fornendo le basi chimiche e strutturali per la piramide alimentare dell'ecosistema. Senza di loro insomma la materia organica presente nel terreno non sarebbe disponibile.

Per questa ragione, quindi, i ricercatori consigliano a tutti coloro che hanno dei problemi strutturali e chimici ai loro campi coltivati di effettuare una migliore gestione biologica del suolo. Se presenti, i lombrichi non devono essere scacciati dai diserbanti, così da poter sia migliorare la produttività agricola che ridurre il consumo di prodotti agrochimici, mentre se sono assenti dal suolo di un campo bisogna valutare con un agronomo locale se introdurli, per aiutare il suolo a recuperare le sue potenzialità agronomiche.

La cosa però più incredibile secondo Fonte è che sappiamo ancora poco sugli effetti benefici di questi animali. «Il nostro lavoro aiuta a dimostrare che ci sono molte opportunità che stiamo semplicemente ignorando. Inoltre probabilmente ci sono molti altri organismi del suolo che partecipano alla produzione agricola, che sono anche più importanti dei lombrichi. Per esempio, potrei citarvi le comunità microbiche, ma sono pochi gli scienziati a interessati a studiare le interazioni fra questi organismi e come questi possono migliorare la produzione agricola mondiale».

Sono laureato in Scienze Naturali e in Biologia e Biodiversità Ambientale, con due tesi su argomenti ornitologici. Sono un grande appassionato di escursionismo e di scienze e per questo ho deciso di frequentare un master in comunicazione scientifica. La scrittura è la mia più grande passione.
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