Le Olimpiadi di Parigi 2024 sono alle porte e la città è in fermento, pronta ad accogliere migliaia di atleti e spettatori da tutto il mondo. Mentre la preparazione per questo evento sportivo di portata globale continua a ritmo serrato, la sicurezza rimane una priorità assoluta: tra le varie misure adottate, un ruolo cruciale è svolto dai cani, la cui presenza è ancora ritenuta essenziale per garantire un ambiente sereno durante i Giochi.
Il piano messo in campo per le Olimpiadi di Parigi è imponente e coinvolge un team di specialisti provenienti dalle Forze dell'ordine, con un ruolo di primo piano svolto dall'esercito. Anche i cani partecipano a questo "lavoro", integrati come una componente fondamentale della strategia di sicurezza. In particolare, sono coinvolti in due principali specialità: la rilevazione di esplosivi e l'assistenza nella neutralizzazione di minacce umane.
Tra i protagonisti della sicurezza delle Olimpiadi di Parigi c'è anche una squadra speciale proveniente dall'Italia: dodici coppie di uomini e cani sono infatti state inviate dalla Difesa italiana per supportare le operazioni. Questi cani sono tra i migliori al mondo nella loro specialità e alcuni di loro hanno maturato esperienze significative in situazioni difficili come quelle in Afghanistan, Libano e Libia. La loro missione principale è di controllare che lungo la Senna, dove sfileranno gli atleti durante la cerimonia di apertura, non siano presenti esplosivi.
I cani impiegati durante le Olimpiadi di Parigi sono addestrati per affrontare situazioni complesse e potenzialmente pericolose. Un esempio è Stimo, un Malinois di tre anni.
In totale, circa 100 coppie di cani e conduttori saranno costantemente presenti durante i Giochi, con turni di un'ora per garantire un monitoraggio continuo.
Durante le manifestazioni di ordine pubblico è "normale" vedere i binomi uomo cane e da tempo siamo abituati a incontrare in aree pubbliche sottoposte a controlli delle Forze dell'ordine queste coppie. Per anni nessuno si è interrogato sulla qualità della vita dei cani, sulla scia di una selezione umana, del resto, che ha creato linee ad hoc in base alle necessità: dai cani da pastore ai cani da lavoro in generale.
Con Kodami abbiamo analizzato diverse volte questo aspetto, come nel caso di Zorro e Chiara, binomio Pastore Tedesco e poliziotta con cui abbiamo girato un video reportage.
Abbiamo voluto mettere spesso in evidenza come ci siano esempi oggi positivi di relazione tra cani e conduttori basati non più su un "uso" del cane con metodi coercitivi ma su un addestramento che ha fatto suo il tema dell'importanza del benessere psicofisico dell'animale, attraverso metodi che lo "rendono destro" (traduzione del termine "addestrare") ma con un approccio che mira a svilupparne e soddisfarne le motivazioni, collaborativa in primis.
L'augurio è che anche questi cani inviati a Parigi siano all'interno di una relazione che li soddisfa e che rende, quello che per noi umani è un lavoro, una sorta di "gioco" da fare insieme alla propria persona di riferimento.