Muoversi col favore delle tenebre potrebbe non bastare più per molti piccoli animali che si affidano proprio all'oscurità per sfuggire ai predatori. È quanto emerge da un nuovo studio condotto dell'Università di Plymouth sull'impatto che i sitemi moderni di illuminazione notturna hanno sul camuffamento di alcuni animali.
I risultati pubblicati sulla rivista Journal of Applied Ecology hanno infatti dimostrato, per la prima volta, che gli animali stanno perdendo l'abilità di mimetizzarsi a causa dei progressi dell'illuminazione artificiale, come le sempre più diffuse luci a LED.
L'inquinamento luminoso è un problema serio per la fauna selvatica. Molti animali che si muovono di notte, come pipistrelli, insetti, uccelli o tartarughe marine, a causa delle luci artificiali possono alterare i loro cicli biologici, perdere l'orientamento durante spostamenti e migrazioni, oppure far fatica a comunicare o a cercare cibo. Lampioni, fari, impianti sportivi, insegne luminose o interi edifici completamente illuminati aumentano di oltre il 2% ogni anno in tutto il mondo e oggi quasi un quarto dell'intera superficie terrestre è perennemente illuminata di notte.
Ma il sempre più diffuso utilizzo di illuminazione ad alta efficienza energetica potrebbe interferire anche su una serie di processi ecologici guidati dalla vista, come il mimetismo e la predazione. L'illuminazione può infatti migliorare significativamente la capacità di un predatore di individuare una preda mimetizzata nel suo habitat. L'entità di questo fenomeno varia a seconda del tipo di luce e del colore degli animali, questo significa quindi che alcuni sono più a rischio di altri.
I ricercatori hanno studiato le capacità di camuffamento notturno di alcune piccole chiocciole marine che vivono lungo le coste di tutto il mondo, le littorinide. Questi piccoli gasteropodi costieri passano molto tempo fuori dall'acqua e si muovono di notte per cercare da mangiare. Hanno quindi confrontato il modo in cui i molluschi appaiono agli occhi dei predatori, illuminandoli con diverse tipologie di luce, per capire quale di queste le rendeva più visibili.
Secondo i ricercatori i dati raccolti indicano chiaramente che le nuove tecnologie di illuminazione possono notevolmente la visibilità di questi animali ai predatori, facendogli perdere la naturale capacità di mimetizzarsi con l'ambiente circostante. Utilizzando sistemi di illuminazione vecchio stile, come le lampade al sodio a bassa pressione (LPS), la tecnologia dominante nel secolo scorso, le piccole chiocciole gialle restavano invece efficacemente nascoste sullo sfondo naturale, anche quando illuminate.
Ma lì dove erano presenti sistemi di illuminazione moderni ad ampio spettro e ad alta efficienza energetica, come le luci a LED, i molluschi perdevano completamente la loro capacità di mimetizzarsi agli occhi di uccelli, crostacei e altri predatori. Considerando che le lampadine a LED, già in forte crescita, diventeranno il sistema di illuminazione artificiale principale in tutto il mondo, gli autori credono che bisognerà tenere conto anche di questo aspetto se vogliamo tutelare le specie e gli ecosistemi.
Gli effetti dell'inquinamento luminoso sulla fauna sono estremamente complessi e sfaccettati, poiché anche se i LED interferiscono con il camuffamento di alcune specie, le lampadine classiche che le aiuterebbero a mimetizzarsi, possono causare altri problemi a molti altri animali. Occorre quindi trovare un modo per mitigare in toto l'inquinamento luminoso e esistono già dei sistemi che potrebbero aiutarci.
Tra questi ci sono la riduzione della quantità di luce emessa, la schermatura per ridurre gli effetti sull'ambiente circostante, l'utilizzo di un'illuminazione notturna parziale, magari solo durante i periodi di picco della domanda oppure sistemi in grado di modificare lo spettro luminoso a seconda del caso. L'inquinamento luminoso è ancora oggi troppo sottovalutato ma impatta sugli ecosistemi e gli animali che li abitano in maniera enorme, è nostro dovere quindi impegnarci per ridurlo e restituire così l'oscurità alla notte e a tutte le creature che la abitano.