L'ibridazione tra orsi polari e grizzly è possibile, ma si tratta di un evento raro che si verifica all'interno di un piccolo gruppo delle due specie nell’Artico occidentale. Le cose però potrebbero cambiare a causa del cambiamento climatico che sta spingendo le popolazioni di orsi polari sempre più vicini agli habitat abitati dai grizzly.
È la conclusione del nuovo studio realizzato dai ricercatori Environment and Climate Change Canada, Polar Bears International, Università di Manitoba, MacEwan University, Government of Northwest Territories e San Diego Zoo Wildlife Alliance.
L'aumento globale delle temperature sta riducendo sempre di più gli habitat degli orsi polari, e la sopravvivenza stessa della specie. L’orso polare (Ursus maritimus) è particolarmente vulnerabile agli effetti del cambiamento climatico, che in alcune aree ha provocato un declino della forma fisica dei singoli individui, come mostra l'immagine dell'orso denutrito scattata nel 2015 dalla fotografa Kerstin Langenberger nell'arcipelago delle Svalbard, una delle aree in cui la popolazione di orso polare è meglio monitorata e protetta.
Questi animali saranno quindi costretti a spostarsi e ad adattarsi alle nuove condizioni, diminuendo anche le dimensioni della popolazione. Al momento, la diversità genomica degli orsi polari, e quindi il loro potenziale di adattamento, è attualmente ancora sconosciuta. È invece noto che l'ibridazione tra l'orso polare e il grizzly è possibile e si è già verificata in passato, seppur sporadicamente, dando vita a esemplari di orso grolare.
Nello studio sono stati analizzati 371 campioni genetici di orsi polari e 440 di orsi grizzly provenienti da Canada, Alaska e Groenlandia, ed è emerso che solo gli otto già noti alla comunità scientifica sono ibridi, pari all'1% della popolazione, sottolineando così la rarità di questo fenomeno.
«Gli orsi polari si sono evoluti dagli orsi grizzly diverse centinaia di migliaia di anni fa e sebbene in passato si sia verificato un flusso genico tra le due specie, sembra che la recente ibridazione sia limitata a un piccolo gruppo di orsi polari e orsi bruni nell’area dell'Artico occidentale», afferma il coautore dello studio Evan Richardson, ricercatore dell'Environment and Climate Change Canada.
Col repentino mutare però delle condizioni climatiche e ambientali però i contatti tra queste due specie potrebbero intensificarsi, spingendole a ibridarsi tra loro con maggiore frequenza. I campioni analizzati infatti sono stati raccolti tra il 1975 e il 2015, ma il primo ibrido è apparso nel 2006.
L’ibridazione è possibile solo nelle aree in cui le popolazioni di grizzly e orsi polari si sovrappongono. L’ibridazione è quindi rara, ma si prevede che aumenterà poiché il cambiamento climatico spinge gli orsi grizzly verso nord, sempre più nei territori degli orsi polari, tuttavia gli ibridi non sono capaci di adattarsi ai cambiamenti che si stanno verificando in queste aree.
«Questo rapporto sottolinea che l'ibridazione è straordinariamente rara e che non è una capacità di adattamento degli orsi polari – afferma Geoff York, direttore della Conservazione del Polar Bears International – La ricerca introduce un nuovo strumento che i gestori della fauna selvatica possono utilizzare mentre evolvono le loro strategie a causa del riscaldamento climatico».