Jonas è il nome di uno dei preziosi ibis eremita del progetto di reintroduzione e conservazione di questa rara specie in Europa coordinato dal Waldrappteam. Ben 400 anni dopo la sua scomparsa, questo uccello dal becco lungo e la testa calva, è infatti tornato a migrare attraverso i cieli d'Europa partendo da individui nati in cattività, liberati e addestrati e migrare anche grazie all'aiuto di un ultraleggero.
Proprio durante la migrazione, Jonas aveva però avuto qualche problema e ora il suo GPS lo segnala nel casertano, in Campania, dove volontari ed esperti lo stanno cercando per verificarne le condizioni di salute: «Jonas era stato recuperato a Sarajevo dal Waldrappteam e poi portato a Orbetello, ma qualcosa è andato storto e si è spostato troppo a Sud», spiega a Kodami Nicola Campomorto, esperto nel recupero della fauna selvatica e volontario ENPA che sta cercando di intercettare Jonas in Campania.
«Ora si trova nella in zona Litorale Domitio e si sposta, quindi vuol dire che è vivo, ma vogliamo capire come sta e perciò continueremo a cercarlo», aggiunge Campomorto. In questo periodo, infatti, gli ibis eremita stanno affrontando l'annuale migrazione autunnale partendo dalle Alpi, dove si riproducono e vengono allevati tra Austria e Germania, per spostarsi e trascorrere l'inverno in Toscana, nella laguna di Orbetello.
Come ogni anno, gli esperti stanno accompagnando e monitorando con attenzione gli uccelli, ma di tanto in tanto qualcuno perde la rotta o si smarrisce, come accaduto a Jonas. Questo può essere parecchio rischioso, anche in virtù della stagione venatoria già cominciata in alcune regione con la preapertura. Purtroppo, infatti, negli anni scorsi diversi ibis sono stati abbattuti da cacciatori e bracconieri, anche per questo gli esperti cercano di seguirli con molta attenzione e nel caso recuperarli se in difficoltà.
L'ibis eremita (Geronticus eremita) è al centro di una serie di programmi europei di recupero, ora con il progetto LIFE Reason for Hope, dal 2002. Grazie al lavoro di biologi e piloti austriaci del Waldrappteam ed oltre dieci partner provenienti da Italia, Germania, Austria e Svizzera, gli aviatori mostrato le rotte migratorie agli esemplari nati in cattività tramite l'utilizzo di alcuni ultraleggeri. Gli uccelli addestrati negli anni hanno poi il compito di trasmettere le loro conoscenze alle successive generazioni.
L'obiettivo ambizioso del progetto è quello di formare quanto prima una colonia riproduttiva e indipendente in Europa e piano piano si stanno già vedendo i primi frutti. La scorsa primavera, infatti, era stata annunciata la prima riproduzione in natura in Svizzera dopo circa 400 anni, a cui sono poi seguite altre due coppie tornate a nidificare anche in qui Italia per la prima volta.
Tuttavia, la specie resta ancora gravemente minacciata e occorreranno ancora molto lavoro e impegno da parte degli esperti (e degli esemplari come Jonas) per sancire finalmente il definitivo ritorno in Europa di questa singolare e rara specie.