Anche se non apprezzati da tutti, i serpenti sono creature affascinanti e ingegnose, ma anche loro a volte finiscono nei guai, esattamente come è successo al protagonista della vicenda raccontata da Enpa Milano che è riuscito a rimanere intrappolato in una bocca di lupo all’interno di un’abitazione privata a Robecchetto con Induno, un comune della città metropolitana di Milano. «Siamo stati contattati per la presenza di questo esemplare rimasto bloccato, apparentemente da qualche giorno, all’interno di una casa a Robecchetto Con Induno. I serpenti presenti nelle nostre zone sono innocui, in prevalenza biacchi e natrici, ma come da prassi abbiamo chiesto al segnalante di mandarci delle foto per un’identificazione precisa e per individuare eventuali vie di fuga per l’animale,» scrivono i volontari su Facebook.
Dopo aver visto le immagini e aver avuto la certezza che si trattava effettivamente di un biacco, era diventato altrettanto certo che il povero serpente non riusciva in effetti a trovare un appiglio per abbandonare da solo il luogo dove era finito: «A quel punto, il nostro operatore ha deciso di recarsi sul posto per il soccorso. Una volta recuperato l’animale e verificato che fosse in buone condizioni e non presentasse ferite, lo ha quindi portato in un’area verde nelle vicinanze per ridargli la libertà».
Lo Hierophis viridiflavus è un grande serpente slanciato e può raggiungere una lunghezza fino a 150 centimetri. Presente nelle nostre campagne, nei giardini e nei parchi, è il serpente più comune delle nostre Regioni: nell’adulto la sua colorazione è completamente nera, da cui deriva il nome dialettale di Carbonasso. Per difendersi può anche diventare un po’ più spavaldo, ma poi quando si spaventa usa principalmente una velocissima fuga. Nel periodo tra aprile e giugno avviene l’accoppiamento e a luglio depone le uova sotto le pietre, nelle cavità di tronchi o in buche scavate nel terreno. A fine agosto e durante settembre le uova schiudono. Non solo il biacco, però, vive in in Italia, ma c’è anche l’orbettino e la natrice, entrambi assolutamente non pericolosi per l’uomo anzi, ma tutti rivestono il ruolo fondamentale per l’ecosistema.
Pur se, infatti, i serpenti non siano proprio una specie amatissima c’è da dire che, cosa che interessa maggiormente a chi se lo trova davanti, il biacco è assolutamente innocuo, perché sprovvisto di veleno e di denti atti a iniettarlo. Pertanto non c’è da aver paura e men che meno da pensare di ucciderlo, primo perché è un animale protetto come tutti i serpenti e quindi non si può, e poi perché è un ottimo indicatore di un habitat ancora ricco di biodiversità. Pertanto, oltre che un’inutile atto di crudeltà, ammazzarlo significa anche privare la natura di un importante anello della catena ambientale e al tempo stesso togliere alle nostre coltivazioni un fedele alleato.
Non bisogna dimenticare, infatti, che topi e arvicole, in particolare nei mesi invernali e all’inizio della primavera, sono tra i principali distruttori degli orti, perché quando i nutrimenti scarseggiano le arvicole vanno a cercarli nel nostro “verde alimentare”. Ma se il serpente è presente, con la sua silenziosa e chirurgica azione può in breve tempo liberare l’area verde, dall’azione dei roditori. Scacciando o uccidendo i serpenti, invece, andiamo a modificare un ecosistema. Pertanto, conoscere meglio i serpenti presenti in Italia e sapere, per esempio, che i colubri come il biacco non fanno alcun male all’essere umano, servirebbe per capire come comportarsi con loro e non trovarsi più a disagio o spaventarsi davanti a un esemplare.