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1 Settembre 2023
11:26

Liberata la cucciola di Monreale prigioniera di una catena, «Basta maltrattamento sugli animali»

La cucciola tenuta legata a catena in condizioni di incuria a Monreale, in Sicilia, è stata salvata grazie all'operato dei volontari e al lavoro delle Forze dell'Ordine. A raccontare a Kodami la vicenda sono stati i volontari Piero e Silvana che in precedenza, nell'attivarsi per il salvataggio, erano stati aggrediti verbalmente e fisicamente dalle persone di riferimento dell'animale.

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E’ stata finalmente liberata grazie all’intervento dei volontari e degli agenti della Polizia Municipale la cagnolina vittima di maltrattamento in via Grimaldi, a Monreale, in Sicilia.

La cucciola, che ora si chiama Kenya, veniva tenuta tutto il giorno legata da una catena di circa 40 cm, senza la possibilità di sdraiarsi o di spostarsi per ripararsi in una zona d’ombra. Inoltre, durante l’ultimo controllo effettuato sul posto, i volontari animalisti Piero Faraci e Silvana Lo Iacono avevano notato che l’animale aveva a disposizione soltanto una ciotola con poca acqua putrida e un’altra con pochissimo cibo, elementi che assieme all’utilizzo della catena provavano il maltrattamento.

Quando i volontari Piero e Silvana, dell’associazione animalista “Humanitas Speranza per una Zampa” dopo l’autorizzazione della Polizia Municipale, erano intervenuti in risposta alle diverse segnalazioni dei cittadini che da giorni notavano gli atti di maltrattamento, erano stati aggrediti verbalmente e picchiati con una catena dalle persone di riferimento della cucciola.

Dopo l’episodio di violenza, i volontari avevano sporto denuncia presso le autorità competenti e avevano chiesto un immediato sequestro del cane, che nel frattempo era rimasto dentro l’abitazione degli aggressori.

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E ora, dopo neppure una settimana dalla denuncia, la cucciola è finalmente stata recuperata e affidata alle cure di un veterinario. «Inizialmente non è stato semplice convincere quelle persone a darci in affido il cane, ma grazie all’eccellente lavoro del Comandante della Polizia Municipale siamo giunti ad un accordo – spiegano a Kodami i due volontari – ringraziamo le volontarie Linda Guarneri e Nancy Colantoni per il loro prezioso aiuto. Solo un lavoro di squadra, svolto in sinergia con le Forze dell’Ordine, ha permesso di far cessare i maltrattamenti nei confronti della povera cucciola e ora speriamo che nessun altro animale ne sia ancora vittima».

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Già le prime indagini avviate dalle autorità e le notizie giunte ai volontari, avevano fatto emergere un’agghiacciante verità: i due uomini sembrano essere recidivi nei reati di maltrattamento e incuria degli animali, poiché già in passato erano state sporte nei loro confronti denunce e segnalazioni simili a quella che ha riguardato la cucciola tenuta a catena.

«La stessa famiglia disagiata qualche mese fa deteneva un altro cucciolo che veniva tenuto legato al letto ed una mamma gatta con i suoi cinque cuccioli nel box di una doccia che abbiamo preso poi in carico», ha dichiarato Linda Guarnieri, la volontaria che ora si sta occupando di Kenya.

«Sempre le stesse persone detengono ancora un gatto dentro la loro casa e questo dovrà uscire presto da lì – conclude il volontario Piero – verranno avvisati i servizi sociali che vieteranno loro di tenere dentro anche una formica».

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Sfortunatamente questo non rappresenta il primo episodio di maltrattamento inflitto ad animali da individui che vivono in condizioni di disagio. Pochi giorni fa, in un altro tragico caso sempre in Sicilia e più precisamente a Catania, le autorità erano intervenute per salvare dei cani detenuti in condizioni disumane all’interno di un canile lager e sorto abusivamente su una proprietà privata. L'uomo responsabile di tale crudeltà aveva successivamente confessato di aver conservato altri animali morti nel congelatore di casa e per lui si era reso necessario un trattamento sanitario obbligatorio.

Kodami ricorda che tutti i delitti contro gli animali sono procedibili d’ufficio: ciò significa che chiunque può segnalare il fatto alle autorità competenti. Chi assiste a un reato commesso contro un animale deve darne immediata notizia alle forze dell’ordine ed è sempre consigliato presentare una denuncia formale. Si deve pertanto sporgere denuncia presso qualsiasi organo di Polizia Giudiziaria: Carabinieri, Polizia di Stato, Polizia locale, ecc. In pratica, tutte le autorità preposte alla tutela dell’ordine pubblico potranno ricevere la segnalazione.

Gli interessati all'adozione della cucciola Kenya potranno contattare i seguenti numeri di telefono: 3801721987 oppure 3926966575

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Federica Gennaro
Volontaria
Dottoressa in giurisprudenza all'Università degli studi di Palermo e volontaria animalista siciliana, sono operativa sul territorio nella gestione del fenomeno del randagismo. La scrittura e l'amore per gli animali sono da sempre le mie più grandi passioni e grazie a Kodami ho la possibilità di esprimerle al meglio.
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