Con l'ultimo esemplare liberato a luglio nel territorio tra Bosa e Montresta, si è concluso il rilascio di tutte le aquile del Bonelli del progetto europeo AQUILA a-LIFE in Sardegna. Quest'anno, sono state in tutto sette le aquile arrivate da Spagna e Sicilia e poi liberate a Planargia. Le rare aquile del Bonelli, tra le specie più rare e minacciate nel nostro paese, tornano quindi a volare nei cieli sardi grazie a questo ambizioso progetto europeo di reintroduzione che vede coinvolti numerosi enti e istituzioni, come ISPRA, GREFA fauna, Forestas e Carabinieri Forestali ed E-Distribuzione.
Dal 2018, anno in cui è partito il il progetto, sono stati rilasciati un totale di 33 esemplari e 13 di questi sono tutt'ora monitorati e seguiti grazie ai dispositivi GPS. I trasmettitori satellitari permetteranno non solo di seguire e studiare tutti i loro spostamenti, ma anche di intervenire in caso di necessità. L'aquila del Bonelli (Aquila fasciata) è infatti particolarmente protetta da tutte le norme e i regolamenti nazionali, comunitari e internazionali e ancora seriamente minacciata.
È anche inserita nella Lista Rossa italiana delle specie a rischio nella categoria In pericolo critico, cioè quella immediatamente precedente all'estinzione. La specie, a partire dalla metà degli anni 60, ha infatti subito un calo numerico drammatico, sparendo definitivamente da diverse zone del suo areale originario. Tutta la popolazione nidificante italiana è praticamente concentrata oggi esclusivamente in Sicilia, l'ultima roccaforte per la specie.
Ogni individuo è perciò importantissimo per la la ripresa della popolazione, purtroppo ancora lontana dall'essere fuori pericolo. La collaborazione con la società elettrica è stata infatti uno degli elementi fondamentali per adeguare e mettere in sicurezza le linee elettriche, limitando così il rischio di morte per elettrocuzione. Almeno cinque esemplari di aquile rilasciate, infatti, sono morte folgorate sui tralicci, facendo dell'elettrocuzione la prima causa di morte in Sardegna per questa specie.
Ma i cavi elettrici non sono l'unica minaccia per la sopravvivenza delle aquile, anche il prelievo dei pulli al nido finalizzato al traffico illegale è ancora oggi un pericolo concreto. Lo scorso aprile, infatti, due giovani aquile erano state sequestrate dai Carabinieri del CITES a Porto Empedocle, in Sicilia, ed è proprio per questo che ogni singolo nido viene costantemente sorvegliato da ornitologi ed esperti del Gruppo Tutela Rapaci e del Progetto Rapaci Sicilia del WWF.
Ad alimentare questo mercato nero delle specie rare e in via di estinzione, molto spesso, è la pratica della falconeria, duramente criticata da associazioni e ornitologi proprio perché continua indirettamente a incentivare il bracconaggio e la cattura dei pulli al nido. In Sardegna, invece, si punta ora a stabilire una nuova popolazione riproduttiva in natura a partire già dal prossimo anno.
Ornitologi ed esperti del progetto seguiranno quindi con attenzione gli esemplari rilasciati, per comprendere meglio sia il comportamento che le abitudini e per poter migliorare le conoscenze sulla biologia e l'ecologia di questa specie così da poterla tutelare in maniera più efficace. Le aquile del Bonelli sono finalmente tornate a volare in Sardegna, ora toccherà a tutti noi proteggerle e assicurarci che la specie ritorni a prosperare lì dove l'abbiamo estirpata.