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scheda razza
12 Novembre 2022
15:00

L’Howavart, antico e gentile guardiano delle fattorie

  • Origine: Germania
  • Standard: gruppo 2 - Cani di tipo Pinscher e Schnauzer, Molossoidi e cani bovari svizzeri. Sezione 2.2 - Molossoidi Tipo Cane da Montagna
  • Taglia: grande
  • Altezza: 58-65 cm. per la femmina, 63 - 70 cm. per il maschio
  • Peso: 28-35 Kg
  • Pelo: lungo e leggermente ondulato, nero/focato, nero e biondo
  • Vita media: 12-13 anni
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Immagine

L’Hovawart è un molossoide originario della Foresta Nera, in Germania. Il suo nome deriva dai termini in tedesco antico “Hova” e “Wart” (Hof e Wächter in tedesco moderno), che significano rispettivamente “guardiano” e “fattoria”, proprio a sottolineare il lavoro che svolgeva per i contadini tedeschi già a partire dal Medioevo.

socialità

  • Rapporto con la famiglia umana3
  • Rapporto con altri umani2
  • Rapporto con altri cani2
  • Rapporto con altri animali in casa3

attività

  • Attività fisica3
  • Giocosità1
  • Ricerca3
  • Riporto0
  • Guardia3

adattabilità

  • Vita in città3
  • Adatto come primo cane1
  • Adattabilità ai viaggi3
  • Tolleranza alle temperature calde3
  • Tolleranza alle temperature fredde3

cure e salute

  • Cura del pelo1
  • Predisposizione alle malattie1
  • Attenzione all'alimentazione0

motivazioni

  • Epimeletica1
  • Affiliativa3
  • Comunicativa3
  • Et epimeletica1
  • Somestesica1
  • Sociale0
  • Protettiva3
  • Territoriale3
  • Possessiva0
  • Competitiva3
  • Perlustrativa3
  • Predatoria2
  • Sillegica2
  • Esplorativa3
  • Di ricerca3
  • Cinestesica3
  • Collaborativa3
Che cosa sono le motivazioni?Scopri tutti i desideri e i bisogni dei cani

Al giorno d’oggi, invece, questo cane dal lungo mantello e dalla corporatura possente, viene adottato soprattutto da chi apprezza la sua personalità attiva e vivace e, insieme a lui, vuole trascorrere una vita avventurosa e mai sedentaria.

Gli Hovawart, infatti, hanno un forte desiderio di collaborare con i propri umani e, proprio per questo motivo vengono scelti anche per le attività di soccorso e di ricerca in montagna, dove sono avvantaggiati anche per via del loro ottimo fiuto.

Se vi sentite gli umani giusti per questo cane, quindi, preparatevi a saltare in macchina, spostarvi nella natura e seguire le sue impronte che vi anticiperanno lungo i sentieri.

Origine

Germania

Standard

N° 190 / 25.09.1998

Gruppo 2 Cani di tipo Pinscher e Schnauzer Molossoidi e cani bovari svizzeri Sezione 2.2 Molossoidi Tipo Cane da Montagna

Aspetto 

Si tratta di un cane dall’aspetto potente, di taglia media e con il pelo lungo. La differenza tra i due sessi è evidente e, mentre i maschi possono arrivare a misurare 70 centimetri di altezza, le femmine non superano i 65 centimetri.

Lo standard ufficiale, però, non prevede un peso ideale per maschi e femmine, ma generalmente un Hovawart adulto arriva a 28/35 chili.

Motivazioni

Affiliativa, cinestesica, collaborativa, protettiva, territoriale, comunicativa, competitiva, esplorativa e perlustrativa.

Amante di 

Collaborare con il suo umano nei compiti quotidiani, passeggiare al suo fianco nella natura e poi sdraiarsi in giardino mentre la famiglia fa merenda e vigilare su di loro e sulla casa

Salute, cura e mantenimento

L’Hovawart è un cane generalmente piuttosto sano. La sua genetica, infatti, è stata tutelata da una selezione fortemente controllata e interessata a mantenerne la salute. Ciò nonostante, potrebbe soffrire di mielopatia degenerativa e di displasia dell’anca e del gomito (patologia molto più rara rispetto ad altre razze della stessa taglia).

Origine e storia

L’Hovawart è una razza dalle origini antichissime e, secondo gli esperti, la sua nascita va ricercata in Germania meridionale (Foresta Nera), nel Medioevo, dove cani molto simili a questi venivano considerati ottimi per la guardia e venivano rappresentati nei dipinti del XII e XIII secolo.

Il nome della razza, infatti, deriva proprio dall’antica lingua tedesca e, mentre “Hova” significava “fattoria” (più o meno il termine Hof del tedesco moderno), “Wart” richiamava la sua attitudine di guardiano, che in tedesco si dice “Wächter”.

Già dall’Ottocento, l’aspetto di cui i Tedeschi andavano più fieri per quanto riguarda questa razza era la sua personalità che, spesso, risultava (e risulta ancora oggi) estremamente equilibrata. Gli Hovawart di quell’epoca si dimostravano già intenzionati a collaborare con l’uomo, ma senza essere ossessionati dal lavoro.

A partire dal 1922, gli allevatori esperti di questa razza decisero di intervenire sull’aspetto dell’Hovawart e cominciarono ad incrociare i soggetti dell’epoca con i Pastori Tedeschi, i Terranova, i Leonberger e altre razze di grande dimensione.

Negli anni 30, venne importata in Germania, presso un allevamento di Amburgo, una femmina di cane africano – probabilmente un Azawakh -, che fu utilizzata per dare all’Hovawart un aspetto più leggero rispetto a quello ottenuto con gli incroci degli anni Venti.

Questa storia, però, viene riportata talvolta anche con diverse varianti, quindi non è certo che si trattasse effettivamente di un Azawakh proveniente direttamente dall’Africa. L’Hovawart venne poi riconosciuto ufficialmente nel 1937.

Poco dopo, però, la Germania dell’Est e la Germania occidentale si separarono e fino agli anni Novanta rimasero quindi evidenti le differenze tra le linee genetiche dell’Ovest – con la leggerezza del Levriero Africano – e quelle dell’Est, rimaste agganciate alle antiche forme più possenti e meno eleganti.

Al giorno d’oggi, queste differenze sono poco evidenti e ciò è stato determinato dal fatto che in Germania la selezione di questa razza deve seguire regole molto severe.

Proprio per questo motivo, ad oggi l’Hovawart è un cane poco soggetto alla displasia dell’anca e del gomito.

Quando si sceglie di adottare questo cane, quindi, è bene avere la certezza di rivolgersi ad un allevamento che abbia a cuore il benessere dei soggetti, continui il lavoro svolto in passato ed eviti ancora oggi di selezionare cani con questa patologia.

In Italia non è molto diffuso, gli allevamenti sono pochi e, secondo il libro genealogico delle razze pubblicato da Enci, nel 2021 sono stati registrati solo 165 nuovi soggetti all’elenco ufficiale della razza.

Si può anche scegliere di contattare una rescue specializzata nei soggetti di razza Hovawart, che sappia guidare all’adozione e aiuti a trovare una nuova famiglia per i cani vittime di abbandoni o maltrattamenti.

Motivazioni (desideri e bisogni)

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L’Hovawart è un cane caratterizzato da una grande voglia di collaborare con i suoi umani di riferimento. Non stupitevi, quindi, se dopo una lunga passeggiata in montagna, alla sera sarà pronto ad uscire di nuovo per giocare con una pallina, fare una breve ricerca olfattiva o aiutarvi a tagliare la legna. Poco importa quale sia l’attività, l’unica cosa importante per lui, è sentirsi davvero parte integrante del gruppo e avere un proprio ruolo.

La motivazione protettiva, abbinata a quella territoriale, potrebbe portarlo a stare un po’ sulla difensiva quando arrivano sconosciuti in casa, ma ciò generalmente non rappresenta un problema, perché l’Hovawart capisce immediatamente se la presenza degli ospiti è piacevole per voi e, in questo caso, si adatta al vostro comportamento.

A renderlo così empatico è anche la sua forte motivazione affiliativa, grazie alla quale la relazione con il pet mate può diventare profondissima e intima. Sebbene sia un ottimo guardiano, infatti, non va certo adottato nella speranza che voglia stare in giardino da solo. Nessun cane desidera trascorrere la vita così, ma l’Hovawart rischia davvero di soffrire profondamente la solitudine e la mancanza di una figura di riferimento insieme al quale fare di tutto, dalle gite in montagna alle commissioni in posta o al supporto emotivo dei suoi compagni umani.

La sua gentilezza è talmente evidente e spiccata, che viene descritta anche nello standard di razza, all’interno del quale generalmente si trattano quasi unicamente gli aspetti estetici e non quelli comportamentali.

Sempre all’interno dello standard, Enci sottolinea come gli Hovawart non dovrebbero mostrare comportamenti aggressivi per essere considerati tali.

Ciò può dipendere, però, anche dalle esperienze che vive il singolo cane ed è un fattore relazionato a molti altri aspetti soggettivi, quindi non riguarda certo solo la selezione genetica.

Come tutti i molossoidi, ha anche una motivazione competitiva piuttosto sviluppata, ma chi vive con lui sa bene che la manifesta soprattutto nel gioco con i suoi umani e con gli altri cani.

L’abbinamento di tutte queste motivazioni fa di lui un cane che, generalmente, sviluppa una personalità sicura, ciò nonostante, nella maggior parte dei casi preferisce collaborare, piuttosto che creare conflitti e, con gli estranei rimane quasi sempre piuttosto riservato.

Aspetto fisico

L’Hovawart è un cane di taglia media i cui maschi raggiungono generalmente i 70 centimetri di altezza, mentre le femmine non superano i 65. Lo standard non determina il peso dei soggetti adulti, ma generalmente raggiungono i 38/35 chili (le femmine sono più leggere dei maschi).

Le orecchie sono triangolari e cadono sui bordi del muso, conferendogli un aspetto più rotondo. Ha un collo forte con pelle aderente, gli occhi sono generalmente marroni e il tartufo è nero.

Il pelo è lungo e leggermente ondulato. Ha una tessitura fitta, con solo poco sottopelo. Il mantello può avere tre varietà di colore: nero/focato, nero e biondo.

Cura e salute

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L’Hovawart è un cane che generalmente gode di ottima salute e, infatti, nonostante la taglia, può arrivare facilmente ai 12 anni di età.

La selezione avvenuta durante il secolo scorso ha fatto in modo di ridurre l’incidenza della displasia dell’anca e del gomito, ciò nonostante in alcuni casi si presenta ancora.

Questo cane, inoltre, potrebbe soffrire di mielopatia degenerativa.

Trattandosi di un cane che necessita di una vita attiva, è bene regolare la dieta in base agli sforzi quotidiani e munirsi, inoltre, di un buon antiparassitario, adeguato all’ambiente di vita.

Cosa fare con un Hovawart

Insieme a lui si possono organizzare ricerche olfattive che prevedano anche la presenza di amici esterni al gruppo familiare. Nel momento in cui l’Hovawart riconosce che i suoi umani si stanno divertendo, infatti, è felice di giocare anche con altre persone. Per questo motivo, se vivete con un cane di questa razza e siete nei pressi delle montagne, potete prendere in considerazione di entrare a far parte dei gruppi di soccorso alpino.

Per farlo, ovviamente, dovete sentirvi pronti anche voi. Si tratta di una scelta molto impegnativa che non può riguardare solo il cane, ma deve esserci il piacere di collaborare in un’attività emotivamente dispendiosa, che può far sentire davvero appagati entrambi.

Se questo non fa per voi, chiedergli di imparare semplici compiti quotidiani, come aiutarvi a portare la spesa, recuperare la posta o sistemare la legna in giardino. Se trascorrete molto tempo all’aperto, potete portare con voi un libro e sedervi in un posto isolato lasciandogli qualcosa da sgranocchiare. Sarà felice di sentirsi al sicuro insieme a voi in un prato in cui non c’è nessuno.

Relazione e contesto ideale

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L’Hovawart ha bisogno di una famiglia che ascolti la sua necessità di movimento e desideri affrontare insieme esperienze sempre nuove.

Può convivere anche con altri animali e con i bambini, a patto che venga rispettato il suo spazio e che i più piccoli siano sempre sorvegliati durante le interazioni.

Non ha problemi nel vivere in appartamento, perché ciò che davvero conta per lui è la qualità del tempo trascorso insieme, in particolare quello all’aperto. Per questo motivo è certamente più importante, piuttosto, assicurargli una routine che sia ricca di opportunità di apprendimento fuori dalle mura domestiche.

Non è il cane adatto per le persone eccessivamente ansiose perché, essendo così empatico, potrebbe assorbire le emozioni dei suoi umani e finire per volerli proteggere da tutto e tutti, allontanando le persone, gli altri cani e i rumori.

Nei confronti degli altri cani si pone spesso in maniera aperta, ma molti Hovawart preferiscono la compagnia dei propri umani a quella dei propri simili.

Una giornata con un Hovawart

Fa molto freddo ma, appena finite il caffè, vi mettete gli scarponi per uscire insieme al vostro cane e andare a cercare i funghi nel bosco intorno a casa. Passeggiate lentamente osservando tra le radici e sapete bene che, quando qualcosa ottiene la vostra attenzione, arriva subito anche il vostro Hovawart ad annusare nello stesso posto.

Questo è il vostro momento speciale della settimana e, mentre voi riempite il cestino, lui passeggia sereno qualche metro davanti. Se sente un rumore, si ferma un attimo per capire cosa stia succedendo, poi si gira e controlla che voi stiate bene e riparte.

Quando è ora di tornare a casa, fate un fischio forte e lui torna in un istante fino da voi, vi guarda negli occhi con quell’espressione complice che tanto amate e poi torna ad anticiparvi.

Entrate in casa e sentite il profumo della colazione che il resto della famiglia ha preparato anche per tutti. Il vostro Hovawart mangia e si sistema poi sulla sua cuccia ai piedi del divano: il suo posto preferito perché gli permette di vedere dove si trovano tutti i componenti della famiglia.

Uscite per accompagnare i bambini a scuola e andare al lavoro, ma prima gli fate una grattata sulla testa e lui, senza alzarsi, vi regala una scodinzolata morbida.

Quando uscite dall’ufficio andate a casa a prenderlo, preparate lo zaino per le escursioni e poi passate a scuola dai bambini. Tutti insieme andate nel parco vicino a casa, dove potete liberare il cane mentre i bambini giocano e poi tornate a casa.

Ad accogliervi c’è il gatto, a cui il vostro Hovawart dedica uno sguardo distratto e poi si piazza sull’enorme divano, dove sa che c’è posto per tutti. Quando finite di mangiare, lo raggiungete e lui si sdraia per lungo a pancia in sù, in modo da farsi coccolare da tutti contemporaneamente.

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Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
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