La domesticazione è un lungo processo che, agendo sia sul comportamento che sull’anatomia degli animali, ha fatto sì che il lupo si trasformasse in cane. Uno studio pubblicato nel 2019, ha voluto dimostrare come la domesticazione abbia trasformato l'anatomia dei muscoli del viso dei cani specificamente per influenzare la comunicazione facciale con gli esseri umani. Sembrerebbe che determinate espressioni del cane, favorite dalla presenza di alcuni muscoli assenti invece nel lupo, abbiano influenzato (e continuino ad influenzare) la comunicazione con l’uomo.
La comunicazione visiva tra cane e uomo
La relazione tra il cane e l’essere umano è senza ombra di dubbio tra le più straordinarie che esistano nel regno animale. Nell’arco della domesticazione, l’adattamento evolutivo più notevole tra i comportamenti del cane è lo sviluppo della loro capacità di leggere e saper utilizzare la comunicazione umana come altri animali non possono fare.
I cani sono abili nella comprensione dei segnali comunicativi dell’uomo, come l’indicare, e nell’individuare la direzione dello sguardo. Lo fanno infatti in maniera più efficace rispetto ad animali più prossimi all’uomo come gli scimpanzé, ma anche rispetto ai loro parenti più stretti, i lupi, o rispetto ad altre specie domesticate.
Recenti ricerche suggeriscono che il contatto visivo è fondamentale per l'interazione sociale tra umano e cane. I cani, ad esempio, stabiliscono un contatto visivo con le persone quando non sono in grado di risolvere da soli dei problemi; d’altro canto, invece, tengono ad ignorare la gestualità umana in assenza di contatto visivo.
Altri studi mostrano come lo sguardo reciproco tra cane e uomo porti al rilascio di ossitocina in entrambe le specie, in maniera simile a come succede tra madre e figlio.
Lo sguardo del cane e l’influenza sull’uomo
Alcuni movimenti facciali del cane, come lo spostamento delle sopracciglia, favoriscono l’aumento delle dimensioni dell’occhio e fanno sì che le proporzioni del viso dell’animale assomiglino di più a quelle di un animale giovane. La presentazione negli adulti di tratti morfologici tipici dei giovani è tecnicamente definita pedomorfismo.
Questa espressione facciale fa sì che l’animale sembri inoltre più triste e risveglia nell’uomo un maggiore senso di accudimento.
Un precedente studio del 2013 ha addirittura dimostrato che i cani che producono maggiori movimenti oculari di questo tipo, e che quindi presentano maggior pedomorfismo, sono adottati dal rifugio più rapidamente rispetto a quelli che hanno un minor movimento degli occhi.
Per quanto detto fino ad ora, sembrerebbe quindi che lo sguardo reciproco tra cani e umani sia un segno distintivo del rapporto tra le due specie, oltre che un potenziale vantaggio per la selezione.
Lo studio sull’evoluzione anatomica dei muscoli facciali nel cane
Lo studio “Evolution of facial muscle anatomy in dogs”, pubblicato da un gruppo di ricercatori di quattro distinte università (Portsmouth in UK, Washingtonin, Raleigh e Pittsburgh in USA) ha dimostrato come la domesticazione abbia trasformato l'anatomia dei muscoli facciali dei cani per influenzare la comunicazione con gli esseri umani.
L’ipotesi degli studiosi è che sia l’anatomia che il comportamento relativo all’utilizzo dei muscoli facciali sono diversi tra cani e lupi nell’interazione dello sguardo con l’uomo.
Per la parte anatomica i ricercatori hanno studiato le dissezioni anatomiche di quattro lupi e sei cani.Per lo studio comportamentale hanno invece quantificato la frequenza e l’intensità dei movimenti dei muscoli delle sopracciglia durante interazioni sociali.
I risultati anatomici riportano che la muscolatura del viso di cani e lupi non differisce nella sua totalità se non per la muscolatura intorno agli occhi.
Le dissezioni anatomiche hanno potuto dimostrare che il muscolo elevatore dell’angolo mediale dell’occhio (levator anguli oculi medialis, LAOM), ovvero il muscolo responsabile dell'innalzamento del sopracciglio verso l’interno del viso, è presente nel cane ma non nel lupo.
Il retrattore dell’angolo laterale dell’occhio (retractor anguli oculi lateralis, RAOL), che tira l'angolo laterale delle palpebre verso le orecchie, è invece molto gracile nel lupo mentre è presente nel cane.
Queste differenze anatomiche tra cani e lupi corrispondono all’analisi comportamentale riferita ai movimenti facciali diretti verso l’essere umano.
Ventisette cani provenienti da un canile e nove lupi provenienti da due distinti parchi sono stati filmati ed analizzati durante lo scambio visivo con le persone. I risultati suggeriscono che sia l’intensità che la frequenza dei movimenti delle sopracciglia sono maggiori nel cane rispetto al lupo.
Grazie ai risultati di questo studio, i ricercatori hanno potuto dimostrare che il processo di domesticazione ha favorito lo sviluppo di questi muscoli, ipotizzando che i cani con lo sguardo più espressivo abbiano avuto un vantaggio nella selezione e che questo sguardo, e quindi lo specializzarsi di questi muscoli, siano il risultato di una selezione dovuta alle preferenze umane.