L’ESA (Efta Surveillance Authority), Autorità di Vigilanza europea per il libero scambio, ha finalmente preso una posizione contro l'Islanda per l’atroce maltrattamento delle cavalle gravide sottoposte a violenze e torture per estrarre loro un ormone che serve a produrre farmaci destinati agli allevamenti intensivi. Una sentenza molto chiara questa volta che condanna il Paese per la violazione delle norme europee per la produzione dell’ormone PMSG nelle cosiddette “fattorie del sangue”.
In un mondo che vede diffondersi una sempre più profonda sensibilità nei confronti del benessere animale, i dettagli di quanto accade alle cavalle gravide in Islanda, ma anche altrove, hanno suscitato un’ondata d’indignazione in vari Paesi europei, Italia compresa e le atrocità subite da questi animali sono state più volte al centro di appelli da parte di numerose associazioni, fra cui anche l’IHP, l'Italian Horse Protection.
Il Parlamento europeo in seduta plenaria, nel novembre 2021, aveva già chiesto alla Commissione europea di vietare la produzione e l’importazione di PMSG in Europa, ma ancora nulla è stato fatto al riguardo. Ora, anche se con estremo ritardo, arriva l’intervento dell’Autorità di vigilanza europea che fa sperare di poter arrivare a un risultato concreto per bloccare definitivamente questi veri e propri lager.
L’EFTA si è pronunciata sulla denuncia presentata da un coordinamento di associazioni animaliste europee di cui fa parte anche IHP, nella quale viene evidenziato che l’Islanda non applica correttamente la legislazione europea in materia di protezione degli animali utilizzati a fini scientifici mentre, essendo membro dell'EFTA, dovrebbe rispettare le regole dello Spazio economico europeo (SEE), la maggior parte delle quali sono allineate con quelle dell'UE.
Per dimostrare questa accusa le associazioni hanno documentato che per l’estrazione del controverso ormone le cavalle vengono bloccate nei box di contenimento e torturate con bastoni, aghi e cannule.
Inoltre, che i circa cinque litri a settimana, la quantità di sangue raccolta, supera qualsiasi linea guida internazionale esistente in materia. E, infine, che manca il completo rispetto del principio comunitario delle 3 R (Replace, Reduce, Refine) secondo il quale, quando è possibile, come per il PMSG, gli esperimenti sugli animali devono essere sostituiti da metodi alternativi. Su queste basi, l’Autorità di Vigilanza ha dato ragione alle associazioni.
In Islanda ci sono circa 80.000 cavalli in Islanda e di questi più di 5.000 femmine vengono utilizzate come “cavalle da sangue” per produrre PMSG, acronimo di Pregnant mare serum gonadotropin (in italiano "Gonadotropina serica equina").
Diverse inchieste hanno svelato l’orrore che c’è dietro questa pratica che è stata definita vero e proprio “abuso sugli animali”, ma ancora nessuno ha fermato questo scempio realizzato solo ed esclusivamente per trarne profitto.