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scheda razza
17 Settembre 2022
12:00

L’Épagneul Breton, instancabile e vivace esploratore

  • Origine: Francia
  • Standard: gruppo 7 - Cani da ferma. Sezione 1.2 - Cani da ferma continentali tipo Épagneul
  • Taglia: media
  • Altezza: 50 cm.
  • Peso: 18 Kg
  • Pelo: media lunghezza, leggermente ondulato sul corpo, bianco e arancio, bianco e marrone o bianco e nero
  • Vita media: 12 - 15 anni
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Validato da Elena Garoni
Membro del comitato scientifico di Kodami
Immagine

L’Épagneul Breton, anche detto semplicemente Breton, è un cane da caccia di taglia media, selezionato nei secoli per segnalare agli umani la presenza di anatre e beccacce, attraverso la caratteristica postura con la zampa alzata. Appartiene, infatti, alla categoria dei cani da ferma, detti così proprio per via della loro capacità di immobilizzarsi di fronte alla preda.

socialità

  • Rapporto con la famiglia umana3
  • Rapporto con altri umani3
  • Rapporto con altri cani3
  • Rapporto con altri animali in casa0

attività

  • Attività fisica3
  • Giocosità2
  • Ricerca3
  • Riporto3
  • Guardia0

adattabilità

  • Vita in città1
  • Adatto come primo cane2
  • Adattabilità ai viaggi3
  • Tolleranza alle temperature calde3
  • Tolleranza alle temperature fredde3

cure e salute

  • Cura del pelo0
  • Predisposizione alle malattie1
  • Attenzione all'alimentazione0

motivazioni

  • Epimeletica3
  • Affiliativa3
  • Comunicativa3
  • Et epimeletica2
  • Somestesica1
  • Sociale3
  • Protettiva0
  • Territoriale0
  • Possessiva0
  • Competitiva0
  • Perlustrativa3
  • Predatoria3
  • Sillegica3
  • Esplorativa2
  • Di ricerca3
  • Cinestesica3
  • Collaborativa3
Che cosa sono le motivazioni?Scopri tutti i desideri e i bisogni dei cani

Come tutte le razze definite con il termine francese Épagneul, ha un’antica origine iberica. Il termine Breton, invece, definisce i luoghi in cui è avvenuta la selezione più moderna delle sue caratteristiche distintive, ovvero la Bretagna centrale, una regione francese che si affaccia sull’Oceano Atlantico, poco a Sud dell’Inghilterra. Tra i Bracchi, è quello di dimensione minore e generalmente non supera i 18 chilogrammi e i 50 centimetri di altezza.

Ha un enorme desiderio di muoversi, correre e annusare ambienti sempre nuovi, in particolar modo se lo può fare insieme alla sua famiglia. Pur amando la libertà, infatti, il Breton è anche un cane che trascorre volentieri il tempo stretto tra le persone su cui sente di poter fare affidamento.

Se ha la possibilità di vivere una vita appagante all’interno di un gruppo vivace e attivo, a cui dimostrare i propri talenti come esploratore, il Breton rivela un lato estremamente dolce della sua personalità e non esita a scodinzolare la cortissima coda, appena incontra lo sguardo dei suoi umani.

Origine

Francia

Standard

N°95 / 05.05.2003

Gruppo 7 Cani da ferma

Sezione 1.2 Cani da ferma continentali tipo Épagneul

Aspetto

Cane di taglia media, viene considerato il più piccolo tra i cani da ferma. I maschi raggiungono i 51 centimetri e i 18 chilogrammi e le femmine 48 centimetri e 16 chilogrammi.

Ha un’ossatura solida e non pesante, un aspetto compatto e uno sguardo vivace. Il mantello è di lunghezza media ed è solo leggermente ondulato sul corpo.

Motivazioni 

Predatoria, affiliativa, cinestesica, di ricerca, esplorativa, perlustrativa, collaborativa, comunicativa, sillegica.

Amante di

Fare movimento nella natura, annusare e scovare odori nascosti. Condividere tempi e spazi con i propri umani.

Alimentazione, cura e mantenimento

Si tratta di un cane particolarmente solido e robusto che non soffre il freddo e nemmeno il caldo. Questa razza può superare anche i 15 anni di età ma è comunque indispensabile verificare l’assenza di displasia di anche e gomiti.

Essendo un cane da caccia, non è adeguato alla vita sedentaria.

Origine e Storia

L’origine di questo cane è francese e gli appassionati di Breton lo considerano uno dei più antichi cani di tipo Épagneul, sebbene nel XX secolo gli allevatori siano intervenuti in maniera massiccia incrociandolo con altri cani da caccia e modificandone, quindi, sensibilmente l’aspetto

Secondo alcuni, l’odierno Épagneul mostra un’importante somiglianza con il Setter Bianco e arancio e, infatti, talvolta, viene considerato come una razza dall’origine comune con gli Spaniel Inglesi.

Il compito di questo cane – e degli altri Épagneul del nostro continente – prima ancora dell’avvento della caccia con le reti, era quello di far involare i volatili, in particolare anatre e beccacce, contro cui venivano poi lanciati i falchi. Per farlo, assumeva – e assume ancora oggi – una postura particolare, appiattita e quasi accucciata. A descrivere per la prima volta questo compito fu Gaston Phoebus Conte di Foix, nel suo libro “Trattato di Caccia”, scritto nel XIV secolo. Il primo standard del “Club de l’Épagneul Breton” venne presentato il 7 giugno 1908 all’Assemblea plenaria del Club a Loudèac.

Nel suo paese d’origine è il cane da ferma più diffuso e anche in Italia i numeri sono piuttosto alti. Esistono molti allevamenti che si dedicano a questa razza e, secondo i dati pubblicati da Enci, nel 2021 sono stati oltre 3000 i nuovi soggetti iscritti al registro delle razze.

Gli Épagneul Breton e i mix di razze affini, vengono acquistati a prezzi più o meno elevati dai cacciatori per venire impiegati ancora oggi nelle attività venatorie e spesso, purtroppo, finiscono per essere abbandonati, maltrattati o considerati unicamente come strumenti di lavoro.

Per questo motivo, sono molte le associazioni rescue che si occupano di trovare nuove adozioni per i cani che hanno vissuto situazioni simili. Chi desideri adottare un Breton, può quindi rivolgersi a educatori e volontari delle associazioni, nell’ottica di individuare il soggetto più adatto alle proprie abitudini di vita e passioni.

Motivazioni (desideri e bisogni)

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L’Épagneul Breton è un cane che, per via della motivazione cinestesica, di quella perlustrativa e di ricerca, ama muoversi liberamente negli ambienti naturali, ama annusare l’aria dei campi, rincorrere le piste di odori e poi tornare dal proprio umano a farsi coccolare.

Non è certo un cane che si accontenta di andare tutti i giorni solo al parco a giocare con la pallina, e preferisce piuttosto avventurarsi anche sui terreni sconnessi, tra le ramaglie e nei boschi. Non si spaventa e non si stanca facilmente.

Come molti cani da caccia, anche l’Épagneul Breton ha un motivazione sociale piuttosto spiccata e ama trascorrere il proprio tempo anche con altri cani e, generalmente, non si pone in maniera conflittuale.

Anche la motivazione affiliativa è evidente e grazie a questo elemento, struttura relazioni estremamente profonde con i suoi umani di riferimento. Non è assolutamente un cane adatto a trascorrere molto tempo da solo in giardino.

La su motivazione collaborativa, abbinata agli altri interessi da cacciatore, lo rendono un cane che ama fare ricerche olfattive insieme ai propri umani e, se non ha l’opportunità di divertirsi in questo modo, rischia di intristirsi, di chiudersi in sé stesso o di allontanarsi molto durante le passeggiate in libertà, con l’intento di divertirsi da sé, facendo ciò per cui è stato selezionato.

Aspetto fisico

L’Épagneul Breton ha una corporatura solida e resistente. Il cranio è arrotondato con un dolce stop sul muso e un tartufo largo, con narici molto ampie e umide dal colore in armonia con quello del mantello. Gli occhi sono leggermente obliqui, con un’espressione intelligente e dolce. Le orecchie sono molto mobili, attaccate alte, triangolari, piuttosto larghe e parzialmente ricoperte di pelo ondulato, soprattutto sulla parte superiore.

La coda è attaccata alta, portata orizzontale (o leggermente ricadente), spesso viene agitata quando il cane è attento o in azione. Può nascere privo di coda o con la coda molto corta e, purtroppo, nel mondo venatorio sopravvive ancora la terribile, dolorosa e soprattutto illegale pratica del taglio. I soggetti adulti raggiungono i 50 centimetri e i 18 chili (le femmine 48 centimetri e 16 chili).

Il mantello è fine, piatto e leggermente ondulato, il pelo raso sulla testa e nella parte anteriore degli arti. Le frange diminuiscono progressivamente di lunghezza dal dorso al carpo.  Il colore può essere bianco e arancio, bianco e marrone o bianco e nero, con pezzature irregolari. Lo standard non definisce varietà di taglia piccola e non riconosce il mantello monocolore nero.

Cura e salute

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L’Épagneul Breton è un cane dalla salute piuttosto solida ma, come tutte le razze, è indispensabile verificare la presenza di displasia dell’anca e del gomito. Affinché viva una vita in linea con le sue attitudini, è bene assicurargli una routine quotidiana che comprenda sufficiente movimento fisico. Soprattutto i soggetti adulti e anziani potrebbero soffrire di cistinuria canina, una patologia che colpisce i reni e causa infiammazioni alle vie urinarie e calcoli.

Trattandosi di un cane che trascorre molto tempo all’aria aperta e, in particolare nella natura, è necessario utilizzare un antiparassitario adeguato.

Cosa fare con un Épagneul Breton

Qualunque gioco che richieda l’utilizzo dell’olfatto lo farà divertire. Provate quindi a nascondere un ossetto dentro le scarpe sotto al mobiletto dell’ entrata e non preoccupatevi se impiega molto tempo a trovarlo, perché l’Épagneul Breton non si stanca facilmente.

Ricordatevi inoltre che ama anche riportare gli oggetti, quindi potete procurarvi un astuccio con una cerniera che non sia in grado di aprire autonomamente.

Mettete l’ossetto dentro l’astuccio e nascondetelo nell’erba di un prato, poi chiedetegli di cercarlo e di portarlo da voi. Quando lo ricevete, apritelo e consegnategli l’oggetto. Questo semplice gioco fa leva anche sulla sua motivazione sillegica e su quella collaborativa, due elementi estremamente importanti della relazione che crea con i suoi umani.

Insieme a lui potete anche fare lunghe passeggiate senza temere l’incontro con gli altri cani, i quali per l’Épagneul Breton non rappresentano assolutamente un problema e, anzi, diventano spesso compagni di esplorazione.

Relazione e contesto ideale

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La famiglia ideale per un Épagneul Breton è attiva, intraprendente e non vive la relazione con il cane in maniera ansiosa. Durante le passeggiate in libertà, infatti, potrebbe allontanarsi alla ricerca della fonte di un odore e uscire dal campo visivo dei suoi umani.

Se questo fattore rappresenta una preoccupazione, ci si può rivolgere ad un educatore cinofilo che possa aiutare a strutturare un richiamo efficace, ma non illudiamoci: continuerà comunque a inseguire gli odori.

Si tratta di un cane piuttosto socievole, che accoglie con piacere anche gli ospiti in casa. Non lo si può certo definire un cane da guardia perché, nonostante la coda sia quasi assente, molto probabilmente scodinzola a chiunque entri, in particolar modo se gli regala un sorriso.

Proprio questo aspetto della sua personalità, porta molte persone a considerarlo un cane da compagnia, ma non bisogna comunque sottovalutare il fatto che i suoi interessi siano legati al passato da cacciatore e, quindi, non si accontenta certo di brevi passeggiate e lunghi pomeriggi sul divano.

L’importante per lui non è la dimensione dell’appartamento, ma la quantità e la qualità del tempo che può trascorrere all’aperto insieme ai suoi umani.

Come molti cani da caccia, quando una situazione non gli piace, ha la tendenza ad allontanarsi ed evitare i conflitti diretti. Se la famiglia è composta anche da bambini, quindi, insegnate loro a rispettare questo suo comportamento e i suoi spazi. La convivenza con i gatti o con altre specie, invece, potrebbe risultare più complessa per via della sua motivazione predatoria. Se gli assicurate una vita ricca di esperienze al di fuori delle mura domestiche, però, probabilmente accoglierà presto anche i gatti senza rincorrerli.

Una giornata con un Épagneul Breton

Quando vi svegliate, anche lui ha già cominciato a muoversi per casa con i vostri calzini sporchi in bocca. Lo fa da sempre e voi avete deciso di lasciarglielo fare, perché vi fa sorridere e sembra divertire anche lui.

La colazione è pronta e andate insieme al cane a svegliare i bambini. Quando sta per arrivare lo scuolabus, il vostro Breton li accompagna allegro fino al cancello e poi li guarda allontanarsi.

Voi invece, vi preparate per andare nel bosco dietro a casa. Vi mettete le scarpe pesanti e un paio di pantaloni sportivi, perché sapete che insieme al vostro Épagneul Breton finite sempre in mezzo al fango.

E infatti succede anche oggi. Non fate in tempo a liberarlo dal guinzaglio, che lo vedete già correre nel ruscello. Voi però non vi preoccupate, lo lasciate fare e andate avanti. Dopo qualche minuto, fate un fischio forte come vi ha insegnato l’educatore cinofilo quando il cane era cucciolo e, in pochi istanti, lo vedete comparire di nuovo sul sentiero.

Quando tornate a casa, gli asciugate il pelo con uno straccio e lui si siede davanti alla ciotola, in attesa del suo pranzo. Andate al lavoro e, prima di uscire, lo vedete sdraiarsi comodo sul vostro letto. Sapete bene che vi aspetterà lì fino al vostro ritorno.

Quando tornate insieme ai bambini, vi accoglie di nuovo con i calzini in bocca e, prima di fare merenda, organizzate tutti insieme una ricerca olfattiva. Mentre voi lo coccolate, i bambini nascondono un ossetto nella siepe che separa il giardino e, una volta finito, gli gridano “cerca”. Il Breton parte velocissimo e ogni tanto si gira verso i bambini cercando un consiglio. Loro si avvicinano al nascondiglio senza svelare la posizione precisa e, alla fine, anche grazie a loro, trova il tesoro.

Per mangiarlo si mette vicino a voi, che nel frattempo avete preparato la merenda per tutti in giardino. Prima di cena fate un giro verso il paese per svolgere qualche commissione con il vostro Breton, che passeggia sereno al guinzaglio accanto a voi e poi tornate verso casa.

Questa sera ci sono ospiti e, quando arrivano, il cane gli corre incontro felice e poi si mette sul suo cuscino, scodinzolando sereno quando qualcuno gli passa affianco. A fine serata, quando tutti se ne vanno, vi accorgete che il vostro Breton non è più nella cuccia vicino al divano, ma sapete che vi sta già aspettando sul letto, pronto per salire accanto a voi, appena siete pronti per spegnere la luce.

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Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
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