In queste ore ha ripreso a girare in Rete un video realizzato allo Zoosafari di Fasano, in provincia di Brindisi, in cui si vede un leone maschio mordere un'auto. Ovviamente lo stupore e la preoccupazione per la famiglia rinchiusa in macchina è stata tanta, soprattutto tra i più piccoli, che a un certo punto hanno persino esclamato: «Ci vuole mangiare?».
I pochi secondi di video – che abbiamo scelto di non rilanciare su Kodami – e il morso annoiato del leone racchiudono molto di ciò che di sbagliato e anacronistico è purtroppo ampiamente diffuso ancora oggi in certi giardini zoologici e nel modo in cui ci relazioniamo agli altri animali.
Quello di Fasano non è infatti un giardino zoologico come gli altri, ma è uno dei pochi in cui è possibile osservare gli animali "liberi" lungo un percorso prestabilito da fare in auto (per questo zoo safari). Lo zoo, associato al parco divertimenti Fasanolandia, ovviamente punta molto sullo stato in cui espone gli animali e si definisce «un'oasi naturale che accoglie e conserva, in piena libertà, animali di tutte le specie».
Una "piena libertà" che si traduce semplicemente con recinti più grandi in cui rendere ancora più "spettacolari" per i turisti gli animali annoiati e umiliati.
Basta infatti leggere anche solo qualche recensione online per capire lo stato in cui vivono giraffe, daini, tigri, zebre, leoni e l'effetto che fanno su una parte dei visitatori. Animali tristi, perennemente letargici, costretti a elemosinare cibo (in teoria comportamento vietato) tra i gas di scarico di file interminabili di auto coi finestrini aperti e che non rispettano il più delle volte alcuna norma di sicurezza.
E questo paradossalmente è il punto di forza dello zoo di Fasano: un'esposizione ultra-spettacolarizzata di ottocentesca memoria di animali che ha davvero poco a che fare con la conservazione, la ricerca e l'educazione al rispetto degli animali. La funzione dei giardini zoologici si è infatti evoluta nel corso del tempo ed è in epoca contemporanea che il suo ruolo nella società è stato oggetto di un dibattito che ne ha trasformato profondamente la finalità.
Si può essere d'accordo o meno sulla legittimità degli zoo, ma di fatto esistono ed è perciò fondamentale spingere affinché gli animali che ospitano vivano una vita degna di essere vissuta e che possa servire attraverso attività di sensibilizzazione e ricerca finalizzata alla conservazione, alla loro tutela in natura. Questi sono gli obiettivi principali di un moderno giardino zoologico, finalità che vengono sbandierate anche sul sito dello zoosafari.
Tuttavia, al di là delle belle parole, non vi è alcuna traccia di progetti, attività di ricerca o collaborazioni a fini conservazionistici, elementi di cui di solito gli zoo tendono a vantarsi. Nemmeno spulciando tra i vari partner è possibile rintracciare un ente o un'associazione che si occupa di tutela, conservazione oppure educazione ambientale.
D'altronde, l'assenza del giardino zoologico dal circuito EAZA dovrebbe suggerire che forse qualcosa in più in ottica di ricerca e conservazione potrebbe essere fatta. L'EAZA è infatti l'associazione europea di zoo e acquari di cui fanno parte solo quelle strutture che rispettano severi standard qualitativi e quantitativi nell'ambito delle attività di educazione, ricerca e conservazione.
Lo zoo di Fasano altro non è che un complesso turistico finalizzato a intrattenere i visitatori esponendo animali esotici spettacolarizzati. Il video del morso del leone, così come i centinaia di altri in cui i visitatori danno da mangiare agli animali, ne sono l'emblema più evidente. Risulta davvero difficile immaginare un cambio reale nella sensibilizzazione e un maggiore interesse per la conservazione da parte di un pubblico che lancia noccioline e carote dal finestrino.