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27 Novembre 2023
11:25

Leo vive per 14 anni in canile, poi arrivano gli umani giusti e lanciano un forte messaggio

Leo viene adottato dopo aver vissuto tutta la sua vita in canile e il cambiamento che subisce è straordinario. I suoi adottanti decidono di lanciare un appello, per far sì che i cani anziani in canile abbiano sempre una possibilità.

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Leo è un cane di 14 anni la cui vita è stata interamente vissuta tra le mura del Canile ENPA Fidolandia.

A raccontare a Kodami la storia di questo gran cagnone dagli occhi dolcissimi e il temperamento buffo da cucciolo mai davvero cresciuto, è stata la volontaria Doris Ercolani che non si è mai arresa all'idea di trovare gli umani giusti per lui.

E, alla fine, gli umani giusti sono arrivati. E gli adottanti di Leo, hanno deciso di inviare una lettera dal contenuto davvero speciale ed emozionante che abbiamo scelto di riportare qui integralmente:

«Eravamo in montagna, io, la mia compagna Silvia ed il nostro amato cucciolo Plin, quando ci siamo accorti che nonostante tutti gli stimoli, i profumi, le tane degli animaletti da scovare, gli uccellini da inseguire, a Plin qualcosa mancava: gli mancava qualcuno con cui correre, rincorrersi, acchiapparsi, fare la lotta, mordicchiarsi e coccolarsi, gli mancava un fratello.

Quando siamo andati al rifugio Enpa Val della Torre ad adottare lui, cucciolo di 2 mesi, abbiamo visto una miriade di cani adulti di taglia grossa, rinchiusi in gabbia, abbaiavano. Alcuni di loro erano liberi nel recinto, erano mansueti ed amichevoli l'uno con l'altro. Uno di loro mi venne incontro e con gli occhi ho sentito che mi stava implorando di portarlo via con noi, ma non potevamo tradire Plin, gli avevamo già promesso che lo avremmo portato a casa con noi.  Il cuore mi si è fermato e lo sguardo di questo cane mi accompagna ancora oggi a distanza di 5 anni. Siamo felicissimi di aver adottato Plin allora, ma adesso che era arrivato il momento di prendergli un fratello, abbiamo voluto dare una casa ad uno di quei cani che non si scelgono per primi, perché anche loro, forse più dei cuccioli, se lo sono meritato.

Posso solo immaginare cosa significhi passare la propria vita rinchiuso, in attesa che qualcuno ti scelga, veder passare le stagioni e chiedersi quando arriverà il momento di annusare un fiore, un po' di casa, un po' di coccole, un po' di calore.

Un anno, due, la tristezza mi attanaglia non so stare solo. Tre, quattro, cinque, la gioventù è qui, io ci sono ancora! E poi sei, sette e otto, corro ancora e ancora spero che qualcuno mi scelga, ma niente. Nove, dieci, ancora riesco a camminare ma sento che non ne ho più voglia, non mangio più quanto dovrei, dimagrisco, mi consumo. Perché mangiare, in gabbia non consumo energie, dormo lì da undici e poi dodici anni, sommati ai miei tre di quando sono entrato, non mi lasciano molto spazio per guardare avanti: Mi presento sono Leo e nessuno ha mai chiesto di me.

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Abbiamo adottato Leo il 15 di ottobre 2023 e fin da subito si è dimostrato molto curioso, mansueto e pacato. I primi giorni faticava un po' a camminare, ma la sua curiosità lo ha spinto sempre in avanti, così, per poterlo nutrire adeguatamente, abbiamo preso l'abitudine di fare delle belle passeggiate impegnative, in modo da stancarci per bene e avere tanta fame alla fine. Nel giro di neanche un mese Leo è cambiato molto, ha ricominciato a trotterellare e ogni tanto corre anche. Quando dorme in cuccia muove le zampe, sogna di correre nel nostro cortile insieme ai cani dei vicini di casa.

Adesso Leo ha un andatura da giovincello, ha iniziato a sviluppare le sue abitudini e soprattutto non si spaventa più quando si sveglia dal pisolino, trova i nostri sguardi e rimane tranquillo, non trasalisce, non sussulta.

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Adottare un nonno dà decisamente meno da fare rispetto ad adottare un cucciolo: i nonni non fanno i bisogni da tutte le parti, non ti distruggono i mobili, non sono delle valanghe a quattro zampe, non tirano al guinzaglio e tutta una serie di cose di cui non ti accorgi fino a quando non ne adotti uno. In più c'è una consapevolezza da parte sua che sei stato la sua unica occasione, e una gratitudine infinita di cui non manca di ricoprirti, a modo suo, ogni giorno.

Ci sono tanti nonni che non sono mai stati scelti, alcuni ci sperano ancora, altri come Leo, non ci sperano più e nonostante le cure amorevoli dei volontari, si spengono ancora da vivi. Adottando un nonno hai la possibilità di dare quell'unica chance che è mancata a queste anime, di riaccendere una scintilla che ormai era prossima a spegnersi.

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Non abbiamo la bacchetta magica per prevedere quanto i nostri amati cuccioli vivranno e per i nonni l'interrogativo si abbrevia sicuramente, e allora? Loro non devono conoscere la parola casa? Non meritano di imparare ad acchiappare i biscotti al volo? Non sono più piccoli, ma sono cuccioli anche loro. Cerchiamo di ripeterci ogni giorno che è importante la qualità e non la quantità, così ogni giorno in cui si sta insieme e si ha la possibilità di donarsi un bacio e una carezza, diventa un giorno pieno, un giorno in famiglia.

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A chi sta pensando di adottare un cane in questo momento chiedo: hai mai pensato di adottare un nonno/a?».

Non possiamo che augurare a Leo una vita piena, meravigliosa, felice, insieme alla sua famiglia.

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