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16 Giugno 2022
11:50

L’Emilia-Romagna dice sì alla risoluzione per vietare il circo con gli animali

L'Emilia-Romagna dice basta al circo con gli animali: Partito Democratico ed Europa Verde votano sì alla risoluzione.

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circo leone gabbia

Parere favorevole a una risoluzione del Partito Democratico e di Europa Verde per lo stop all'uso degli animali nei circhi. È successo in Emilia-Romagna dove i consiglieri regionali hanno chiesto di vietare l'utilizzo degli animali nelle attività circensi, monitorando i processi di dismissione e prevedendo incentivi per favorire la riconversione degli spettacoli e il sostegno alle attività artistiche umane.

«Vogliamo misure che permettano di non avere più gli animali nei circhi anche sostenendo la riconversione degli spettacoli a vantaggio di iniziative fatte da artisti – ha spiegato il Partito Democratico – rispettiamo la lunga tradizione circense che utilizza animali, ma nel corso degli anni è emersa un nuova sensibilità del pubblico, tanto che i circhi che ancora usano animali hanno avuto un crollo di entrate perché i cittadini non amano questo tipo di eventi».

Il tema del circo senza animali da molto infiamma il dibattito politico, sia in sede europea che locale, lasciando fuori però la dimensione nazionale, l'unica che ha la facoltà di intervenire efficacemente e direttamente sulla questione. La Commissione Ue ritiene l'uso degli animali selvatici nei circi una questione di coscienza, e quindi di competenza dei singoli stati membri.

A intervenire contro l'arrivo di tendoni con elefanti e grandi felini al seguito non è il Governo, bensì i Comuni attraverso ordinanze basate sul rispetto del benessere degli animali. I provvedimenti però si scontrano puntualmente contro il muro della legge, come accaduto a Fiumicino. Qui lo scorso 16 febbraio il sindaco Esterino Montino aveva imposto aveva imposto alla compagnia di non usare animali negli spettacoli, ma i circensi si sono rivolti al Tar, che ha dato loro ragione annullando l’ordinanza.

Stesso copione anche ad Avellino, dato che per la legge 18 marzo 1968, n. 337, «Lo Stato riconosce riconosce la funzione sociale dei circhi equestri e dello spettacolo viaggiante», con  grave danno degli esseri viventi chiusi nelle gabbie al seguito delle carovane. I Comuni, infatti, non possono, né con regolamenti né con ordinanze o altro, vietare ciò che lo Stato consente.

Nuovi scenari si aprono però alla luce della recente riforma costituzionale che tutela gli animali che identifica proprio nello Stato l'attore deputato ad attuare tale protezione: «La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali».

Sappiamo già che è possibile un circo senza animali, come quello del Roncalli che utilizza ologrammi. Ma oggi, anche per la legge, si potrebbero aprire nuovi spiragli più rispettosi della fauna.

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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