Gli elefanti sono animali che non stanno bene da soli ed è per questo che nella condizione già abbastanza crudele in cui si trovano all’interno di un circo, devono almeno essere in due. Lo ha confermato il Tribunale di Milano che ha rigettato il ricorso che lo spettacolo viaggiante Madagascar aveva fatto contro il Regolamento del Comune del capoluogo lombardo sul benessere animale che, basato sulle linee guida CITES, vieta l’attendamento di circhi che abbiano solo un elefante presso la loro struttura, a causa dell’incompatibilità etologica con la biologia della specie.
Grande soddisfazione quella espressa dal Lav che era intervenuta ai tempi nel procedimento per opporsi all’accoglimento di questo ricorso da parte del circo e a sostegno ovviamente del Regolamento, che stabilisce degli standard di tutela degli animali in base appunto alle loro specifiche necessità etologiche.
«Nel nostro atto – ha commentato Eleonora Panella, responsabile Lav area animali esotici – non ci siamo solo opposti al ricorso, ma abbiamo presentato numerose evidenze di studi condotti sulla assurdità di tenere gli elefanti in strutture circensi, che vanno tutti nella direzione di dismettere con urgenza questa specie, insieme a tutte le altre costrette ad esibirsi in tour estenuanti, spazi angusti e condizioni contrarie alla natura delle singole specie».
Il Regolamento sul benessere animale viene infatti adottato in molte città italiane, come in questo caso nella città di Milano, perché effettivamente, in mancanza di una legge moderna e aggiornata che consenta di vietare ai circhi con animali di esibirsi, costituisce un’importante risorsa per tutelare per quel che si può gli animali.
«Assistiamo da anni e combattiamo questi "spettacoli" avvilenti, che non educano le generazioni future al rispetto dell'ambiente e creano un potenziale pericolo sanitario e d'incolumità pubblica nelle città dove arrivano. Il circo Madagascar negli scorsi mesi è stato protagonista di diversi episodi di cronaca che hanno scandalizzato e sconvolto l'opinione pubblica, citiamo solo la fuga a Genova del Lama, l'elefante a passeggio fuori dalle strutture del circo all'Aquila, lo stesso elefante lasciato in un container a Formello», continua Panella ormai scaduto il tempo dei circhi e degli spettacolo viaggiante che sfruttino gli animali.
«Sarebbe davvero importante che il ministro Sangiuliano, come già richiesto da Lav a partire dal suo insediamento a ottobre scorso – conclude Panella – prendesse atto dell'urgenza di attuare la legge delega 106/22 sul riordino dello spettacolo per il superamento dell'uso degli animali nei circhi. Un circo senza animali è possibile ed è dovuto alle generazioni di domani».
Quella di cui parla la LAV è la legge delega, chiesta a gran voce da tutte le associazioni animaliste, che sarebbe dovuta andare in vigore con l'insediamento del nuovo governo, ma quest'ultimo, invece, ha deciso di prendersi 15 mesi in più prima di presentare la legge attuativa.