Scontri tra gli attivisti di Stop Casteller e le Forze dell'Ordine durante il presidio in queste ore sotto la sede della Provincia Autonoma di Trento. Gli attivisti si sono riuniti questa mattina per protestare contro il ddl ribattezzato “Ammazza-orsi”, in fase di approvazione definitiva in queste ore.
Il disegno di legge presentato dalla Giunta guidata da Maurizio Fugatti prevede l'abbattimento fino a 8 orsi l’anno. Durante la manifestazione alcuni attivisti hanno cercato di entrare nell’aula consiliare ma sono stato bloccati dalle Forze dell'Ordine «nonostante la discussione fosse pubblica», sottolineano i manifestanti.
Un'attivista però è riuscita a entrare e ad intervenire durante la discussione: «Questa legge – ha dichiarato – è bracconaggio legalizzato. Ribellarsi è un diritto e un dovere dei cittadini». La manifestante è stata fatta uscire dalle forze dell'ordine ed identificata.
Scontri con gli agenti sono proseguiti anche all’esterno del palazzo regionale dove manifestanti, vedendo la propria compagna scortata fuori, hanno lanciato palle di vernice sulla facciata, denunciando la «repressione del dissenso».
Già a seguito della manifestazione del 10 febbraio scorso alcuni attivisti erano stati denunciati e ad altri erano stati consegnati fogli di via: «Dal 10 febbraio scorso è in atto un tentativo di intimidazione e repressione nei confronti della campagna Stop Casteller. Dopo le denunce e i fogli di via, ai volti più noti della campagna, oggi, non è stato consentito l'accesso in aula, nonostante le sedute siano pubbliche. La democrazia implica il concorso dei cittadini alla vita politica e il diritto di protestare e ribellarsi se chi governa prende decisioni sbagliata. Noi siamo in piazza oggi a fare il lavoro dell’opposizione, che non ha saputo dare voce al forte dissenso che esiste, in Trentino, sulla gestione degli orsi».
Gli attivisti denunciano la non-gestione da parte di Fugatti della fauna selvatica, e la ricerca di una facile soluzione negli abbattimenti: «Con questa legge scellerata Fugatti chiude il cerchio di una politica inaigurata 20 anni fa, quando organizzava banchetti a base di carne d'orso. Una legge che tenta di apparire neutra ma che di scientifico non ha nulla e che, insieme al bracconaggio, porterà ad una seconda estinzione degli orsi in Trentino. Anche il Muse, durante la conferenza informativa, ha dichiarato che la sopravvivenza della specie è ancora a rischio a causa della scarsa variabilità genetica. Otto orsi uccisi legalmente ogni anno, sommati e all'isolamento genetico e a quelli vittime del bracconaggio selvaggio, non lasciano speranza in merito alla sopravvivenza della specie. Oltre il 60% degli orsi morti hanno perso la vita a causa dell'uomo».
«Non lasceremo che decisioni sulla vita degli orsi siano prese da chi gli orsi non li ha mai voluti. Il bosco è anche degli orsi e anche la loro vita conta. La convivenza pacifica è possibile. Uniamoci per respingere questa legge ingiusta e inefficace», hanno concluso i manifestanti.