Tenuto per una settimana legato a una ringhiera con la catena, senza possibilità di muoversi in giorni in cui le temperature hanno raggiunto livelli record. Succede a Ortona, in provincia di Chieti, in Abruzzo. Il protagonista è un meticcio simil Jack Russell, che adesso è finalmente al sicuro. I suoi due umani di riferimento sono stati infatti denunciati con l'accusa di maltrattamento di animali, e il cane è stato sequestrato dagli uomini del Nucleo Carabinieri Forestale di Lanciano.
I militari sono intervenuti su disposizione della Procura della Repubblica di Chieti, in esecuzione di un decreto di sequestro preventivo emesso dal Gip Tribunale di Chieti. A presentare un esposto in procura è stata la sezione di Ortona della Lida, la Lega Italiana dei Diritti dell'Animale, che ha tenuto d'occhio la situazione per circa una settimana osservando come il cane rimanesse legato alla ringhiera con la catena per gran parte delle giornate.
L'animale, una volta messo in sicurezza e posto sotto sequestro, è stato portato dai Carabinieri Forestali al canile rifugio di Ortona, con custodia giudiziale affidata alla Lida. Sarà l'associazione a occuparsi di trovare per lui una nuova casa. Il gruppo di Chieti dei Carabinieri Forestali ha ricordato che tenere il cane alla catena è un illecito amministrativo, di base, ma che in determinate situazioni – quando diventa un'abitudine continuativa, e l'animale è in evidente sofferenza – si configura il reato di maltrattamento, previsto dall'art. 544-ter del codice penale, che prevede la reclusione da 3 mesi a 18 mesi o la multa da 5.000 a 30.000 euro.
A oggi in Italia non c'è una legge nazionale che vieti di tenere i cani a catena, ma sempre più Regioni si stanno muovendo per adottare un provvedimento regionale. L'ultima è stata la Toscana, che ha seguito la strada già imboccata da Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Umbria, Marche, Lazio, Campania, Abruzzo, Puglia e Provincia di Trento.