Tenuti in condizioni precarie e legati con corde e catene: era questa la vita di tre cani ritrovati nel Rione Traiano, nel quartiere Soccavo di Napoli. I tre animali, un Pitbull, un Pastore belga e un meticcio, sono stati tratti in salvo questo fine settimana da personale congiunto del reparto di Tutela ambientale della Polizia municipale e dell'Asl veterinaria partenopea. «Ora siamo in attesa dei risultati della lettura del microchip, che abbiamo trovato su uno dei tre cani, per risalire alla persona di riferimento. Gli altri due saranno gestiti dal Comune», spiega a Kodami il capitano Enrico Del Gaudio, comandante del reparto di Tutela ambientale che ha condotto l'intervento.
Il microchip, oltre a essere obbligatorio per legge, in questi casi è fondamentale per capire se si tratti di cani afferenti al circuito della criminalità organizzata. La zona del ritrovamento, infatti, non è nuova a blitz delle Forze dell'ordine: spesso il Rione Traiano è finito al centro delle cronache per spaccio di droga e per il rinvenimento di depositi di armi e munizioni. In questi contesti i cani sono usati come vedette dalla camorra per avvisare i criminali dell'arrivo delle Forze dell'ordine, ma anche per tenere lontani i curiosi.
Tuttavia, in questo caso «non possiamo sapere se si tratti di cani della criminalità», sottolinea Del Gaudio. È certo però che il ritrovamento sia avvenuto nell'ambito di un contesto difficile: «L'Asl ha richiesto il nostro supporto perché si erano già recati lì ma non erano riusciti ad avvicinare i cani: le persone del posto li avevano mandati via. Quando siamo arrivati noi però non ci sono stati incidenti».
I cani erano tenuti legati in un ex plesso scolastico fatiscente, occupato abusivamente da alcuni senzatetto. Ma poteva andare anche peggio per loro, come racconta il Capitano: «Proprio nel Rione Traiano, nel corso di operazioni condotte con le Forze di polizia, abbiamo smantellato alcune gabbie in cui vengono rinchiusi i cani. Periodicamente, inoltre, nel corso di attività di routine ci rechiamo nel quartiere di Soccavo per casi di maltrattamento».
Nell'operazione condotta venerdì, invece, gli agenti sono andati sul posto accompagnati dai veterinari dell'Asl: «Una nostra pattuglia e un'altra con gli operatori sanitari che hanno prelevato gli animali», sottolinea Del gaudio. Adesso i cani sono sotto la custodia dell'Asl ma resta il giallo sul responsabile che li ha lasciati alla catena: «Attendiamo a breve il loro riscontro sul microchip, sicuramente agiremo con le dovute sanzioni per maltrattamento». La Legge regionale della Campania n.3 dell’11/4/2019, che già vietava di detenere animali di affezione alla catena o altri strumenti simili, grazie alla modifica richiesta dal consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli prevede dal 2021 anche una sanzioneche va dai 300 ai 2mila euro.
Quello di cani incatenati è un fenomeno diffuso in città, come conferma il Capitano: «Spesso li lasciano così legati allo scopo di abbandonarli, ci è successo di recente con un Pitbull in zona Corso Vittorio Emanuele, legato e nascosto in un sotto scala». Una pratica crudele contro la quale si batte proprio il reparto di Tutela ambientale della Municipale: «Le nostre attività rientrano in un più ampio progetto della Prefettura di Napoli per il controllo della conduzione dei cani e contro il loro maltrattamento».