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26 Agosto 2021
16:09

Legata per una vita alla catena: salvata una gatta a Pordenone

Ha tenuto una gatta, per tutta una vita, in uno scatolone sporco e legata alla catena. Grazie ai volontari dell’Oipa, l’Organizzazione internazionale di protezione degli animali, per la micia Nina questa brutta storia è finita. Gli animalisti hanno fatto un blitz in una casa di Porcia, in Provincia di Pordenone. Sono arrivati sul posto grazie a una segnalazione anonima.

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Un uomo di Pordenone ha tenuto una gatta, per tutta una vita, in uno scatolone sporco e legata alla catena. Grazie ai volontari dell’Oipa, l’Organizzazione internazionale di protezione degli animali, per la micia Nina questa brutta storia è finita. Gli animalisti hanno fatto un blitz in una casa di Porcia, in Provincia di Pordenone. Sono arrivati sul posto grazie a una segnalazione anonima.

Nina è stata sequestrata e il suo compagno umano denunciato alla Procura della Repubblica di Pordenone. L'uomo si è giustificando dicendo di averla tenuta così sin da piccola perché aveva paura che uscisse di casa e venisse investita dalle auto, come era capitato anche ad altri suoi gatti. L’uomo ora dovrà rispondere del reato di maltrattamento di animali, secondo quanto previsto dall’articolo 544 ter del Codice penale.

Inoltre, nel sopralluogo fatto dai volontari dell’Oipa, è stato notato un cane senza microchip (che è costato all'uomo una sanzione amministrativa). In una stanzetta fatiscente, invece, sono state trovate molte gabbiette piccole e sporche, con alcuni uccelli da richiamo senza cibo né acqua (che ha portato a una denuncia al Corpo forestale provinciale di Pordenone).

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«Vedere un gatto emaciato e sofferente dopo una vita passata legata alla catena toglie il respiro. Il povero animale, di circa dieci anni, era adagiato su uno straccio sporco dentro un vecchio cartone logoro, posto in bilico sopra una cuccia in mezzo ad altri oggetti»,  racconta Maria Laura D’Amore, coordinatrice nucleo delle guardie zoofile dell’Oipa di Pordenone e provincia. «Nina giaceva raggomitolata su se stessa in stato di abbandono, non rispondeva agli stimoli esterni, disorientata, il pelo arruffato, pieno di nodi – aggiunge – Aveva gli arti doloranti e difficoltà a reggersi in piedi. Questo gli rendeva difficile anche raggiungere la ciotola dell’acqua a terra. Subito dopo il sequestro è stata visitata da un veterinario che ha riscontrato una grave disidratazione e diagnosticato un’insufficienza renale. Ora si trova sotto osservazione in una clinica veterinaria».

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