Un cucciolo di volpe è stato trovato all'interno di un bidone della raccolta differenziata alle porte di Lecce. Il piccolo è stato ritrovato da un cittadino che passava di lì, Ivano Chironi, e che lo ha scoperto affamato e spaventato. Non è chiaro se sia finito lì perché stava cercando cibo o perché qualcuno lo abbia volutamente messo nel cassone dell’immondizia per ucciderlo.
Chironi ha contattato il Centro di recupero fauna selvatica omeoterma di Calimera. Ora l'animale si trova lì e ha operatori e veterinari che si stanno prendendo cura di lui per farlo recuperare. Sempre il Centro di Calimera ha accolto nei giorni scorsi un'altra volpe che è stata trovata ferita a Parabita (Lecce), dove gli agenti della polizia locale hanno attivato la macchina dei soccorsi per aiutare l’animale che era finito in un canale. E’ stato Umberto Antonio Fedele, dell’associazione Guardie per l’ambiente, a partire in supporto dei poliziotti, recuperando l’animale e trasportandolo al Centro di recupero.
Da diverso tempo in Salento si registra un aumento del numero delle volpi nelle aree urbane, perché spinte dalla ricerca di cibo e dalla perdita degli habitat. La volpe non aggredisce l'uomo ma è ghiotta di lepri, conigli, ricci, insetti, uova, rifiuti domestici. Ecco perché può capitare, come nel caso di Lecce, un incontro "ravvicinato". Diversi sono i casi che avvengono nella zona. Nel 2019 un esemplare si era infilato nel bagno di un'abitazione di Galatina: le guardie zoofile del Nogra erano intervenute per recuperare l'animale e portarlo poi in una clinica veterinaria di Lecce per le cure.
Come sempre ricordiamo su Kodami, una cosa è recuperare un animale in difficoltà come fatto in questo caso altro è avvicinarlo e alimentarlo. Offrire cibo agli animali selvatici, infatti, è un’azione con risvolti ecologici, etici e di sanità pubblica rilevanti. Se il più delle volte, semplicemente, non è raccomandabile, in certi casi è addirittura un reato. Eppure, talvolta, può essere auspicabile. La parola d’ordine? Educare, non reprimere.