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2 Giugno 2024
15:00

Le zecche dei cani si attaccano all’uomo?

Le zecche dei cani si attaccano all'uomo e possono trasmettere diverse malattie. Passano facilmente dai cani agli esseri umani tramite il contatto diretto, specialmente se il cane si sdraia su letti, divani o altri mobili condivisi.

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Validato dalla Dott.ssa Eva Fonti
Membro del comitato scientifico di Kodami
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Le zecche dei cani possono attaccarsi anche agli esseri umani. Questo è possibile perché le zecche, piccoli parassiti appartenenti alla famiglia degli aracnidi, non sono specifiche di una sola specie ospite: si nutrono del sangue di diversi mammiferi, inclusi gli umani. Le zecche dei cani, in particolare, sono note per la loro capacità di passare dall'animale all'uomo, comportando rischi significativi per la salute.

Tuttavia, attraverso una serie di misure preventive e una corretta gestione delle infestazioni, è possibile proteggere sia gli animali domestici che gli umani dai pericoli associati a questi parassiti.

Come passano le zecche dal cane all'uomo

Le zecche possono passare dai cani agli esseri umani attraverso il contatto diretto. Quando un cane si avvicina al suo umano di riferimento, le zecche possono trasferirsi facilmente, specialmente se il cane si sdraia su letti, divani o altri mobili condivisi. Quando ci chiediamo se sia igienico fare dormire il cane sul letto con noi, dobbiamo pensare che spesso è proprio in quel momento che i parassiti possono migrare a noi.

Le zecche sono inoltre vettori noti di diverse zoonosi, cioè quelle malattie che possono essere trasmesse dagli animali all'essere umano, come la malattia di Lyme, causata proprio da un batterio che viene trasmesso dalle zecche. La trasmissione delle zecche è facilitata dalla loro capacità di aderire tenacemente alla pelle e di muoversi silenziosamente alla ricerca di un punto adatto per nutrirsi.

Dove si attaccano le zecche sull'uomo?

Le zecche tendono a cercare aree del corpo umano dove la pelle è sottile e il sangue è facilmente accessibile. Preferiscono quindi attaccarsi in zone calde e umide, come il cuoio capelluto, il collo, le ascelle, l'inguine e dietro le ginocchia.

La loro loro presenza spesso passa inosservata inizialmente, poiché il morso è indolore grazie a sostanze anestetiche che iniettano mentre mordono. Tuttavia, è essenziale rimuoverle ia più presto possibile per ridurre il rischio di contrarre le malattie di cui sono portatrici.

Cosa fare quando una zecca attacca l'uomo

Quando si scopre una zecca attaccata alla pelle, è fondamentale rimuoverla correttamente e tempestivamente. Utilizzare una pinzetta fine è il metodo più consigliato: afferrare la zecca il più vicino possibile alla pelle e tirare con una pressione costante e delicata, senza torcere o schiacciarla. Il rischio è che resti incastrata nella pelle provocando un'infezione.

Dopo la rimozione, disinfettare l'area con un antisettico, e nei giorni successivi monitorare la zona per controllare eventuali segni di infezione, come arrossamenti o eruzioni cutanee, e consultare un medico se si manifestano sintomi sospetti. Inoltre, potrebbe essere utile conservare la zecca rimossa in un contenitore per permettere una eventuale identificazione in caso di necessità mediche.

Come evitare che le zecche del cane si attacchino all'uomo

Prevenire l'infestazione da zecche è essenziale per proteggere in primis i cani attraverso un buon antiparassitario. Mantenerlo regolarmente con prodotti antiparassitari specifici può ridurre significativamente il rischio di zecche.

Inoltre, dopo le passeggiate in aree verdi o boschive è buona pratica controllare attentamente il cane per verificare la presenza di zecche, prestando particolare attenzione alle orecchie, al collo e alle zampe. Le persone invece dovrebbero adottare precauzioni simili: indossare abiti protettivi, come pantaloni lunghi e maniche lunghe, e utilizzare repellenti per insetti.

Dopo le attività all'aperto, fare una doccia e ispezionare attentamente il corpo per eventuali zecche. Mantenere l'ambiente domestico pulito e privo di erba alta o cespugli intorno alla casa può ridurre ulteriormente il rischio di infestazione.

Le informazioni fornite su www.kodami.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra il paziente ed il proprio veterinario.
Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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