Le zebre fanno su e giù con la testa per richiamare una compagna e fare cose insieme

Un nuovo studio ha dimostrato che le zebre di pianura dondolano la testa per richiamare l'attenzione di una compagna e avviare attività e interazioni sociali, come per esempio il grooming o gli spostamenti insieme.

7 Maggio 2024
11:58
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Le zebre dondolano su e giù la testa per richiamare l'attenzione di una compagna e avviare attività e interazioni sociali, come per esempio il grooming, mangiare o muoversi insieme. Questi sono i risultati di un nuovo studio recentemente pubblicato su Animal Behaviour e rappresenta uno dei pochi esempi documentati di segnali comunicativi utilizzati dagli altri animali per coordinare il loro comportamento e fare cose insieme.

La capacità di concentrarsi su obiettivi comuni o oggetti condivisi nel proprio ambiente è nota come attenzione congiunta, dall'inglese joint attention. Si tratta di un'abilità indispensabile per svolgere attività coordinate e che è fondamentale per la cooperazione in noi esseri umani e altri primati. Tuttavia, è stata poco o nulla studiata negli altri animali e si sa ancora molto poco su quanto sia diffusa e come funzioni nelle altre specie.

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La sequenza del segnale di headbob. Immagine da Hex & Rubenstein, 2024

Severine Hex dell'Università di Princeton ha però notato che alcune zebre di pianura (Equus quagga) eseguivano spesso movimenti ripetuti su e giù con la testa e con il collo, un comportamento noto in inglese come headbob, e si è chiesta se fosse una sorta di segnale diretto alle altre zebre. Per approfondire, insieme al collega Daniel Rubenstein ha studiato un gruppo di 112 zebre che vivono al Ol Pejeta Conservancy, una riserva naturale protetta del Kenya.

Le hanno osservate da luglio a settembre 2021, annotando tutte le reazione degli animali ogni volta che una zebra muoveva su e già la testa. In oltre 290 ore di osservazione, hanno osservato 164 movimenti della testa e le zebre lo facevano intenzionalmente soprattutto quando ce n'erano altre intorno a loro. Fin da subito hanno poi notato che una o più zebre iniziavano a muoversi insieme subito dopo l'headbob e non poteva certo essere un caso.

Il dondolio ha infatti suscitato una risposta circa il 70 per cento delle volte e tutte le reazioni delle altre zebre erano di tipo amichevole. Inoltre, anche chi riceveva il messaggio spesso eseguiva l'headbob a sua volta, quasi come se stesse rispondendo a una chiamata diretta. «Se il segnalatore muoveva la testa e si muoveva, il destinatario lo seguiva. Oppure finivano entrambi a pascolare vicini oppure a farsi grooming a vicenda», ha spiegato Hex.

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Alcune delle interazioni sociali in risposta all’headbob. Immagine da Hex & Rubenstein, 2024

Ogni volta che i movimenti della testa venivano ignorati, in un terzo delle occasioni la zebra coinvolta continuava a ripetere gli stessi movimenti per altri 30 minuti, che è un po' come quando continuiamo a chiamare con insistenza qualcuno che non risponde al cellulare. I movimenti della testa e del collo erano chiaramente un segnale diretto alle altre zebre e nessuno fino ad ora lo aveva studiato e analizzato in questa specie.

«Aver scoperto questo segnale è molto importante, perché finora abbiamo cercato l'attenzione congiunta soprattutto nei primati e negli animali domestici. Ma ora stiamo trovando prove che la capacità di usare segnali per coordinare i comportamenti potrebbe essere molto più diffusa di quanto credessimo – ha aggiunto Hex – Ciò avrà implicazioni per l'evoluzione della cognizione sociale e sottolinea l'importanza di studiare diverse specie».

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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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