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26 Ottobre 2022
13:16

Le vignette di The Vetbehaviorist, il veterinario esperto in comportamento che racconta il suo lavoro sui social

Giacomo Riggio è un veterinario esperto in comportamento che attraverso i social scherza - ma non troppo - sul suo lavoro.

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«Un’alternativa per i pigri. Sempre attuabile con il minimo sforzo. Consigliata in particolar modo nel periodo invernale o quando si incontrano altri cani: dopo esserti sincerato che l’altro cane non sia aggressivo, infilati le mani in tasca e lascia che il tuo amico faccia le esperienze di cui ha bisogno».

Questa è una delle tre possibilità per evitare di prendere in braccio il cane proposte sul profilo Facebook "The Vetbehaviorist" di Giacomo Riggio, Medico Veterinario Esperto in Comportamento Animale, autore di diverse pubblicazioni scientifiche nell'ambito della relazione uomo – animale e docente al Master di Etologia Clinica Veterinaria all'Università di Pisa.

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©The Vetbehaviorist

Da qualche tempo, infatti, Riggio racconta con toni leggeri – ma non troppo – il lavoro del veterinario esperto in comportamento, pubblicando spiritose vignette sulle tematiche più trattate durante gli incontri con famiglie e pet mate.

Dalla scelta tra la pettorina e il collare agli onnipresenti sensi di colpa dei clienti, convinti di dover portare sulle spalle le responsabilità di ogni comportamento del proprio cane, fino al concetto – vetusto ma ancora troppo diffuso – di dominanza.

«Questo progetto mi permette di affrontare con ironia e un pizzico di sarcasmo ciò che vedo ogni giorno e che, talvolta, finisce per intristire chiunque faccia questo lavoro – racconta il dottor Riggio a Kodami – Scherzare sul web, senza un concreto incontro faccia a faccia, fa in modo che nel lettore si accenda davvero una riflessione, favorita dal fatto che non si sente attaccato in maniera diretta».

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©The Vetbehaviorist

«Non pagate qualcuno per farvi sentire in colpa, quello lo faccio già io su questa pagina e gratis»

Ogni pet mate, prima o dopo, ha sicuramente guardato il proprio cane comportarsi in un modo strano, dicendo: «Ma lo fa per colpa mia?». Proprio a questo aspetto della relazione tra uomo e cane, il veterinario dedica una serie di vignette tra le più riuscite. «Incontro spesso persone che si colpevolizzano su tutto, magari perché in passato si sono rivolti ad un esperto che glielo ha fatto credere, scaricando su di loro tutte le responsabilità – spiega – Certo, facciamo parte anche noi umani del mondo del cane e lo condizioniamo attraverso la relazione che instauriamo con lui, ma di questo universo, di cui talvolta si tende a sottovalutare la complessità, fanno parte anche le esperienze che vive costantemente, i geni che ha ereditato dai suoi genitori, l'ambiente che lo circonda e molti altri aspetti. Ed ecco quale è, quindi, la colpa di noi esseri umani: non considerare la complessità del funzionamento della mente delle altre specie».

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©The Vetbehaviorist

Sebbene ogni veterinario comportamentalista sia ben consapevole del valore dato da questo complesso insieme di fattori, il suo compito non è certo quello di giudicare moralmente le azioni che compiono le famiglie, ma è chiamato, piuttosto, ad aiutarle a migliorare la vita di esseri umani e cani.

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©The Vetbehaviorist

«La nostra sfida è quella di fare in modo che le persone prendano coscienza di chi è il cane che hanno di fronte, quali sono i suoi bisogni e quali interazioni possono favorirne il benessere. La maggior parte dei problemi, infatti nascono dal fatto che, troppo spesso, ci creiamo aspettative distanti dalla realtà riguardo il comportamento e la personalità del cane che stiamo adottando – afferma Riggio – Ci si informa solo parzialmente o attraverso canali poco aggiornati e si finisce quindi per adottare, ad esempio, un Border Collie e poi lasciarlo chiuso in casa tutto il giorno. Come possiamo pensare che, dopo secoli di selezione volta a renderlo instancabile, lui se ne stia buonino in soggiorno ad attendere il nostro ritorno a notte fonda?».

La dominanza e il rapporto "bacato" con il cane

C’è un altro tema, però, che ha ricevuto molta attenzione tra le tante vignette proposte da The Vetbehaviorist, ovvero quello intramontabile della dominanza. «Gli si abbina ogni comportamento del cane: dal saltarci addosso al guardarci negli occhi, passando anche per l'abitudine di tirare al guinzaglio e fare la pipì in casa – racconta il veterinario – Quello della dominanza è un concetto davvero difficile da scardinare, soprattutto in un contesto in cui le scuole di pensiero coercitive continuano a parlarne, anche se ormai sono teorie superate da decenni. D’altra parte, però, anche se è piuttosto avvilente prenderne atto, queste teorie vengono supportate anche da serie televisive destinate a un pubblico di massa, che propongono una relazione all’antica con il cane, in cui noi gli chiediamo e lui deve eseguire».

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©The Vetbehaviorist

E noi pet mate dobbiamo quindi navigare in questo mondo complesso, facendo in modo di affidarci a professionisti aggiornati, che riconoscano ciò che la scienza ormai ritiene certo, ovvero la personalità unica di ogni soggetto, ed evitare invece chi propone un modello di convivenza come sinonimo di obbedienza.

Vetbehaviorist, con ironia, trasmette infatti il messaggio di una relazione che richiede impegno nell'affrontare le complessità, ma permette di fare tesoro degli spunti di crescita per entrambe le parti.

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©The Vetbehaviorist

«Più che intervenire in modo pratico, dobbiamo cambiare il concetto stesso di relazione che, ora come ora, sembra spesso "bacato" – conclude Riggio – Con questo stile comunicativo leggero – ma vero – tento di buttare una risata su un mondo complesso in cui noi professionisti, purtroppo, incontriamo ancora molto dolore negli animali e ci scontriamo con la dicotomia assurda per cui si mette il cappottino ai cani per evitare che soffrano il freddo, ma poi vengono lasciati da soli per dieci ore. Mi sembra tutto così assurdo che, davvero, non rimane che ridere».

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Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
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