Le vacche hanno il visore della realtà virtuale sugli occhi per produrre un latte di miglior qualità. L’idea è venuta a una fattoria della Regione di Mosca che ne sta testando un prototipo per capire se tutto questo è fattibile.
Dal Ministero dell’Agricoltura e dell’Alimentazione della Regione di Mosca descrivono questa decisione con una nota d’orgoglio, una sperimentazione che si aggiunge alle fattorie che stanno sperimentando la diffusione in stalla di programmi di musica classica per rilassare gli animali.
I russi citano un’analisi sul benessere dei bovini che è stata condotta dall’Università olandese di Wageningen, secondo la quale le condizioni ambientali hanno un impatto «significativo» sulla salute degli animali e di conseguenza sulla qualità e sulla quantità del latte prodotto. Questi risultati sono supportati anche dai ricercatori dello scozzese Rural College, che sulla base di uno studio condotto tra gli allevatori che usano vari sistemi per migliorare il benessere del bestiame, hanno notato come esista un collegamento tra le esperienze positive (anche da un punto di vista emotivo) delle vacche e la qualità della produzione del loro latte.
I visori sino stati adattati alle peculiarità del muso delle vacche e tengono conto degli studi fatti sulla loro visione e che mostrano una migliore percezione dei toni rossastri e meno di quelli verdi e blu.
Spiegano dal Ministero come questi primi test siano arrivati a far registrare una diminuzione dell’ansia e un aumento dell’umore emotivo generale della mandria. «La combinazione di molti anni di esperienza e tecnologia è la chiave per lo sviluppo sostenibile del settore – dicono dal dicastero – Oltre ai bisogni fisici, i ricercatori hanno iniziato a prestare maggiore attenzione allo stato emotivo degli animali. Esempi di aziende lattiero-casearie di diversi Paesi mostrano che in un'atmosfera tranquilla, la quantità, e talvolta la qualità, del latte aumenta notevolmente».
Sul benessere degli animali da allevamento l'associazione Compassion in World Farming e Legambiente hanno lanciato di recente l'idea di realizzare un'etichetta con bollini a più colori (che vanno dal nero degli allevamenti intensivi al verde del biologico) per aiutare i consumatori a scegliere prodotti di origine animale più sostenibili e guidare in prima persona la transizione verso metodi di allevamento più etici.
Ma cosa ci può essere di concreto? Lo abbiamo chiesto a Laura Arena, medico veterinario esperto in comportamento animale e componente del Comitato scientifico di Kodami. «Come è stata stabilita la riduzione dell'ansia? Siamo sicuri che un miglioramento della condizione ambientale vuol dire far vedere per qualche minuto al giorno un po' di pascolo alle vacche? Gli interventi ambientali sui quali dovremmo dirigere le nostre azioni non sono sicuramente questi – dice l'esperta – Queste iniziative potrebbero generare anche un senso di frustrazione negli animali. Tutto è molto discutibile».