Da diversi anni, l'associazione "Occhio nascosto dei Sibillini", segue con attenzione le vicissitudini di un branco di lupi attraverso l'utilizzo di fototrappole e appostamenti mirati. Il loro lavoro ha permesso di documentare momenti significativi nella vita di questi indivicui: dalla presenza di esemplari segnati da trappole illegali, passando per le emozionanti nascite di nuove cucciolate e fino ai casi di esemplari radio-collarati in stato di dispersione.
Il nome "Occhio nascosto dei Sibillini", sottolinea proprio l'approccio discreto e rispettoso dell'associazione che si impegna nell'osservare la vita di questa famiglia di lupi che trova il suo habitat nei suggestivi territori dei Monti Sibillini. L'associazione punta infatti tantissimo sull'importanza di monitorare e proteggere la vita selvatica.
Il video che è stato da poco pubblicato rappresenta proprio il frutto di anni di dedizione da parte dell'organizzazione che ha intensificato il proprio impegno negli ultimi mesi, concentrando energie e risorse nella ricostruzione dei movimenti di una singolare famiglia di lupi. Questa coinvolgente narrazione visiva costituisce il fulcro di una futura pubblicazione fotografica e divulgativa, dedicata al tema della convivenza tra i lupi e il territorio.
In questo video in particolare si può notare il comportamento di gioco e vedere uno dei due individui di lupo appenninico approcciarsi in maniera ludica con il bastoncino trovato nel fiume. Un comportamento che può sorprenderci ma che in realtà è comune nei lupi e svolge un ruolo importante nello sviluppo sociale e nel rafforzamento dei legami all'interno del branco.
I lupi sono noti per il loro spirito giocoso, soprattutto tra i cuccioli e i giovani adulti. Ecco alcuni aspetti del comportamento di gioco nei lupi:
Tra cuccioli: i cuccioli di lupo iniziano a giocare fin dai primi giorni di vita. Il gioco tra fratelli e sorelle è cruciale per lo sviluppo delle abilità motorie, della forza e delle abilità sociali. Attraverso il gioco, imparano anche a rispettare la gerarchia all'interno del branco.
Tra giovani lupi: anche i giovani lupi continuano a giocare mentre crescono. Questo comportamento serve a rafforzare i legami sociali all'interno del branco e a migliorare le abilità di caccia e difesa. Il gioco può includere inseguimenti, lotte simulate, morsi controllati e altre attività che contribuiscono allo sviluppo delle abilità predatorie.
Gioco di gruppo: i lupi adulti possono partecipare al gioco con i cuccioli o tra loro stessi. Il gioco di gruppo è un modo per rafforzare la coesione sociale nel branco e può contribuire alla formazione di strategie di caccia collaborative.
Il comportamento di gioco nei lupi svolge un ruolo cruciale nell'apprendimento sociale e nell'instaurazione di relazioni positive all'interno del branco. È anche un modo per esercitarsi nelle abilità necessarie per la sopravvivenza e il successo riproduttivo.
Se osservate il video al minutaggio 0.25, potrete notare che uno dei sue individui, probabilmente femmina vista la posizione assunta, urina. L'urina è un marcatore e i comportamento di marcatura nel lupo appenninico è un aspetto significativo del suo repertorio comunicativo. I lupi utilizzano la marcatura come mezzo per stabilire territori, comunicare con altri membri del branco e lasciare segni distintivi della loro presenza. Questa pratica comportamentale è particolarmente evidente attraverso l'uso delle ghiandole odorifere situate alla base della coda.
Durante la marcatura, il lupo solitamente solleva la gamba e spruzza l'urina su arbusti, rocce o altri oggetti nell'ambiente circostante. In questo caso la posizione assunta è differente perché l'individuo sembrerebbe di sesso femminile. Questa azione non solo fornisce informazioni sullo stato riproduttivo dell'animale, ma anche sulla sua posizione gerarchica all'interno del branco. La marcatura del territorio contribuisce a stabilire confini chiari e a prevenire conflitti con altri branchi di lupi.
Inoltre, la marcatura è un elemento fondamentale per la coesione sociale nel branco, poiché il riconoscimento degli odori specifici facilita la comunicazione tra i membri. Attraverso questo comportamento, i lupi possono coordinare attività di caccia, segnalare la presenza di prede o avvisare di potenziali minacce.
In sintesi, la marcatura nel lupo appenninico svolge un ruolo cruciale nella comunicazione intraspecifica, nell'organizzazione territoriale e nella promozione di interazioni sociali all'interno del branco.
Il lavoro delle associazioni per il monitoraggio dei lupi non solo arricchisce la nostra conoscenza scientifica, ma anche contribuisce attivamente alla costruzione di un equilibrio sostenibile tra la vita selvatica e le comunità umane, promuovendo la conservazione a lungo termine di questa specie affascinante.
Il lupo appenninico, scientificamente noto come Canis lupus italicus, è una sottospecie di lupo grigio che trova il suo habitat nelle catene montuose dell'Appennino italiano. Questo magnifico predatore presenta una notevole adattabilità alle condizioni ambientali variegate della regione, caratterizzandosi per un mantello fitto e ispido (qui nella sua versione invernale) solitamente grigio o bruno, con sfumature che si mimetizzano con l'ambiente circostante.
Le caratteristiche distintive della sottospecie italiana del lupo, presente nel nostro paese, sono risultato dell'isolamento delle popolazioni appenniniche nel secolo scorso. Queste peculiarità sono state confermate da uno studio condotto nel 2002 da Nicholas E. Federoff della United States Environmental Protection Agency e Ronald M. Nowak, un ricercatore e autore di diverse pubblicazioni sui mammiferi in tutto il mondo. Questa ricerca ha anche dimostrato che non si sono verificati incroci con cani domestici, confermando la purezza della specie.
Perché è importante il monitoraggio dei lupi sul nostro territorio?
Il lavoro delle associazioni dedite al monitoraggio dei lupi sul nostro territorio riveste un'importanza fondamentale nella comprensione e nella salvaguardia di questa specie iconica e del delicato equilibrio degli ecosistemi in cui vive.
Conservazione della biodiversità: le associazioni svolgono un ruolo chiave nella conservazione della biodiversità, contribuendo a preservare le popolazioni di lupi e garantire la diversità genetica all'interno di queste comunità. Questo è essenziale per mantenere gli ecosistemi sani e resilienti.
Studi scientifici: il monitoraggio continuo permette agli scienziati di condurre studi approfonditi sulla biologia, comportamento e movimenti dei lupi. Queste informazioni sono preziose per comprendere le dinamiche delle popolazioni, identificare le minacce e sviluppare strategie di conservazione basate su evidenze scientifiche.
Prevenzione dei conflitti: tenere traccia delle attività dei lupi aiuta a prevenire conflitti con le comunità umane. Con una conoscenza approfondita degli spostamenti dei lupi, le associazioni possono collaborare con le autorità locali per implementare misure di gestione che minimizzino gli impatti negativi sul bestiame e, allo stesso tempo, promuovano la coesistenza pacifica.
Sensibilizzazione e educazione: le associazioni svolgono un ruolo cruciale nella sensibilizzazione dell'opinione pubblica riguardo all'importanza dei lupi nell'ecosistema. Educare la comunità sul ruolo ecologico di questi predatori e sulle minacce che affrontano può contribuire a creare un sostegno più ampio per la conservazione.
Monitoraggio delle minacce: le associazioni sono in grado di identificare e monitorare le minacce che possono influenzare negativamente le popolazioni di lupi, come la perdita di habitat, la caccia illegale e i conflitti con l'uomo. Ciò consente di attivare misure preventive e di risposta tempestiva.
Il conflitto lupo-uomo: come stanno le cose
Nel 2023, non è più accettabile la presenza di allevatori impreparati riguardo alla coesistenza con i lupi. Gli errori tecnici e gestionali nelle prassi aziendali possono verificarsi, poiché gli incidenti sono inevitabili; tuttavia, i lupi sono creature ricche di risorse e capacità. Attualmente, tutte le informazioni e le competenze necessarie sono disponibili, anche online, per adottare le misure adeguate: cani da guardia idonei e in un numero appropriato, recinzioni adeguate e protocolli di prevenzione degli attacchi.
Tutti siamo consapevoli dei danni e delle perdite a causa degli attacchi: questo però non può giustificare la prassi di far girare notizie che enfatizzano la paura associata a questi animali e così sostenendo la possibilità di arrivare a consentire la caccia di questa specie protetta. Spuntano un po' ovunque, infatti, fake news su lupi che assalgono bambini o "spiegazioni" sulla presenza del lupo in montagna e sulle Alpi paragonandola a una rinnovata presenza secolare e affermando che la loro estirpazione un secolo fa fosse giustificata: tale asserzione è scientificamente infondata, nonché culturalmente ed eticamente inaccettabile.
Anche se si riprendesse la caccia al lupo, un'eventualità plausibile nei prossimi 10-20 anni, non avrebbe alcuna logica nella protezione del bestiame domestico, come già discusso in numerosi articoli e nell'episodio "Chi ha paura del lupo?" del nostro format "Incontri Selvaggi".
La caccia non porterà mai a uno sterminio dei lupi. Piuttosto rappresenterà una gestione continua per garantire il prelievo venatorio nei decenni a venire. Pertanto, la caccia al lupo non eliminerà il rischio per gli allevatori di perdite dovute ai lupi. Gli allevatori rimarranno sempre esposti al rischio di perdere capi a causa dei lupi e devono adottare approcci scientificamente e tecnicamente informati per minimizzare tale rischio.
Sebbene il supporto istituzionale sia auspicabile e necessario, si deve considerare la possibilità di forme assicurative future che proteggano le aziende da tali fenomeni e danni.