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6 Marzo 2023
11:47

Le spiagge si preparano ad accogliere il fratino: volontari al lavoro per pulire la costa

Si avvicina il periodo di nidificazione del Fratino: a Bari volontari e Comune sono già al lavoro per far trovare la costa pronta alla deposizione delle uova.

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Un gruppo di 9 fratini staziona sugli scogli davanti al mare increspato. Le testoline tonde con il becco sottile e la caratteristica mascherina nera si distinguono agevolmente con un binocolo. Siamo a Bari, in una delle aree scelte da questo particolarissimo uccello a rischio estinzione per la deposizione delle uova. Parliamo della litoranea che dalla spiaggia pubblica di Torre Quetta prosegue verso sud in direzione San Giorgio, una fascia di costa che ha la particolarità di essere composta principalmente da ciottoli e scogli. Di solito non è lo scenario più consueto per le nidificazioni, più comunemente rinvenibili su spiagge e coste sabbiose. Eppure questa è una delle zone più importanti per la conservazione della specie in Italia.

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L’occasione per occuparsi anche in questi giorni del fratino arriva da alcune organizzazioni di volontari che hanno scelto questo particolare periodo dell’anno per dedicarsi alla pulizia dai rifiuti abbandonati dalla gente sulla spiaggia o portati a riva dal mare in quel tratto di litorale. Circa 80 persone facenti capo a Litorali, Retake Bari, Legambiente Eudaimonia Bari, Plasticfree e Coop Alleanza 3.0 si sono date appuntamento per questa particolare due giorni. La stagione riproduttiva è ormai alle porte, e anche in altre Regioni ci si sta preparando per aiutare il fratino.

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Ma perché proprio a inizio marzo? A spiegarcelo ci ha pensato Anthony Green, Presidente di LitorAli e birdwatcher, che assieme ai responsabili delle altre realtà aderenti all’iniziativa ha provato quest’anno a programmare in maniera diversa gli interventi di squadra dei volontari: «In passato abbiamo visto che molte persone volevano unirsi per pulire le spiagge – ha raccontato a Kodami – la gente ci tiene ad avere un ambiente bello solo che, contemporaneamente, il fratino ci tiene a nidificare sulla spiaggia. Se noi andiamo a pulire la spiaggia in quel periodo rischiamo di schiacciare il suo nido, come purtroppo è successo già qualche volta. Ed è una cosa che può accadere anche a persone di buonissima volontà, come vi avevamo raccontato direttamente dalle spiagge nel nostro episodio speciale di Kodami Trails dedicato al fratino.

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Le uova, infatti, si mimetizzano facilmente con la spiaggia. È un sistema che gli serve per renderle poco visibili ai predatori, come per esempio il gheppio, che così ha più difficoltà a individuarle mentre vola. Se in spiaggia ci siamo noi, però, con tante persone, questo vantaggio può diventare uno svantaggio. Perché anche noi con i nostri occhi rischiamo di non vederle. Ecco dunque che organizziamo queste iniziative adesso, prima della nidificazione. In questo modo non c'è il pericolo di schiacciare le uova. Il periodo ideale è quello che dura fino ai primi di marzo. Abbiamo notato che in questi giorni i fratini stanno cominciando a corteggiarsi – continua a spiegarci Anthony – e quindi pensiamo che la nidificazione avverrà nei prossimi 10-15 giorni, anche a seconda delle condizioni meteorologiche».

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Una riproduzione in legno di uova di Fratino

Da qualche anno si discute del pericolo che sta vivendo l’uccello fratino. Le ragioni sono facilmente comprensibili: la sempre più marcata antropizzazione del territorio, soprattutto per la preparazione degli stabilimenti balneari in vista dell’estate, sta riducendo progressivamente il suo habitat. Se consideriamo i numeri possiamo avere un’idea di ciò che sta succedendo.

Questo tratto del litorale barese, infatti, viene considerato uno dei punti più fertili per la nidificazione: «Durante il periodo dell’accoppiamento solo in questo tratto arrivano ogni anno circa 15 coppie – racconta a Kodami Ester Silvestri, anche lei facente parte di LitorAli –  se pensiamo che è lo stesso numero che si conta in totale in alcune regioni italiane ci facciamo facilmente un’idea di quanto il pericolo di non trovare più questo uccello in futuro sia reale. Quando nidificano col loro corpo o con le zampe si girano e fanno una conchetta. L’uovo rimane sul livello della sabbia. La cova dura circa 25 giorni. Il pulcino appena inizia a camminare mangia da solo però non vola. Per cui noi ci troviamo sulla spiaggia questi piccoletti di 5 grammi che corrono e rischiano facilmente di essere schiacciati».

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In questa, che i due appassionati definiscono una vera e propria “sterilizzazione” delle spiagge, il fratino cerca di abituarsi e un po' tollera la presenza dell'uomo. Ma questo può avvenire fino a un certo punto. Per esempio può essere spaventato dal passaggio di cani lasciati liberi, o essere predato dai gatti. «Questa specie in un certo senso è il simbolo di come possiamo cambiare il nostro modo di vivere la natura – continuano i due – i risultati si vedono velocemente perché a Bari rischiava davvero di non essere più presente ma il Comune ha deciso di partecipare alla tutela e alla comunicazione della sua presenza. In questo modo anche l'atteggiamento delle persone, una volta che sanno che esiste il fratino, cambia. E così finiscono per prenderlo a cuore. Qui in città ormai le persone segnalano la presenza dei nidi, noi li andiamo a proteggere mettendo sopra delle piccole gabbiette a maglia larga che consentono loro di entrare ed uscire senza essere predati, fornendo loro qualche minuto in più per scappare per esempio da cani e gatti».

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Anthony Green, Presidente di LitorAli

A questo punto ci si potrà chiedere, cosa c’entrano i cani e i gatti con la presenza dell’uomo? Anche su questo Anthony ha un’idea molto precisa: «Una delle cose che dobbiamo cambiare è il nostro atteggiamento con i gatti – continua a spiegarci – sono dei predatori che non devono avere un impatto troppo forte sulla natura. Laddove ci sono troppi gatti, purtroppo, fanno fuori per esempio le lucertole, i piccoli rettili o gli uccelli che magari mangiano le zanzare. Ho lanciato a suo tempo un appello alle persone: adottate i gatti delle colonie. Sono una compagnia meravigliosa. Quando il gatto si stabilizza in determinate zone è perché lì c’è l'uomo che gli dà da mangiare. Non è un predatore naturale per quel tipo di habitat. A differenza del gheppio, per esempio, che è sì un pericolo per il fratino. Ma lo è nell'ordine di quello che è un equilibrio naturale. Se invece abbiamo tanti cani o tanti gatti insieme e ognuno di loro preda tanti animali al giorno, avendo loro anche il cibo dato dall'uomo, questo va oltre l'equilibrio naturale e può creare dei danni».

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Alcuni di loro sono diventati stanziali. Ma il fratino normalmente è un uccello migratore. Proprio negli ultimi tempi è stato avviato un progetto e alcuni fratini sono stati inanellati. In questo modo riusciremo a seguire e a capire dove si sposta ed eventualmente anche dove trova un ambiente sfavorevole al suo stazionamento.  Per esempio, sappiamo già che i fratini brindisini vanno in Africa perché hanno le ali un po' più lunghe rispetto a quelli presenti qui. Sul litorale barese li troviamo tutto l'anno, ma abbiamo già visto che alcuni individui si spostano. Chi verso il Nord-Est, chi verso la Croazia.  Ma ci sono tante cose ancora da scoprire.

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Pietro Petruzzelli, Assessore Comunale all’Ambiente del Comune di Bari

Da qualche anno il Comune di Bari ha preso a cuore le sorti del fratino e puntualmente, arrivato questo periodo, provvede a monitorare il litorale transennando le aree dove vengono individuati i nidi. A questo viene accompagnata una comunicazione che sta stimolando sempre più la sensibilità nei confronti della specie: «Questo pezzo di costa è quello che vede la maggiore concentrazione di nidi di fratino – ha spiegato a Kodami l’Assessore all’Ambiente del Comune di Bari Pietro Petruzzelli – Tra qualche giorno inizieranno le prime nidificazioni. I volontari dell’associazione LitorAli hanno spiegato a tutti gli altri come impegnarsi per la protezione dei nidi. La presenza del fratino vuol dire tanto per il nostro ambiente, significa che la qualità dell’aria e dell’acqua del mare è ottima. Siamo orgogliosi di proteggere il fratino nella nostra città».

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Roberto Maggi
Giornalista
Sono nato a Bari nel 1985. Sono un giornalista, fotografo e videomaker. Amo raccontare storie di animali sia con le parole che con le immagini. Sono laureato in giurisprudenza e da anni seguo la cronaca locale in Puglia. Amo tutti gli animali, ma in particolar modo i gatti. Faccio spesso amicizia con loro quando viaggio con la mia moto.
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