Gli uccelli sono animali straordinari, dotati di una bellezza e di una diversità di forme e colori che affascinano gli esseri umani da sempre. Tuttavia, molte specie di uccelli sono diventate oggi particolarmente rare e difficili da osservare, se non addirittura ormai estinte, soprattutto a causa della perdita di habitat, dei cambiamenti climatici, della loro distribuzione estremamente localizzata e di altre minacce legate alle attività umane. Esistono infatti centinaia di specie sparse in tutto il mondo che non vengono più avvistate da decenni se non addirittura secoli.
Alcune di queste sono probabilmente ormai estinte, altre invece sono ancora lì fuori in attesa di essere riscoperte e protette, come per fortuna accade di tanto in tanto. In questo articolo esploreremo alcune di queste specie particolarmente rare, sottolineando non solo la loro bellezza unica, ma soprattutto l'importanza della conservazione per garantire la loro sopravvivenza e quelle di tanti altri uccelli che come questi stanno purtroppo diventando sempre più rari. Ecco alcune delle specie di uccelli più rare e affascinanti del mondo.
La quaglia dell'Himalaya
La quaglia dell'Himalaya (Ophrysia superciliosa) è un uccello osservato in appena due sole località nell'Himalaya occidentale, nel nord-ovest dell'India. In tutto sono appena 12 gli individuo che sono stati certamente osservati o cacciati in tutta la storia, con l'ultima osservazione certa che risale addirittura al 1876. Si tratta quindi di una delle specie più rare al mondo, che tuttavia gli ornitologi credono si trovi ancora viva e vegeta da qualche parte. Alcune segnalazioni mai confermate sono infatti continuate ad arrivare negli ultimi anni, perciò la speranza di ritrovarla viva e vegeta non è del tutto persa. Gli scienziati ritengono che sia stata la caccia durante il periodo coloniale ad aver causato un grave crollo demografico verso la fine del 19° secolo.
Il tetakra bruno
Il tetakra bruno o bulverde fosco (Xanthomixis tenebrosa) è un piccolo uccello passeriforme che presenta una gola gialla e delle ali verdognole molto mimetiche. Nel dicembre 2022 e nel gennaio 2023, questa specie africana considerata da alcuni ormai estinta, è stata riscoperta in due località nel nord-est del Madagascar. Ciò è avvenuto 23 anni dopo l'ultima osservazione certa di questa enigmatica specie, che risaleva al 1999. Deforestazione, perdita di habitat e persino i conflitti armati, hanno contribuito al declino di questo piccolo uccello, che ora si sta tentando di studiare e tutelare meglio affinché non venga riperduto per sempre.
Il succiacapre di Itombwe
Questo uccello avvistato esclusivamente tra le montagne Itombwe, nella zona orientale della Repubblica Democratica del Congo, in Africa. Non si conosce praticamente nulla di questa specie, descritta solo nel 1990 a partire da un singolo individuo abbattuto nel 1955, ora conservato al Royal Museum for Central Africa, in Belgio. Da allora nessuno ha mai più visto o anche solo sentito un succiacapre di Itombwe (Caprimulgus prigoginei), che anche per via delle sue abitudini elusive notturne e della ristrettezza del suo areale è tra i più rari del pianeta. Alcuni ornitologi lo stanno cercando in in tutta l’Africa centrale, sperando di poterlo almeno identificare attraverso il canto.
Il kōkako di South Island
Il kōkako di South Island (Callaeas cinereus) è un uccello vivacemente colorato endemico della Nuova Zelanda. Sebbene sia attualmente considerato probabilmente estinto, un recente avvistamento del 2007 e ritenuto valido ha riacceso le speranze che sia ancora vivo. Prima di quell'anno, se si escludono alcuni avvistamenti incerti e una foto probabilmente attendibile risalenti al 1930, l'unica documentazione incontrovertibile è una pelle conservata raccolta da un individuo abbattuto nel 1909. Dal 2007, il Dipartimento per la Conservazione della Nuova Zelanda ha cambiato la status del kōkakoda "estinto" a "carente di dati" e sono in corso studi e ricerche per confermare o meno l'esistenza di una piccolissima popolazione vitale.
Il nibbio cubano
Come la sua controparte continentale, Chondrohierax uncinatus, il nibbio cubano (Chondrohierax wilsonii) è probabilmente specializzato nella caccia di lumache arboricole. Sebbene in passato fosse più diffuso a Cuba, oggi si pensa sopravviva probabilmente solo tra alle remote montagne della punta orientale, dove in ogni caso è stato documentato o fotografato solo in tre occasioni. L'ultima fotografia che ritrae questa specie risale al 2009. Da allora nessuno è mai più riuscito ad avvistare questo rarissimo e affascinante rapace.
L'assiolo di Siau
L'assiolo di Siau (Otus siaoensis) è una specie endemico della minuscola isola vulcanica di Siau, in Indonesia, appena a nord di Sulawesi. L'unica prova della sua esistenza è un singolo individuo abbattuto e raccolto nel 1866. Questo significa che si tratta di uno degli uccelli più rari in assoluto. Tuttavia, nel 2017 è comparso us YouTube un video con un presunto avvistamento. Gli esperti non sono però riusciti a identificare con certezza che si tratta proprio dell'assiolo di Siau e non di una specie simile, per cui il mistero e le ricerche continuano.
Il rallo di Nuova Caledonia
Il rallo di Nuova Caledonia o di Lafresnaye (Cabalus lafresnayanus) è scomparso dai radar dal 1890, quando fu abbattuto l'ultimo individuo ora conservato al Macleay Museum della University of Sydney, in Australia. Non si sa molto di questa specie, a parte il fatto che non è in grado di volare, che ha abitudini prevalentemente notturne e crepuscolari e che è endemico dell'isola della Nuova Caledonia, nel Pacifico. Molti ritengono sia ormai estinto, tuttavia alcune segnalazioni non confermate stanno ancora alimentando le speranze che sia sopravvissuta una piccolissima popolazione tra le montagne più remote.
Il petrello della Giamaica
Il petrello della Giamaica (Pterodroma caribbaea) è un piccolo uccello marino avvistato l'ultima volta volta nel 1879. Questa specie è stata a lungo cercata senza successo tra il 1996 e il 2000, tuttavia non viene ancora considerata estinta perché i petrelli sono notoramiente uccelli notturni, parecchio elusivi e difficilissimi da osservare. Potrebbe ancora essere presente in Dominica e Guadalupa e se è davvero ormai estinto la causa più probabile è presumibilmente la predazione da parte di manguste e ratti introdotti dall'essere umano.
Lo sciabolatore di Santa Marta
Lo sciabolatore di Santa Marta (Campylopterus phainopeplus) e un piccolo colibrì endemico della Sierra Nevada de Santa Marta, nel nord-est della Colombia. Questa rara specie è stata riscoperta addirittura due volte nel corso dell'ultimo secolo. La prima con tanto di foto, nel 2010, dopo ben 64 anni dall'ultima documentazione certa. La seconda, invece, nel 2022. Esperti e ornitologi stanno ora lavorando per capire qualcosa in più sulle sue abitudini e sul suo comportamento, per stabilire così politiche e interventi di conservazione ancora più mirati per scongiurarne l'estinzione.
Il picchio dal becco avorio
La storia del picchio dal becco d'avorio (Campephilus principalis) è lunga, complessa ed estremamente controversa. Nei decenni successivi all'ultimo avvistamento certo avvenuto nel 1944 in America e nel 1956 a Cuba, diverse segnalazione mai confermate hanno fatto credere che potesse essere "riscoperto", incoraggiando numerose e incessanti ricerche tra gli Stati Uniti sud-orientali e Cuba, che tuttavia non hanno mai dato alcun frutto, se non foto e filmati molto sfocati. Questa è probabilmente la specie simbolo di tutti gli uccelli perduti, diventata una sorta di Sacro Graal dell'ornitologia. Ornitologi e birdwtcher non si vogliono infatti rassegnare alla sua estinzione, e periodicamente spuntano avvistamenti e persino studi che, purtroppo, non vengono ritenuti attendibili dalla maggior parte degli esperti.