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14 Aprile 2021
12:01

Le scoperte ai tempi della pandemia, nuova specie di insetto “dedicata” al coronavirus

Una nuova specie di insetto appena scoperta è stata dedicata al coronavirus. Il team di scienziati guidati da Halil Ibrahimi ha deciso di chiamare il nuovo tricottero Potamophylax coronavirus per ricordare il difficile periodo che stiamo vivendo e per attirare l'attenzione su un'altra pandemia silenziosa, quella della biodiversità.

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«Se non conosci il nome, muore anche la conoscenza delle cose» diceva Carl Linnaeus, il naturalista svedese che ha inventato la moderna classificazione dei viventi e la nomenclatura binomiale che assegna un nome latino a ogni specie. E così un team di scienziati guidato dal professor Halil Ibrahimi dell'Università di Pristina ha deciso di "dedicare" una nuova specie di insetto appena scoperta al SARS-CoV-2, il coronavirus responsabile della pandemia di COVID-19. Il nuovo tricottero, insetti simili a falene che vivono buona parte del loro stadio larvale in fiumi e torrenti, è stato così chiamato Potamophylax coronavirus. Lo studio su questa specie è stato pubblicato sulla rivista Biodiversity Data Journal.

L'origine del nome Potamophylax coronavirus

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Maschio adulto di Potamophylax coronavirus. Ibrahimi et al. (2021)

Quando naturalisti e biologi scoprono piante e animali completamente sconosciuti alla scienza possono decidere quale nome latino assegnargli. Tranne che per alcune piccole regole da rispettare la scelta è totalmente libera, ma di solito si ispira a una caratteristica fisica, a un comportamento o al luogo di origine in cui è stata trovata la nuova specie. Può anche capitare che il nuovo organismo venga dedicato a una persona: uno scienziato illustre, un artista famoso, il proprio partner o addirittura a un personaggio di fantasia di una serie TV o fumetto.

I tempi però cambiano, persino per la nomenclatura delle specie, e anche il lavoro di Ibrahimi e colleghi è stato pesantemente influenzato dalla pandemia che sta mettendo il mondo in ginocchio. Il tricottero è stato scoperto in un ruscello nel Parco Nazionale Bjeshkët e Nemuna in Kosovo ed è stato studiato e descritto in piena pandemia globale. Gli autori hanno così deciso di lasciare un ricordo eterno di questo periodo tanto difficile per il mondo intero all'interno del nome latino Potamophylax coronavirus.

C'è però un'altra nobile motivazione altrettanto importante all'origine del nome. Gli scienziati vogliono portare l'attenzione su «un'altra pandemia silenziosa» che sta colpendo gli organismi di acqua dolce dei fiumi del Kosovo. L'inquinamento e il degrado degli habitat, insieme all'aumento dell'attività delle centrali idroelettriche, stanno mettendo in serio rischio gli ecosistemi fluviali del bacino idrografico del fiume Lumbardhi i Deçanit, dove vive la nuova specie.

I tricotteri e l'importanza per gli ecosistemi fluviali

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Una larva acquatica di tricottero all’interno del suo astuccio fatto di sassolini

L'ordine dei tricotteri, il gruppo a cui appartiene P. coronavirus, è un gruppo di insetti estremamente importante all'interno degli ecosistemi di fiumi, torrenti e ruscelli. Le larve vivono in acqua protette da astucci che costruiscono mettendo insieme sassolini e altro materiale. Sono animali incredibilmente sensibili all'inquinamento dell'acqua e alle alterazioni chimico-fisiche degli habitat, per questo vengono usati come biondicatori per valutare lo stato di salute dei fiumi. La loro presenza o assenza ci aiuta a capire la qualità delle acque e i livelli di inquinamento di un fiume.

Sono inoltre elementi chiave all'interno della rete trofica, poiché costituiscono la risorsa alimentare principale per tantissimi animali. che vivono nei fiumi Se non riusciamo a comprendere tutto ciò rischiamo di portare questa e molte altre specie all'estinzione.

Gli autori sostengono inoltre che questa specie sia endemica dei piccoli habitat isolati della penisola balcanica, dove gli scienziati credono di aver identificato altre specie nuove ancora in attesa di descrizione. Negli ultimi anni i Balcani occidentali, e in particolare il Kosovo, si sono rivelati un importante hot spot per la biodiversità d'acqua dolce. Qui sono state scoperte numerose nuove specie di insetti, molte delle quali sono state descritte proprio dal professor Halil Ibrahimi e dal suo team.

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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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