Le scappatelle dei papà pigliamosche potrebbero portare grandi vantaggi cooperativi per l'alimentazione e per la protezione dei nidi. È quello che hanno verificato i ricercatori in un recente studio pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences.
Ogni specie ha le proprie strutture familiari. Vi sono animali promiscui e poligami come le formiche, la cui regina effettua alla prima uscita dal formicaio materno un "volo nuziale" in cui viene fecondata da centinaia di maschi (geneticamente suoi fratelli) oppure come i corpulenti leoni marini ed i loro harem di decine e decine di femmine, ma anche specie che al contrario preferiscono legami duraturi con pochi compagni. Molte specie di uccelli formano coppie monogame e possono essere considerati partner fedelissimi che mantengono un legame affettivo fino alla morte. Il 92% delle specie di uccelli tendono a stabilire coppie stabili per una o più stagioni riproduttive.
Ma anche nei migliori rapporti possono avvenire piccoli tradimenti e in natura non tutti i mali vengono per nuocere. Condividere la partner aiuta i picchi delle ghiande maschi ad avere più figli e nei pigliamosche invece, la nascita di figli da rapporti "extra-coniugali" potrebbe aumentare la cooperazione tra gli individui del gruppo sociale, favorendo l'alimentazione dei piccoli e la loro protezione dai predatori.
L'infedeltà dei pigliamosche
Il pigliamosche comune (Muscicapa striata) è un piccolo passeriforme migratore europeo, in grado di sorvolare ogni anno migliaia di chilometri per svernare a sud del Sahara. In estate invece torna verso nord e nidifica anche in Italia. Entrambi i partner condividono i doveri genitoriali dandosi il cambio nella cova, nella ricerca di cibo per i piccoli e nella difesa del nido dai predatori, ed è proprio in questi momenti che possono avvenire incontri amorosi con altri partner.
Il team di ricerca internazionale ha voluto verificare se la paternità extra-coniugale porti a maggiore cooperazioni tra maschi e femmine di questa specie. I ricercatori sospettavano che gli uccelli proteggessero non solo i piccoli della loro compagna, ma anche quelli che avevano generato con altre femmine. A tal proposito sono stati condotti alcuni esperimenti su pigliamosche selvatici a cui sono state fornite 44 cassette nido con videocamere ed è stato osservato il loro comportamento in presenza di predatori che richiedono gli sforzi combinati di più uccelli per proteggere i piccoli. I nidi sono stati raggruppati in tre gruppi e sono state posizionate repliche di predatori imbalsamati vicino alle cassette.
Osservando gli uccelli e registrando le loro azioni, i ricercatori hanno scoperto che è comune per gli uccelli maschi accoppiarsi con altre femmine vicine quando il loro compagno vola fuori a cercare cibo, ed è anche comune che quegli accoppiamenti portino a una paternità extra-coniugale. Ma la cosa più interessante è che i maschi sembrano sapere quale sia la loro progenie.
Se un predatore appare vicino a nidi che non ospitano la propria prole, i maschi non aiutano a scongiurare la minaccia. Ma se il pericolo sorge vicino ai piccoli che hanno generato (determinato geneticamente dai ricercatori), aiutano volentieri a combattere la minaccia con la stessa forza con cui hanno protetto quelli nel loro nido domestico. Inoltre i ricercatori hanno scoperto che i maschi non solo avrebbero aiutato la loro compagna a nutrire la loro prole "ufficiale", ma anche le madri dell'altra loro prole.
Quella di riconoscere facilmente i propri figli non è un comportamento comune nelle famiglie di volatili. È proprio sulle incertezze genitoriali che si basa il successo di molte specie di cuculi (famiglia cuculidae), formidabili parassiti di cova: questi furbi pennuti depongono le uova in nidi di altre specie, senza scomodarsi troppo nel costruire il proprio. Eviteranno così anche di sprecare tempo ed energie in dispendiose cure parentali. I propri piccoli saranno riconosciuti erroneamente come propri dalle coppie parassitate, che funzioneranno come ignari genitori surrogati.
Ma aggiungiamo qualche agghiacciante particolare: non appena nati i piccoli cuculi possono spingere giù dai rami i propri "fratellastri", per ottenere tutte le attenzioni per sé, ed in alcuni casi i genitori possono essere diverse volte più piccoli dei pulli di cuculo, uccelli di discrete dimensioni. Pare che l'abilità dei pigliamosche nel riconoscere i propri piccoli sia stata evoluta proprio per far fronte a questi fastidiosi parassiti, ed infatti sono più rari i casi di interazioni tra queste due specie.