Le sorprendenti riprese che mostrano un raro esemplare di polpo Dumbo (genere Grimpoteuthis), filmato a circa 2.600 metri di profondità nel Papahanaumokuakea Marine National Monument, nel Pacifico settentrionale, sono state trasmesse durante uno streaming della EVNautilus, una nave da ricerca della Ocean Exploration Trust che usa droni sottomarini per esplorare i fondali oceanici.
Al momento sono conosciute 17 specie di questi rari molluschi abissali e tutte sono caratterizzate da due piccole pinne che usano per nuotare e da cui prendono il nome: il movimento delle pinne che fanno mentre fluttuano nella colonna d’acqua, infatti, ricorda il modo in cui l’elefantino Dumbo di Walt Disney volava sbattendo le orecchie. A differenza degli altri polpi non possono spruzzare inchiostro né cambiare colore, questo perché alle profondità dove vivono la luce non riesce ad arrivare ed è impossibile vedere i colori.
Ci sono ancora tante cose che non si sanno su questi e gli altri animali degli abissi, ma quello che è certo è che i polpi Dumbo sono capaci di arrivare a 7.000 metri di profondità e che sono presenti anche nel Mediterraneo. Gli animali abissali hanno adattamenti peculiari per vivere in ambienti che noi consideriamo estremi, in assenza di luce, punti di riferimento e a pressioni elevatissime, ed è per questo che ci appaiono alieni e inusuali.
Il team di ricerca, infatti, non ha nascosto il suo entusiasmo nel riprendere questa rara creatura, che hanno definito “spettrale”, mentre fluttuava nel buio. Le immagini sono state catturate dal ROV Atalanta durante una spedizione a Ala ‘Aumoana Kai Uli e nella descrizione del filmato si legge: «Il nostro Corpo di esplorazione ha avvistato questo cefalopode al di sopra del ROV Little Hercules mentre esplorava il fondale oceanico a 2.665 metri di profondità su una montagna sottomarina senza nome nel Papahānaumokuākea Marine National Monument. Guardate come questa creatura marina si libra delicatamente davanti alla nostra telecamera, ricordandoci la bellezza di questo posto speciale».
Il team di scienziati continua le ricerche per avere una migliore «comprensione delle risorse naturali e culturali delle profondità marine, dei modelli biogeografici della distribuzione delle specie e della storia geologica delle montagne sottomarine», portando in superficie nuove e stupefacenti immagini di questo misterioso mondo sommerso.