Tra le fitte foreste dello stato indiano di Odisha, nella riserva naturale di Similipal, vive una piccola popolazioni di tigri unica al mondo. Sono circa un centinaio e quasi il 40% di queste sono nere, o meglio, molto più nere delle normali tigri che tutti conosciamo. Da quello che sappiamo, in nessuna altra parte del mondo sono state avvistate tigri del genere, sicuramente non con questi numeri così alti, e questo rende le tigri nere di Similipal uno dei mammiferi più rari e singolari del mondo.
Le tigri che vivono all'interno della Similipal Tiger Reserve si definiscono tecnicamente pseudomelaniche. In biologia, il melanismo altro non è che un eccesso di pigmentazione che rende più scuro il colore di pelle, piume e peli degli animali, fino a farlo diventare talvolta completamente nero. È un po' l'opposto dell'albinismo ed è lo stesso fenomeno che rende possibile l'esistenza delle pantere nere, che non sono altro che leopardi o giaguari melanici e non una specie a parte di felino.
Le tigri di Simlipal non sono, tuttavia, completamente nere (e quindi melaniche), ma solo in parte (per questo pseudomeaniche). A causa di questo eccesso di pigmentazione, le loro strisce sono infatti molto più larghe del solito e spesso si fondono tra loro, rendendo il mantello di queste tigri davvero unico nel suo genere. Queste tigri vennero avvistate per la prima volta nella riserva a partire dagli anni 70, ma da allora il loro numero, a partire soprattutto dai primi anni 2000, è cresciuto talmente tanto che ormai gli avvistamenti diventano sempre più comuni: il video in evidenza mostra un'intera famiglia composta da ben quattro tigri tutte pseudomelaniche.
Secondo uno studio pubblicato nel 2021 su PNAS, oggi circa il 37% delle tigri di Similipal sono pseudomelaniche e il motivo è legato a una particolare mutazione e a un gene chiamato Taqpep (Transmembrane Aminopeptidase Q), responsabile di tratti del mantello simili anche in altre specie di felidi. Ben 10 delle 12 tigri di Similipal campionate dagli scienziati possedevano infatti questa mutazione, assente invece in tutte le altre 395 tigri analizzate dagli scienziati. C'è però un problema, una mutazione di solito rara se è così diffusa non è proprio una buona notizia.
Le analisi genetiche hanno infatti confermato che la popolazione di Similipal è piccola, isolata e con una bassa diversità genetica. Molto probabilmente, in passato queste tigri hanno subito un drastico e rapido declino della popolazione a causa di un evento esterno e imprevisto, quasi certamente legato alla persecuzione diretta e al bracconaggio. Questo processo, in biologia, è chiamato "collo di bottiglia" e tra i pochi individui sopravvissuti, con tutta probabilità, c'erano anche tigri portatrici della mutazione che causa lo pseudomelanismo.
Successivamente, la popolazione si è poi ripresa e ha cominciato a crescere e per un altro processo conosciuto come "deriva genica" la mutazione, non "diluendosi" attraverso l'incrocio con altre popolazioni, è diventata sempre più comune e diffusa col passare di generazioni. Ciò è accaduto proprio perché le tigri, rimasta isolate, hanno continuato a riprodursi solo tra di loro, contribuendo quindi a rafforzare e a diffondere lo pseudomelanismo. Le tigri di Simlipal sono però ancora "segregate" e non accoppiandosi con altre popolazioni continuano ad avere una bassa variabilità genetica che ne minaccia il futuro.
Se da un lato la consanguineità dovuta alla bassa diversità genetica e all'isolamento della piccola popolazione ha portato a una maggiore diffusione dello pseudomelanismo, dall'altro significa che le tigri di Similipal potrebbero essere particolarmente sensibili a malattie o difetti genetici ed essere perciò anche in serio rischio. Le tigri nere di Similipal rappresentano quindi un nuova e difficile sfida tra conservazione, ecoturismo e sviluppo sostenibile. La riserva stessa e il governo locale proteggono e promuovono parecchio le loro tigri, organizzando, tra le altre cose, specifici safari fotografici.
In un futuro non troppo lontano, però, se queste tigri continueranno a rimanere isolate e a non accoppiarsi con altre popolazioni (perdendo probabilmente ciò che le rende così uniche), rischiano di sparire in un colpo solo a causa di un evento traumatico o di una malattia improvvisa. La traiettoria evolutiva insolita di questa popolazione piccola e isolata è stata e continua ad essere quindi il motivo per cui esistono e continuano a essere particolarmente protette, ma anche la ragione che potrebbe condannarle a sparire per sempre.