video suggerito
video suggerito
13 Febbraio 2024
18:50

Le prime analisi smentiscono il bird strike per l’incidente delle Frecce Tricolori a Torino

Le prime analisi condotte dagli esperti della Procura di Ivrea hanno escluso l'ipotesi di bird strike per l'incidente delle Frecce Tricolori in cui morì una bambina di 5 anni.

2 condivisioni
Immagine

Le prime analisi condotte dagli esperti della Procura di Ivrea hanno escluso l'ipotesi di bird strike per l'incidente che ha coinvolto il velivolo delle Frecce Tricolori schiantatosi il 16 settembre 2023 nelle vicinanze dell'aeroporto di Torino.

Quel giorno, lo schianto di una delle Freccia Tricolori della Pattuglia Acrobatica dell’Areonautica italiana causò la morte di Laura Origliasso, una bimba di appena 5 anni, e il ferimento del resto della sua famiglia: madre, padre e fratellino 12enne. Il pilota del velivolo invece si è salvato lanciandosi con il paracadute. L'aereo era in volo nell'ambito di un test in vista dell’esibizione prevista per la domenica seguente per il centenario dell’aeronautica militare. Qualcosa però è andato storto, il velivolo è precipitato causando una tragedia ancora senza risposta.

L’ipotesi più accreditata nei giorni immediatamente successivi alla tragedia era quella dell'incidente causato dal cosiddetto wildlife strike o bird strike,  ovvero l'impatto di un aereo con animali selvatici, solitamente uccelli.

Le collisioni con gli uccelli rappresentato da sempre infatti uno dei maggiori rischi sia per le persone che per gli stessi pennuti. Nulla o quasi si sa però sui movimenti degli uccelli e su come le loro migrazioni possano influenzare questi impatti. Uno studio del 2021 condotto dagli scienziati del Cornell Lab of Ornithology ha provato quindi ad analizzare i dati sul bird strike provenienti da tre aeroporti nell'area di New York City per creare dei modelli che possano aiutare a prevenire e a ridurre le collisioni e gli incidenti.

In Italia, invece, a tenere sotto controllo il fenomeno in Italia è il Birdstrike Committee Italy (Bsci), che dal 1987 ha il compito di monitorare l'attuazione della normativa in materia di wildlife strike, raccogliere, elaborare e inviare all’Organizzazione internazionale dell'aviazione civile le statistiche nazionali sul numero di impatti di aerei con l'avifauna e, sopratutto, organizzare corsi di formazione e sensibilizzare per il personale aeroportuale sulla necessità di minimizzare i danni del wildlife strike.

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
Sfondo autopromo
Segui Kodami sui canali social