Le turbine eoliche sono molto importanti per contribuire a diminuire l'impatto dell'emissioni di CO2 nell'atmosfera, ma hanno comunque un costo molto elevato in termini ambientali. Secondo un ultimo report commissionato dal Dipartimento dell’energia degli Stati Uniti (DOE), sarebbero per esempio oltre 880.000 i pipistrelli uccisi ogni anno dagli impianti onshore. Una quantità davvero spaventosa, che secondo il governo federale di Washington ora richiede un serio approfondimento.
Le ragioni per cui i pipistrelli sono attratti dagli impianti eolici sono ancora parzialmente sconosciute, chiariscono gli esperti, ma si conoscono invece le modalità d'impatto tra gli animali e queste strutture. Per contrastare questo fenomeno i dirigenti del DOE stanno quindi chiedendo agli scienziati di trovare soluzioni per evitare che i pipistrelli si avvicinino troppo agli impianti, così da ridurre anche l'impatto ecologico di quella che sta assumendo – anno dopo anno – le dimensioni di un'ecatombe.
Tra coloro che hanno risposto a questa chiamata ci sono alcuni ricercatori della Boise State University dell'Idaho, che stanno cominciando a progettare degli strumenti utili soprattutto ad allontanare i pipistrelli dalle regioni periferiche delle centrali eoliche. Fra questi strumenti ci sono alcuni sensori ad ultrasuoni, che producono un suono disturbante per tutte le tipologie di chirotteri, ma anche delle particolari luci che distorcono l'immagine della sagoma delle turbine durante la notte, così che i mammiferi volanti non vengano attratti dalle loro forme.
Gli scienziati hanno inoltre anche sollecitato il DOE nel considerare l'importanza della localizzazione geografica degli impianti rispetto al contesto naturale o rurale circostante. Secondo infatti i ricercatori della Boise State University i pipistrelli potrebbero essere attratti dagli impianti per via dei rumori che producono durante la notte. Il suono emesso dalle pale rotanti, in particolare, potrebbe fungere da attrattore per alcune specie che risultano particolarmente colpite. Andare a considerare perciò anche l'impatto della produzione elettrica sulla fauna, quando si va a progettare un'impianto in uno specifico territorio, sarebbe molto importante per limitare il numero di incidenti.
Gli impatti con le pale eoliche, d'altronde, hanno un costo sulle stesse strutture, visto che nel lungo periodo le pale possono anche danneggiarsi per via degli impatti con gli animali. Andando infatti a considerare il numero medio di pipistrelli uccisi da ciascun impianto ogni anno, sarebbero infatti almeno 150 i pipistrelli abbattuti, per un totale spaventoso di 880.000 chirotteri uccisi ogni anno. Un numero sufficiente a provocare delle micro lesioni nelle strutture, che si sommano con i danni provocati anche dagli impatti con gli uccelli e dai fenomeni temporaleschi.
Proprio su questo tema, il DOE ha risposto alla sollecitazione dei ricercatori, affermando che «è fondamentale che l’energia eolica sia posizionata in modo appropriato e responsabile, il che include la protezione della fauna selvatica e dei loro habitat. I progetti selezionati nell’ambito di questo tema faranno avanzare le tecnologie deterrenti per i pipistrelli sostenendo la ricerca comportamentale sui pipistrelli, lo sviluppo tecnologico e i test sul campo».
Il DOE, insieme al resto del governo degli Stati Uniti, proprio per raggiungere questo scopo sta quindi finanziando vari progetti – tra cui quelli della Boise State Univerisity e di altre università – con un finanziamento di 7,5 milioni di dollari ciascuno che si vanno a sommare ai 72 milioni di dollari precedentemente emessi, con l'obiettivo di arrivare a «distribuire 30 gigawatt di energia eolica entro il 2030 e di raggiungere un’economia a zero emissioni di carbonio entro il 2050».
Winifred Frick, scienziata capo di Bat Conservation International, ha infine fatto notare come le pale eoliche sono tra i grandi responsabili della crisi demografica di moltissime specie di pipistrelli, tanto che alcune specie possono considerare in serio pericolo di estinzione proprio per loro. «Uno studio del 2021 ha rilevato che la popolazione di pipistrelli bianchi nel Nord America potrebbe essere dimezzata entro il 2028 senza una rapida adozione di misure che riducano le morti causate dalle turbine eoliche. Il valore dei pipistrelli va oltre i benefici che gli agricoltori ottengono dal controllo dei parassiti. I pipistrelli potrebbero anche aiutare gli scienziati a comprendere meglio l’invecchiamento e la morte perché i piccoli mammiferi hanno una durata di vita relativamente più lunga» ha chiarito Frick al pubblico.
Gli scienziati sperano quindi che le risposte del governo americano e del DOE possano essere celeri e che le soluzioni promosse dai colleghi della Boise State University siano applicabili e approvate nel breve periodo.