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6 Maggio 2022
9:00

Le otto specie animali tra le più antiche

Alcune specie animali sembrano non aver subito l’effetto del tempo. Vivono su questo pianeta da milioni di anni e sono rimaste (quasi) uguali ai loro antenati.

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Membro del comitato scientifico di Kodami
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La vita sulla Terra ha una storia antichissima e da milioni di anni è soggetta a cambiamenti enormi e sempre più rapidi. Ciò nonostante, alcuni organismi sono ancora molto simili ai loro lontani antenati, al punto da essersi guadagnati l’etichetta di “fossili viventi”. Parliamo di alcune specie di pesci e di rettili, ma anche di mammiferi, che sembrano letteralmente appartenere a un'altra epoca.

Sul perché in mezzo a noi esistano ancora questi veri e propri “sopravvissuti”, ancora ci si interroga. Al momento resta valida l’idea che Charles Darwin aveva ben spiegato nel famoso libro “L’origine delle specie”: è probabile che le peculiarità e le circostanze legate all’ambiente e allo stile di vita di questi animali siano rimaste stabili nel corso del tempo, tenendo bassa la pressione evolutiva che li spinge a cambiare.

Vediamo quali sono alcuni tra gli animali viventi più antichi del mondo.

Il coccodrillo

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I coccodrilli, a cui appartengono gli alligatori, i caimani e i coccodrilli propriamente detti, sono predatori sopravvissuti all'era glaciale. Diversamente dalla maggior parte delle specie di rettili, che ha polmoni simili a quelli degli anfibi, da cui si è evoluta, i coccodrilli presentano un sistema respiratorio complesso, che funziona in modo molto più simile a quello degli uccelli. Questa caratteristica fisiologica potrebbe concorrere a spiegare come, in termini evolutivi, i coccodrilli sopravvivano da oltre 200 milioni di anni.

L’orbettino

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Erroneamente ritenuto un serpente, l’orbettino (Anguis spp.) è una lucertola che, nel corso della sua storia evolutiva, ha perso le zampe. Reperti fossili ben conservati dimostrano che il genere Anguis è molto antico. Di generazione in generazione, esso è giunto ai giorni nostri sopravvivendo a periodi glaciali freddi e secchi, in ambienti relativamente stabili e ospitali. Pare che l’orbettino abbia colonizzato la nostra penisola nel Miocene inferiore o medio, dopo la formazione del ponte terrestre tra gli Appennini e il resto del continente europeo, circa 20 milioni di anni fa.

L’ornitorinco

ornitorinco

L'ornitorinco (Ornithorhynchus anatinus) appartiene al più antico gruppo di mammiferi viventi, i monotremi. Gli scienziati ritengono che si sia discostato dai mammiferi 210 milioni di anni fa. La sua miscela unica di caratteristiche dei mammiferi, degli uccelli e dei rettili rende l’ornitorinco una tra le creature più affascinanti al mondo.

Il celacanto

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Considerato estinto durante il tardo Cretaceo, circa 80 milioni – 70 milioni di anni fa, nel 1938, magicamente, un celacanto vivente (Latimeria chalumnae) fa capolino vicino alla foce del fiume Chalumna, in Sud Africa. A seguire, diversi altri esemplari vengono avvistati al largo delle coste africane, ad esempio in Mozambico, in Kenya, in Tanzania e nel Sud-Ovest del Madagascar. Il celacanto moderno è davvero molto simile ai suoi antichi parenti, mantenendo lo stesso aspetto preistorico dei fossili che risalgono ad almeno 300 milioni di anni fa.

I tinamidi

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Presenti in Centro e Sud America, i tinamidi sono una famiglia di uccelli simili alle pernici appartenente al superordine dei paleognati, lo stesso degli struzzi. I paleognati sono gli uccelli attualmente più somiglianti agli antenati del Cretaceo. Hanno però una caratteristica che li rende unici: tra i paleognati, sono i soli capaci di volare.

Lo squalo

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Gli squali si sono evoluti in circa 400 milioni di anni, comparendo durante il tardo periodo Ordoviciano. Come hanno fatto a sopravvivere fino ai nostri giorni? Probabilmente grazie al fatto di essersi adattati a vivere in acque profonde e alla loro dieta generalista. Tra le specie di squali più arcaiche troviamo lo squalo capopiatto (Hexanchus griseus), noto anche come "squalo vacca", che ha sei o sette branchie per lato, invece delle classiche cinque: si pensa che questa caratteristica fosse presente anche nei primi squali, vissuti milioni di anni fa.

Le vespe

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Contrariamente a molti altri gruppi, come i dinosauri, gli insetti sono sopravvissuti alle estinzioni di massa. Le vespe, come anche le mosche e i coleotteri, sono apparse circa 200 milioni di anni fa. Le cavallette e gli scarafaggi sono anche più antichi, e vivono sulla Terra da almeno 350 milioni di anni. Questa grande capacità di sopravvivenza dipende probabilmente dalla notevole flessibilità degli insetti, grazie alla quale essi sono stati in grado di adattarsi rapidamente quasi a ogni ambiente terrestre, e ai cambiamenti che si sono presentati dopo ogni grande crisi.

Il toporagno elefante somalo

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Il sengi somalo (Elephantulus revoili), o toporagno elefante somalo, vive nelle aree desertiche dell'Africa orientale almeno da 45,6 milioni di anni. Per lungo tempo, però, è stato ritenuto una “specie perduta”. Dal 1973, infatti, si erano perse totalmente le sue tracce. Poi all’improvviso, nel 2019, alcuni individui sono ricomparsi davanti agli occhi di una squadra di ricercatori, nella Repubblica di Gibuti, a nord-ovest della Somalia settentrionale.

Bibliografia

Lumb, A. B., Thomas C. R. (2020). Nunn and Lumb's Applied Respiratory Physiology 9th Edition, Autore: Lumb Thomas, Editore: Elsevier, Pagine: 456.

Rögl, F. (1999). Mediterranean and Pratethys. Facts and hypotheses of an Oligocene to Miocene paleogeography (short overview). Geol. Carpath. 50, 339–349.

Rens, W., et al. (2004). From The Cover: Resolution and evolution of the duck-billed platypus karyotype with an X1Y1X2Y2X3Y3X4Y4X5Y5 male sex chromosome constitution. Proceedings of the National Academy of Sciences of the United States of America. 101. 16257-61.

Insacco, G. Rik et al. (2015-2016). The Coelacanth, Latimeria chalumnae Smith, 1939 at the Natural History Museum of Comiso, taxidermic preservation and notes on the other world specimens. Natura Rerum, 4: 25-37.

Heritage S., et al. (2020). New records of a lost species and a geographic range expansion for sengis in the Horn of Africa. PeerJ 8:e9652.

Nel 2003 mi laureo in Medicina Veterinaria. Dal 2008 sono ricercatrice presso l’Università degli Studi di Milano, dove insegno Etologia Veterinaria e Benessere Animale. Studio il comportamento degli animali e la relazione uomo-animale.
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