Le orche che vivono nei pressi dello stretto di Gibilterra continuano ad attaccare le barche a vela ed è di questi giorni la notizia di un nuovo affondamento, il primo per il 2024. Negli ultimi anni, si è registrato infatti un aumento insolito e ormai sistematico di attacchi alle imbarcazioni da parte di questo specifico gruppo di orche. L'ultimo episodio si è verificato nelle acque marocchine dello Stretto, dove la nave chiamata Alboran Cognac, lunga 15 metri e con a bordo due persone, si è imbattuta nell'ormai famigerato gruppo di cetacei.
I passeggeri hanno detto di aver sentito colpi improvvisi alla carena e al timone, seguiti quasi immediatamente dall'ingresso di acqua nello scafo. Dopo aver lanciato l'allarme, una vicina petroliera ha recuperato le persone e le ha trasportate a Gibilterra. La barca è poi rimasta alla deriva e, alla fine, è affondata. Questo incidente è solo l'ultimo di una lunga serie di interazioni simili avvenute nello stretto di Gibilterra e in particolare lungo la costa atlantica di Portogallo e Spagna. Questi attacchi sono opera soprattutto di un particolare gruppo di circa 15 orche iberiche guidate dalla matriarca nota come White Gladis.
Il gruppo di ricerca GT Atlantic Orca, che monitora e studia le orche iberiche, ha registrato quasi 700 interazioni da quando sono stati riportati i primi attacchi a maggio del 2020. Le cause di questo comportamento insolito e pressoché unico rimangono però ancora incerte, ma le teorie proposte includono l'interazione guidata dalla curiosità e dal gioco, una sorta di moda che si è poi diffusa culturalmente anche tra altri gruppi, oppure il tentativo di allontanare o mettere fuori gioco potenziali rivali per la caccia alle loro prede preferite, la popolazione locale di tonni rossi.
Le orche fanno parte in realtà della famiglia dei delfini, di cui rappresentano la specie (o le specie, viste le recenti ricerche), più grande in assoluto. Possono raggiungere una lunghezza di 8 metri e pesare anche fino a 6 tonnellate da adulte. Questi cetacei sono predatori altamente sociali e intelligenti, che vivono in gruppi matrilineari estremamente complessi e che sviluppano ognuno una propria cultura e delle proprie abitudini. La popolazione iberica, inoltre, è una di quelle a maggior rischio estinzione, cosa che rende ancora più urgente capire perché si comportano così e come gestirle.
Il fenomeno degli attacchi – o più correttamente delle interazioni insolite – tra le orche iberiche e le imbarcazioni di Gibilterra, rappresenta perciò una sfida enorme per i ricercatori, nonché un pericolo per i marinai e per gli stessi animali. I cetacei si avvicinano da poppa per colpire sistematicamente il timone, e una volta che lo hanno danneggiato mettendo fuori uso la barca, perdono spesso interesse e si allontano. Si tratta di un comportamento mai osservato prima in passato, chiaramente intenzionale, mirato e calcolato, su cui però gli scienziati si stanno però ancora interrogando sulla possibile origine e interpretazione.
Capire perché le orche si comportano in questo modo e trovare una soluzione per proteggere sia i cetacei che le persone, è perciò di vitale importanza per evitare che marinai e pescatori adottino soluzioni estreme "fai da te" che mettano a rischio la vita di questi minacciati cetacei. Diportisti e associazioni navali stanno monitorando e segnalando tutte le interazioni in alcuni gruppi Facebook, come Orca Attack – Iberia e Orca Attack Reports, dove si discute anche sui possibili strumenti di dissuasione per evitare di essere attaccati.