Sono online e a disposizione di tutti le mappe interattive del nuovo atlante degli uccelli nidificanti d'Europa, un progetto ambizioso e di enorme valore scientifico e conservazionistico coordinato dall'European Bird Census Council (EBCC). Si tratta del secondo European Breeding Bird Atlas (EBBA2) della storia, dopo quello pubblicato nel lontano 1997 e che raccoglieva dati collezionati negli anni 80. Il progetto lanciato nel 2010 ha richiesto quasi di 10 anni di lavoro, a cui hanno partecipato decine di organizzazioni locali e oltre 120mila ornitologi, naturalisti e volontari provenienti da ben 48 Paesi.
L'atlante è stato pubblicato in formato cartaceo nel 2020 ma ora, sul sito, tutti possono consultare le mappe sulla distribuzione e l'abbondanza delle oltre 500 specie di uccelli nidificanti in Europa, dalla più comune delle specie di passero al raro ortolano, specie scelta come simbolo per questo nuovo atlante. Basta andare sul sito, inserire il nome in latino o in inglese di una specie per scoprire dove questa è presente e con quante coppie.
Le carte interattive forniscono ora una distribuzione aggiornata su quanto sono abbondanti le popolazioni di uccelli, in quali Paesi possono essere avvistati e mostrano soprattutto i cambiamenti che ci sono stati rispetto al primo atlante. Sapere quali sono, dove si trovano gli uccelli e qual è il loro numero e come sono cambiati questi aspetti è fondamentale per stabilire un orientamento mirato ed efficace per le politiche e le azioni di conservazione per l'Europa.
Nel complesso sono 596 le specie nidificanti segnalate in Europa nel periodo 2013-2017, gli anni in cui sono stati raccolti i dati e le osservazioni sul campo. 539 di queste sono specie autoctone, da sempre presenti nel continente europeo, mentre 57 sono specie aliene arrivate per mano dell'uomo, come i parrocchetti e gli altri papapgalli comuni ormai anche in tante città italiane.
Rispetto a 30 anni fa ci sono stati importanti cambiamenti nella distribuzione e nell'abbondanza per almeno 407 specie autoctone. Di queste 187 hanno allargato la loro distribuzione, mentre ben 135 sono nettamente calate, come evidenziato di recente anche dalla nuova Lista Rossa degli uccelli d'Europa. Le variazioni sono ovviamente differenti tra le diverse regioni biogegrafiche, quelle più fredde, per esempio, hanno visto un aumento nel numero delle specie, mentre per la regione mediterranea la perdita è stata, purtroppo, piuttosto netta.
Se alcune poche specie come cinciallegra, cuculo, ballerina bianca e rondine sono presenti praticamente in maniera uniforme in tutta Europa, la maggior parte delle altre possiedono una distribuzione molto più ristretta e limitata, che richiede perciò maggiore attenzione dal punto di vista conservazionistico. L'unica specie che è invece riuscita a colonizzare l'Europa in maniera naturale e con successo è il rondone indiano, uccello diffuso in Africa e India e presente adesso in alcune località della Penisola Iberica.
Sono invece cinque, purtroppo, le specie che si sono estinte come nidificanti in Europa rispetto all'atlante precedente: la quaglia tridattila, lo zigolo golarossa, la sterna di Rüppell, la strolaga beccogiallo e il gabbiano d'Islanda, tutte specie comunque molto localizzate e piuttosto rare già negli anni 80.
Il successo di questo progetto è la testimonianza evidente di come la collaborazione sui temi dello studio e della conservazione della biodiversità può andare ben oltre i confini politici, rafforzato la rete di esperti e di organizzazioni che dedicano il loro lavoro alla tutela della natura. Questo nuovo atlante documenta finalmente in maniera rigorosa lo stato dell'avifauna europea, fornisce nuovi stimoli per intraprendere azioni di conservazione efficaci per gli uccelli e per la biodiversità in generale e consente a tutti, esperti, appassionati e semplici curiosi, di esplorare in maniera interattiva tutta la meravigliosa diversità pennuta del nostro continente.