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9 Agosto 2021
14:35

Le maglie di Tom Daley per vestire i cani alla moda: così un campione di tuffi fa un bel buco nell’acqua…

Tom Daley, medaglia d'oro di tuffi a Tokyo 2020, ha rivelato per chi fossero alcune delle sue creazioni a maglia: per cani. In particolare uno dei destinatari è "Izzy the Frenchy", ovvero il profilo Instagram di un Bouldogue francese sottoposto a vestizioni di tutti i tipi dal suo umano, cosa che ha portato l'account ad avere milioni di followers. E così questa è una delle tante, ottime occasioni sprecate che qualcuno famoso ha usato per non sensibilizzare su temi molto più importanti rispetto ai cappottini per animali domestici...

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E' stata una delle foto più diffuse sui media, dai giornali ai post sui social, durante le Olimpiadi di Tokio: Tom Daley, medaglia d'oro nei tuffi sincronizzati, che lavora a maglia sugli spalti. Il racconto quotidiano del suo filare è stato descritto nei minimi dettagli, dal primo scatto a quando ha concluso. Ma la novità è che l'opera di Daily non è finalizzata a coprire un umano ma dei cani.

Uno dei suoi lavori, infatti, è un cappottino per cani che Daley così ha presentato in un post su una pagina Instagram dedicata alla sua passione per l'uncinetto: "Ho fatto dei maglioni per cani ai miei amici! Ieri ne stavo facendo un altro in piscina lol".La sua amica, seguendo il tag che ha messo lo sportivo, è Alice Neal, una donna che sui social promuove le sue creazioni a maglia fatte anche per vestire i cani e che Daley consiglia di seguire, promuovendo così questo tipo di abbigliamento per i pet.

In realtà, non è l'unica "promozione" che il campione britannico fa sul vestire gli animali domestici. Sempre relativamente alle sue creazioni durante le Olimpiadi, c'è anche un profilo su Instagram di un Bouledogue francese che ha milioni di followers. Si tratta di "Izzy the Frenchie", ovvero un cane fotografato puntualmente in pose umane, ricoperto di stoffe e lustrini, dai cappotti agli occhiali da sole. In un post di una settimana fa, l'account del Bouledogue francese così fieramente aveva postato: "Sono così eccitato!! Tutti hanno beccato #goldmedalist @tomdaley a fare il mio maglione alle Olimpiadi" con tanto di tag, a loro volta, all'account Instagram su cui Daley fa promozione ai propri lavori a maglia.

Rick Hendrix, l'umano che c'è dietro l'account di Izzy, ha anche reso noto che la creazione a maglia del campione olimpico sarà in mostra alla prossima Fashion Week di New York dove il cane è di casa, nel senso che non è la prima volta che partecipa ma è stato ospite come "icona" della moda per i pet.

L'occasione sprecata di Daley e quell'uso dei cani come pupazzi

Se tutto questo ha un senso davvero noi di Kodami non riusciamo a trovarlo. Ancora una volta, invece, vediamo una grande occasione sprecata da parte di chi ha tanta visibilità e rappresenta anche un simbolo non solo nello sport ma nella lotta alla parità dei diritti e al superamento della questione di appartenenza ai generi. Daley è stato ed è davvero fondamentale in questo senso: già solo con quelle immagini da Tokyo è riuscito a far sviluppare un dibattito forte e di grande impatto sul superare barriere culturali e ha dato a quel lavorare a maglia un valore importante rispetto all'individualità di ogni essere vivente indipendentemente da quello che ci è stato inculcato come appartenenti a un genere o a un altro.

E questo scatto verso la modernità e il superamento degli stereotipi, però, non è stato da lui ritenuto egualmente importante relativamente a un essere senziente, appunto, di un'altra specie. Vestire i cani come se fossero degli esseri umani è qualcosa di profondamente scorretto da un punto di vista etologico e di rispetto della diversità tra noi e le altre specie, semplicemente.

E non stiamo parlando di un equipaggiamento necessario per la loro tutela, come può essere ad esempio utilizzare dei cappottini per chi vive con un Pitbull o un Amstaff che non sono dotati di sottopelo in regioni del mondo dove il freddo è intenso o anche semplicemente di chi mette un impermeabile al propio animale domestico quando si esce per non farlo bagnare troppo durante la passeggiata.

No, qui si sta sottolineando che i cani spesso sono trattati come pupazzi e ancora di più si deve riflettere soprattutto per quel che riguarda "Izzy the Frenchy": è un caso evidente in cui viene usato un Bouldogue francese per accaparrarsi clic e farne un fenomeno da baraccone che attira l'attenzione delle persone su qualcosa, e non qualcuno, di "carino" e "divertente" ai nostri occhi umanocentrici. Del resto il paradosso di tutto questo, che altro non è che business, si vede in un altro post dal profilo di Izzy:

Questa immagine ritrae un cane vestito e accaldato e un uomo svestito e in posa "super selvaggia". Praticamente in questo scatto c'è esattamente la verità di come alcuni, per ottenere visibilità, trattano i cani (e non solo) complice l'utilizzo dei social. Qui andando oltre i pettorali e il "cane simpatico" non c'è altro da vedere che un cane brachicefalo sottoposto a rimanere fermo sotto al sole e dall'altra parte, giustamente, un umano che si spoglia per mostrare il fisico e sicuramente anche per non soffrire il caldo. E quel tipo, oltretutto, è Jacob Hensley, un famoso dog sitter americano che si presenta come un ex imprenditore che ha lasciato la sua vita da uomo d'affari per avviare  un'attività di dog walking , ora molto nota, che si chiama "District Dogs". Una scelta d'amore, ha sempre sostenuto. Un po' come per Dailey sembra essere una cosa "tanto carina" fare maglioncini per cani che, in realtà, sono concepiti solo per divertire i loro umani.

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