Le lepri che stanno danneggiando le coltivazioni all'interno del compendio del Casteller di Trento dovranno essere catturate con apposite trappole e, se necessario, abbattute. Lo ha deciso una delibera firmata dall'assessore della Provincia Autonoma di Trento, Roberto Failoni.
All'interno del Casteller, gestito dal Servizio Foreste, sono presenti apposite aree destinate all'attività vivaistica, proprio queste sarebbero regolarmente prese d'assalto dalle lepri. All'interno della delibera si legge che «i danni provocati alle coltivazioni sono ingenti, quantificati in circa quindicimila piantine in un solo anno, come comunicato dal Servizio Foreste».
«Le perdite di produzione non solo hanno risvolti di tipo economico, ma, soprattutto, ostacolano sia i lavori di ripristino dei boschi distrutti dalla tempesta Vaia a fine 2018, sia gli interventi di riqualificazione di aree urbane e peri-urbane – prosegue il documento – Obiettivo, quindi, dell'attività di controllo, è quello di una riduzione del numero di esemplari della specie per limitare il più possibile i danni alle coltivazioni».
Il piano di contenimento delle lepri sarà attuato dal 15 settembre al 15 febbraio, al di fuori quindi del periodo riproduttivo di questi animali. La cattura e la successiva liberazione degli animali vivi saranno effettuate dal personale forestale oppure da altre figure individuate dal Servizio Foreste. Tuttavia non è escluso il ricorso all'abbattimento «qualora la cattura a vivo non sia efficace o sufficiente a ridurre i danni, la cui entità resti paragonabile a quella riscontrata prima dell'attività di controllo, è possibile ricorrere all’abbattimento con l’utilizzo di armi da fuoco e munizioni atossiche».
Il primo intervento che dovrà essere messo in pratica sarà il miglioramento della tenuta delle recinzioni, per cercare di tenere lontani gli animali. Successivamente andranno fatti «tentativi di cattura con trappole a vivo posizionate in zone ombreggiate e controllate due volte al giorno». Le lepri catturate verranno poi rilasciati all'interno delle aree demaniali indicate dall'Agenzia provinciale per le foreste demaniali. Gli animali abbattuti andranno poi all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie, sede di Trento, per la verifica degli aspetti sanitari, e «se valutato opportuno e fattibile, le lepri possono essere cedute a istituti di beneficenza».
Oggetto della delibera è la lepre comune (Lepus europaeus) diffusa in tutto il Paese anche grazie alle continue ripopolazioni per scopi venatori.