Gli animali hanno escogitato le più svariate strategie per catturare le prede. Tra questi una specie di formicaleone, un piccolo insetto diffuso in Europa e dal nome Euroleon nostras, utilizza un modo davvero molto particolare. Le larve infatti scavano nella sabbia fino a costruire un vero e proprio imbuto dove le prede, una volta cadute all'interno, fanno molta fatica ad uscire e sono quindi praticamente spacciate.
In questo modo le "imprigionano" all'interno della buca e, quando cadono al centro, gli fanno un'imboscata per mangiarsele. Un team di ricercatori è voluto andare più a fondo alla questione e, attraverso una ricerca pubblicata su Journal of the Royal Society Interface, ha studiato come le larve fanno manutenzione dell'imbuto e si assicurano che le prede non riescano a risalire.
I ricercatori hanno studiato in laboratorio il comportamento di costruzione degli imbuti di sabbia della specie Eurolon nostras, osservando e videoregistrando quello che accedeva nelle vasche dove erano stati posizionati. Hanno poi inserito in questi contenitori diversi tipi di prede per vedere come si comportavano sia la preda che il predatore. Si sono resi conto che le larve non solo si impegnavano nella costruzione della struttura, ma facevano anche altro: lanciavano infatti la sabbia dal centro dell'imbuto sulle pareti e sulla preda. Ma perché lo facevano?
I ricercatori suggeriscono che, attraverso il lancio della sabbia, le larve riuscivano a mantenere efficiente la struttura, evitando che i pendii delle pareti diventassero meno inclinati e tenendo quindi costante la forma ad imbuto. Questo smuttamento di sabbia inoltre, provocava delle frane che facevano sì che la preda non riuscisse a risalire ma, al contrario, scivolasse direttamente al centro dell'imbuto dove la larva era pronta a catturarla.
Comportamento di lancio della sabbia della larva sulla preda
©Sebastian Büsse et al, Sand-throwing behaviour in pit-building antlion larvae:
insights from finite-element modelling, Journal of The Royal Society Interface (2021).
Infine, il lancio della sabbia sulla preda gli provocava anche irritazione e le larve erano anche molto accurate nello scegliere che granelli di sabbia tirare. Utilizzavano infatti principalmente quelli molto fini per evitare che la preda potesse usare quelli più grandi come appigli per risalire e scappare così a gambe levate. Insomma, un comportamento davvero affascinante e articolato per una specie di piccolissime dimensioni, della lunghezza di circa soli 30 mm. Davvero incredibile, no?