La scorsa domenica, tre compagni di pesca si sono imbattuti in una rarissima tartaruga liuto (Dermochelys coriacea) mentre navigavano a circa dieci/dodici miglia dalla costa di Ravenna. L’incontro, del tutto inaspettato ha suscitato l’interesse Achille Massetti, Michele Bellucci e Gianmarco Felini che sono riusciti a filmare il rettile marino mentre prendeva aria a una decina di metri dall’imbarcazione.
Dermochelys coriacea è la tartaruga marina più grande (non estinta) del mondo: alla nascita è lunga poco più di 5 cm, ma una volta adulta può superare i 250 cm di lunghezza e raggiungere un peso di quasi mezza tonnellata. L'esemplare più grande mai rinvenuto finora presentava la curva del carapace lunga ben 256.5 cm ed un peso di 1.000 Kg.
È stata scoperta nel 1760 quando un esemplare venne catturato nei dintorni di Ostia per essere poi donato all’Università di Padova da Papa Clemente XIII. È una specie che vive solitamente nelle acque calde e temperate dell’Oceano Atlantico, dell’Oceano Indiano e dell’Oceano Pacifico, anche se di rado si spinge nel bacino del Mediterraneo, muovendosi in alto mare e avvicinandosi alla riva solamente per cacciare e riprodursi. In Italia non sono conosciuti siti di nidificazione, anche se occasionalmente vengono avvistati esemplari adulti. Questo rettile, infatti, nidifica in pochi posti nel mondo, preferendo le isole disabitate.
Le immagini dell’avvistamento di domenica scorsa sono piuttosto fugaci, ma sufficienti a descrivere l’esemplare avvistato nel Mar Adriatico: la tartaruga, di circa un metro e settanta di lunghezza, per un peso stimato di alcune centinaia di chilogrammi, stava banchettando con un banco di meduse, tipica preda di questa specie, riemergendo di tanto in tanto per respirare. Proprio per via della loro dieta peculiare, le tartarughe liuto hanno un particolare adattamento: presentano, infatti, grosse spine di tessuto estroflesso nella bocca e nell’esofago. Queste servono a trattenere le viscide meduse mentre l’acqua salata viene espulsa dalla bocca prima di ingoiare la preda.
Gli avvistamenti di questo animale fanno sempre molto scalpore in quanto è davvero molto raro imbattersi in un esemplare in perfetta salute nelle nostre acque costiere. Nell’ultimo periodo però, probabilmente a causa delle temperature sempre più alte, questa specie è stata localizzata più spesso del solito nel Mediterraneo. Da aprile infatti, è stata segnalata la sua presenza in più punti d’Italia: il primo avvistamento è avvenuto lungo le coste cilentane, in seguito un esemplare impigliato in una rete su una spiaggia cosentina e liberato dai bagnanti e infine, un mese fa, il team della “Jonian Dolphin Conservation” si è imbattuto in una tartaruga liuto a qualche miglio di distanza dalle coste di Taranto.