Le ghiandaie sono uccelli noti per le loro capacità cognitive e per l'eccezionale memoria che le aiuta a ritrovare il cibo che hanno nascosto in passato per creare le proprie dispense. Ma le loro abilità mnemoniche potrebbero andare ben oltre tutto ciò. Secondo infatti un nuovo studio recentemente pubblicato sulla rivista PLOS ONE, le ghiandaie sono anche in grado di rivivere e rielaborare eventi e dettagli passati causali o apparentemente insignificanti, una caratteristica tipica della memoria episodica di noi esseri umani.
La memoria di tipo episodico permette di compiere una sorta di "viaggio nel tempo" con la mente che consente di rievocare consapevolmente esperienze e dettagli che inizialmente sembravano irrilevanti o poco importanti. Fino a non molto tempo fa si pensava che questa fosse una capacità esclusivamente umana, tuttavia lo studio condotto dai ricercatori guidati da James Davies dell'Università di Cambridge ha dimostrato che anche le comuni ghiandaie che vino nei nostri giardini e nei nostri boschi possiedono una memoria di questo tipo.
Per scoprirlo, i ricercatori hanno testato la memoria di sette ghiandaie (Garrulus glandarius) addestrandole a ritrovare il cibo che veniva nascosto sotto a un bicchiere scelto casualmente tra quattro, tutti identici e posizionati allineanti davanti di fronte agli uccelli. Questi corvidi sono dotati di una eccellente capacità nel ricordare i luoghi in cui nascondono il cibo e così non hanno avuto troppe difficoltà a individuare il bicchiere giusto basandosi sulla sua posizione rimasta ben impressa nella loro mente.
Successivamente, l'esperimento è stato quindi ripetuto, ma questa volta i bicchieri erano tutti diversi tra loro e marcati con un cartoncino colorato sulla parte superiore. Le ghiandaie hanno osservato nuovamente i ricercatori mentre nascondevano il cibo, ma sono poi state separate dalla camera in cui avveniva il test per 10 minuti. In questo lasso di tempo, gli operatori hanno quindi riposizionato e riorganizzato la disposizione dei bicchieri in modo causale e di nascosto, così da osservare poi come avrebbero reagito gli uccelli.
E nonostante il bicchiere col cibo fosse stato spostato dalla posizione osservata dalle ghiandaie, gli uccelli sono riusciti a individuarlo correttamente nel 70% dei casi. Questo significa che, anche se le differenze visive tra i bicchieri non erano inizialmente importanti per capire dove venisse nascosto il cibo, le ghiandaie hanno notato che qualcosa è cambiato e son ostate in grado di ricordare il dettaglio del cartoncino colorato per individuare e riconoscere il bicchiere giusto, proprio come accade grazie alla memoria episodica.
Secondo gli autori dello studio, le ghiandaie sono quindi in grado di ricordare anche particolari che non avevano uno specifico valore al momento in cui è stato creato e fissato il ricordo e ciò suggerisce che possono perciò registrare, rievocare e rielaborare persino informazioni causali nascoste nella loro mente. Questa è una capacità che caratterizza proprio il tipo di memoria attraverso cui noi riviviamo mentalmente eventi accaduti in passato come se viaggiassimo nel tempo grazie alla mente.
Questa scoperta rappresenta un passo in avanti davvero notevole per lo studio e la comprensione della memoria animale, suggerendo che la capacità di ricordare dettagli casuali o apparentemente insignificanti legati ad eventi passati non sia affatto un abilità esclusiva di noi esseri umani. Le comuni e vivaci ghiandaie, con la loro capacità di rievocare dettagli visivi inaspettati, ci regalano perciò uno sguardo nuovo e forse inatteso sul complesso e affascinante mondo della memoria episodica negli altri animali.