La sua pelliccia è soffice e dorata, i suoi occhi sono interamente ricoperti dalla pelle e non funzionali e si muove sottoterra "nuotando" tra le dune sabbiose del deserto. È la talpa marsupiale, conosciuta anche come notoritta, uno dei mammiferi più schivi e misteriosi dell'intero continente australiano, dove di recente è stata avvistata e fotografata. A scovarla è stato un ranger del popolo Martu, un gruppo formato da diverse popolazioni aborigene che vivono nel Gran Deserto Sabbioso dell'Australia nord-occidentale.
Note localmente col nome kakarratul, le talpe marsupiali sono così rare che di solito se ne avvistano in media appena 5-10 individui ogni decennio. Eppure, i rappresentanti di Kanyirninpa Jukurrpa, un'organizzazione Martu che punta a costruire comunità locali indipendenti e sostenibili, ne hanno avvistate ben due in appena sei mesi. Le talpe marsupiali entrano interamente nel palmo di una mano, pesano in media una trentina di grammi, e passano praticamente la loro intera esistenza "nuotando" tra le sabbie morbide delle dune australiane.
Per farlo, hanno un corpo morbido, tozzo e compatto, zampe corte e unghie piatte e larghe come pale, è una placca di pelle dura e appuntita sul muso usata come un vero e proprio ariete. Esistono in realtà due specie diverse, anche se sono praticamente indistinguibili tra loro: quella settentrionale (Notoryctes typhlops), protagonista di questi ultimi avvistamenti, e quella meridionale (Notoryctes typhlops). Per il resto, proprio per le sue abitudini fossorie e schive, non si sa praticamente nulla né sul suo comportamento né su quante ce ne siano.
Sappiamo però che differenza di altri animali scavatori, come le talpe vere e proprie, possono scavare non solo in orizzontale, ma anche su e giù, e quando lo fanno non lasciano dietro di sé tunnel o tane, anche perché si muovo in un sottosuolo che non è compatto ma "sciolto". Anche per questo, è come se nuotassero letteralmente tra la sabbia morbida, senza quindi lasciare alcuna traccia del loro passaggio. Si nutre di larve, insetti e altri invertebrati e li cattura e li mangia rimanendo sempre sottoterra, anche per questo raramente emerge in superficie.
Si pensa che fuoriescono dalla sabbia solo in caso di pioggia e non è noto neppure in che modo si riproducono. In quanto marsupiali, possiedono però un piccolissimo marsupio che può ospitare al massimo uno o due piccoli e in passato tutti i tentativi fatti per allevarla e studiarla in cattività sono andati a vuoto. Per qualche ragione ancora da chiarire, tutte le talpe che si è tentato di tenere in vita in ambiente controllato sono morte nel giro di poche ore. Sono inoltre uno dei casi più evidenti ed eclatanti di convergenza evolutiva.
Questo processo biologico porta gruppi diversi tra loro (come per esempio pesci e delfini), ma che vivono nello stesso ambiente e sono sottoposti alle stesse pressioni evolutive, a sviluppare strutture, aspetto e caratteristiche molto simili. Questi curiosi animali, infatti, somigliano moltissimo alle vere talpe e soprattutto alle talpe dorate africane, tutti e tre gruppi che non sono imparentati tra loro, ma che hanno imboccato una strada evolutiva molto che li ha portati ad assomigliarsi tanto col passare dei milioni di anni.