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20 Febbraio 2023
15:07

Le foto degli scimpanzé che si tengono per mano, un comportamento tramandato ai figli

Un recente studio mostra un gruppo di scimpanzé in Zambia che attua un peculiare comportamento: durante il grooming si stringono la mano, ma perché lo fanno?

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Tenersi per mano ha molti significati romantici e di affezione nell'uomo, ma non è l'unico a utilizzare questo gesto. Due primatologi hanno scoperto che in un gruppo di scimpanzé del Chimfunshi Wildlife Orphanage, in Zambia, quando due individui effettuano il grooming si tengono la mano, un comportamento che non è presente negli individui più giovani che invece lo imparano dai propri genitori. Il motivo per cui lo fanno è ancora incerto e i ricercatori ipotizzano che possa avere un significato simile a quello che gli attribuiamo noi generalmente.

Infatti, tenersi per mano è un comportamento estremamente naturale per gli esseri umani. Dimostra un legame speciale fra agli individui: una madre con un figlio, una coppia di innamorati e in alcuni paesi dell'Asia è un gesto estremamente normale fra uomini dello stesso gruppo sociale. In occidente ci sembrerebbe alquanto anomalo, due amici di vecchia data che camminano per strada mano nella mano, ma in realtà è un gesto semplice e profondo e come noi lo intendiamo dipende solo dall'ambito culturale in cui siamo cresciuti. Una cosa molto simile accade anche fra gli scimpanzé e proprio come noi, anche loro trasmettono questo gesto di generazione in generazione.

I due ricercatori, uno dell'Università di Utrecht, nei Paesi Bassi, e l'altro dell'Università di Londra, hanno documentato per anni queste peculiari interazioni fra individui, pubblicando un articolo sulla rivista Science Advances.

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Gli scimpanzé del Chimfunshi Wildlife Orphanage si dedicano a forme culturali di grooming alternativeFoto di Edwin van Leeuwen, Mark Bodamer e Chimfunshi. Van Leeuwen & Hoppit 2023 

Precedenti ricerche e prove aneddotiche hanno dimostrato che gli scimpanzé si impegnano in una vasta gamma di attività sociali: dalla condivisione dei pasti alla cura reciproca tramite il grooming. Quest'ultimo può avere numerose varianti a seconda della popolazione in esame, ma mai prima d'ora i ricercatori avevano assistito a qualcosa del genere, un grooming effettuato tenendosi per mano, un comportamento presente in quasi tutti gli individui della popolazione ma che si manifesta in maniera diversa a seconda dell'esemplare. 

In questo caso tenersi per mano per i ricercatori non ha alcun significato di sopravvivenza e ipotizzano invece abbia risvolti puramente sociali. Partendo da questa curiosa considerazione gli studiosi hanno iniziato a prendere nota di questi casi particolari di grooming, analizzando video registrati per ben 12 anni, dal 2007 al 2019. Così facendo hanno scoperto che l'attività non era legata alla genetica: i giovani infatti che non avevano mai praticato il gesto e non lo avevano mai visto fare erano del tutto inconsapevoli di cosa fosse e cosa significasse.

Dunque, si tratta di un'attività appresa e tramandata alle future generazioni e, in questo passaggio, il comportamento si è consolidato sempre di più, fino a raggiungere la forma che vediamo oggi: i due individui generalmente alzano un braccio e stringono la mano dell'altro, mentre uno dei due è impegnato a setacciare scrupolosamente la pelliccia dell'altro in cerca di parassiti. I giovani, osservando gli anziani impegnati in questa attività, hanno quindi iniziato a imitare lo stesso gesto, prendendo come modello principalmente gli scimpanzé del loro gruppo che detenevano il maggior prestigio o che erano i più dominanti.

Per quanto riguarda il motivo del comportamento i ricercatori hanno ancora molti dubbi, ma suggeriscono che sia probabilmente legato ai tentativi degli scimpanzé più giovani di elevare il proprio status. Inoltre, gli scienziati affermano di non aver visto alcun segno di scoraggiamento da parte degli scimpanzé più anziani e coloro che hanno scelto di mettere in pratica il comportamento non sono mai stati puniti, né tantomeno vi sono state agitazioni o scompigli sociali.

Nonostante non sia ancora chiaro il fine del comportamento, ciò non toglie che sia comunque un incredibile espressione sociale, una vera rappresentazione di trasmissione culturale in altri primati non umani. L'uomo, infatti, non è l'unico in grado di creare un apparato culturale e di trasmetterlo alle generazioni successive. A caratterizzare Homo sapiens come animale culturale per eccellenza, infatti, è la capacità di accumulare conoscenze, abilità e tecnologie migliorandole a ogni passaggio di generazione.

Condividere queste conoscenze consente a una comunità di sviluppare nel tempo abilità sempre più sofisticate che nessun individuo da solo potrebbe mai raggiungere. È chiamata "cultura cumulativa". Fino ad oggi si è sempre ritenuto che questo tipo di cultura fosse assente negli altri primati che, come nel caso degli scimpanzé, possiedono principalmente una cultura detta "manipolativa", ovvero legata all'utilizzo degli strumenti, un'innata e latente predisposizione in grado di emergere in maniera spontanea con le giuste condizioni.

Quello che i ricercatori hanno assistito in Zambia, però, è un caso peculiare in cui gli strumenti non sono coinvolti. Uno dei pochi esempi di cosa possa significare apprendere e trasmettere un fenomeno sociale velocemente tramite una sorta di cultura cumulativa negli animali e anche una possibile fotografia di cosa può essere accaduto milioni di anni fa in Africa, quando i nostri antenati hanno iniziato per la prima volta a creare una propria cultura.

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