Le cornacchie, insieme ad altri corvidi come gazze, giandaie e corvi, sono uccelli noti per la loro intelligenza e per le eccezionali capacità cognitive. Ancora una volta, però, hanno dimostrato di avere abilità sempre più sorprendenti e fuori dal comune: la capacità di contare e pianificare in anticipo il numero di versi che emetteranno. Questo è quanto emerge da uno studio condotto da un team di ricerca dell'Istituto di Neurobiologia dell'Università di Tübingen in Germania, guidato da Andreas Nieder, e pubblicato recentemente sulla prestigiosa rivista Science.
Il team, composto anche da Diana A. Liao, Katharina F. Brecht, Lena Veit ha condotto alcuni esperimenti comportamentali con tre diverse cornacchie nere (Corvus corone), una specie presente anche in Italia insieme alla più diffusa cugina cornacchia grigia (C. cornix). Gli uccelli, noti non tanto per la bellezza del loro canto quanto per le loro impressionanti capacità di apprendimento, sono stati poi addestrati a produrre un numero specifico di richiami in risposta a determinati stimoli.
Durante l'esperimento, le cornacchie dovevano emettere da uno a quattro versi in sequenza dopo aver visto una serie di numeri o aver sentito alcuni suoni specifici. Una volta completata la sequenza di versi, dovevano poi beccare un tasto di conferma. E i risultati sono stati impressionanti: tutte e tre le cornacchie hanno dimostrato di saper calcolare e pianificare il numero propri versi. Inoltre, il tempo di risposta tra la presentazione dello stimolo e l'emissione del primo verso aumentava all'aumentare del numero di versi richiesti, indipendentemente dalla natura dello stimolo, visivo o uditivo.
Questo dimostra che le cornacchie formano un concetto numerico astratto nella loro mente a partire dall'informazione presentata, utilizzandolo poi per pianificare le loro vocalizzazioni prima di emettere effettivamente i versi. L'analisi delle proprietà acustiche dei versi ha ulteriormente confermato questa scoperta. «Utilizzando le caratteristiche acustiche del primo verso di una sequenza numerica, siamo stati in grado di prevedere quanti richiami la cornacchia avrebbe emesso», ha spiegato Nieder.
Tuttavia, il comportamento delle cornacchie non era però privo di errori. «Gli errori di conteggio, come un verso di troppo o in meno, erano dovuti alla perdita di traccia dei versi già emessi o ancora da emettere. Siamo inoltre anche riusciti a rilevare questi errori dalle proprietà acustiche dei singoli versi», ha aggiunto Andreas Nieder. La capacità di produrre un numero volontario di vocalizzazioni richiede una combinazione altamente sviluppata e complessa di competenze numeriche e controllo vocale davvero fuori dal comune.
«I nostri risultati dimostrano che non solo gli esseri umani sono capaci di questa abilità. In linea di principio, tutto ciò apre anche la strada a una comunicazione ancora più sofisticata per le cornacchie», ha concluso Nieder. Questo studio non solo mette in luce le straordinarie capacità cognitive delle cornacchie e dei corvidi in generale, ma ci offre anche una finestra su come l'intelligenza e la comunicazione possano evolversi in modi altrettanto complessi e in maniera indipendente anche in altre specie.
Le cornacchie nere, con la loro capacità di contare e pianificare le vocalizzazioni, ci ricordano ancora una volta quanto sia affascinante e complesso il mondo naturale che ci circonda.