Le cimici dei letti sono insetti molto poco amati per diversi motivi, ma soprattutto perché si nascondono nei materassi e si nutrono di sangue umano. Loro, invece, sembra che ci amino molto in generale, ma con una particolare predilezione per i francesi. Questo è ciò che ha dichiarato l'Agenzia nazionale di sicurezza sanitaria dell'alimentazione, dell'ambiente e del lavoro d'Oltralpe dopo aver realizzato un report approfondito dal quale è emerso che tra il 2017 e il 2022, a prescindere dal livello di ricchezza, almeno l'11% delle case francesi è stato infestato da questi minuscoli animali.
L’allarme nasce dal fatto che tale presenza ha un costo sanitario ed economico sempre più gravoso per le famiglie e per lo Stato, un danno tale che l'Anses, aiutato dall'ente dei sondaggi Ipsos, ha creato un apposito gruppo di lavoro e ha realizzato diverse indagini statistiche su quella che viene già definita“la piaga delle cimici”.
Questi piccoli insetti vengono trasportati nei vestiti e bagagli e si depositano, come dicevamo, soprattutto nei materassi dove la notte fanno lauti pasti di sangue umano. Dopo essersi nutrite, le femmine fecondate depongono per tutta la vita adulta, circa cinque uova al giorno in un luogo riparato dalla luce, un numero decisamente notevole. Quasi totalmente scomparse negli anni ’50, circa quarant’anni dopo si sono rimanifestate in molti Paesi sviluppati grazie al numero maggiore di viaggi, al trend dell’acquisto dell’usato e alla sempre più crescente resistenza agli insetticidi.
Il rapporto fotografa per la prima volta i danni dell'impatto sanitario ma anche socio-economico di questi insetti, facendo crollare anche molti pregiudizi e luoghi comuni, come quello che vorrebbe la presenza di cimici in case non pulite, in quanto chiunque può essere vittima di un'infestazione nella propria casa.
Si tratta, infatti, di un fenomeno totalmente indipendente dall'ambiente sociale, ma solo per quanto riguarda la presenza, perché invece il livello di reddito conta come fattore di persistenza dell'infestazione: la lotta, infatti, può rivelarsi molto costosa, circa 866 euro in media per nucleo familiare. Inoltre, a rallentare le necessarie azioni tempestive per prevenirne la diffusione, c’è anche un timore dello stigma sociale che impedisce di parlarne per non essere giudicati.
Per quanto riguarda, invece, il costo sanitario, nel 2019 i francesi hanno speso 83 milioni di euro, di cui 79 milioni di euro associati a un calo della qualità della vita, disturbi del sonno e impatti sulla salute mentale e circa 3 milioni per la cura fisica.
Alla luce delle evidenze riscontrate nello studio e per porre rimedio alle difficoltà descritte, l’Agenzia ha chiesto l'istituzione di un meccanismo di segnalazione obbligatoria e il sostegno alle persone attraverso un aiuto finanziario, in particolare per le famiglie a basso reddito. E per quanto riguarda i metodi di prevenzione e di controllo, l'Agenzia raccomanda di privilegiare metodi non chimici, come il trattamento con calore secco o congelamento, e di ricorrere a disinfestatori professionisti se l'infestazione persiste.